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«Lottiamo contro licenziamenti facili e per salari migliori»

Più che positivo, per Unia, il bilancio del 2024. Ma le sfide restano tante. Gargantini: «Stuazione difficile, si fa sempre più fatica».
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«Lottiamo contro licenziamenti facili e per salari migliori»
Più che positivo, per Unia, il bilancio del 2024. Ma le sfide restano tante. Gargantini: «Stuazione difficile, si fa sempre più fatica».

BELLINZONA - Salari troppo bassi, licenziamenti troppo facili. Sono le due spine nel fianco di qualsiasi sindacato. Così come per Unia che, in occasione del bilancio dell'attività 2024, si è detto certamente entusiasta per le vittorie registrate nell'anno trascorso, ma non pago. Soprattutto in un mercato, quello del lavoro, che più che concedere sembra voler togliere al lavoratore.

Il 2024 è certamente un anno da ricordare per il sindacato, forte dei successi registrati alle urne sui temi legati alle pensioni (dal sì alla tredicesima AVS alla sonora bocciatura della riforma della previdenza professionale). «Un anno impegnativo tra vertenze, attività sindacale, manifestazioni e due scioperi», ci tiene a ricordare il segretario regionale Giangiorgio Gargantini.

Aumenti, parità, licenziamenti e bilaterali - Lavoro che prosegue anche per un 2025 che, assicura Gargantini, si preannuncia ricco di sfide e di impegni. «Abbiamo sviluppato alcune campagne che porteremo avanti nei prossimi mesi. Una di queste riguarda i salari, vista la necessità di aumenti in busta paga. Non tutti i lavoratori hanno recuperato il gap dato dall'aumento del costo della vita degli ultimi anni».

Altro tema su cui si promette di dare battaglia è quello relativo alla protezione dei lavoratori contro il licenziamento. Secondo Unia, infatti, in Svizzera la legge non dissuade a sufficienza i datori di lavoro dal licenziare rappresentanti del personale, whistleblower e lavoratori che si battono per i loro diritti. La protezione contro il licenziamento è troppo debole e anche i lavoratori anziani e malati e le donne in gravidanza sono tutelati in modo inadeguato. «Ci saranno campagne specifiche e mirate anche su questo tema», garantisce Gargantini.

Unia proseguirà poi continuando a sostenere la parità salariale: «Un lavoro importante, da portare avanti soprattutto nel terziario, che vede occupate il maggior numero di lavoratrici».

Infine tutta la battaglia contro il «deterioramento che provocherebbe l’adozione dei nuovi accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione europea», i cui negoziati si sono conclusi in dicembre. «Un passo indietro, rispetto a quello che per noi è l'aspetto più importante, vale a dire la protezione dei salari», precisa Gargantini.

Tra trattative e resistenze - «L'anno scorso, in occasione del bilancio 2023, dicevamo che sarebbe stato un anno decisivo per i salari e per le pensioni - fa notare il sindacalista -. Se per queste ultime siamo riusciti a dare delle risposte, riguardo i salari, nonostante alcune vittorie, c'è ancora del lavoro da fare».

Un lavoro che continua a trovare resistenze e che, anzi, sembra farsi più duro: «Un esempio? La negoziazione per un contratto collettivo che stiamo portando avanti sul piano nazionale: quello degli elettricisti. Le trattative sono bloccate da due anni. Non riusciamo ad arrivare a un accordo soddisfacente. Questo testimonia quanto la situazione sia difficile. Facciamo sempre più fatica».

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