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LUGANO«Piazza della Riforma? Non è una piazza, ma un parcheggio»

09.05.19 - 16:22
Parla l'imprenditore Stefano Artioli che ha presentato un libro con cui denuncia una città senza vita
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«Piazza della Riforma? Non è una piazza, ma un parcheggio»
Parla l'imprenditore Stefano Artioli che ha presentato un libro con cui denuncia una città senza vita

LUGANO - «Questo è il mio personale contributo per tentare di smuovere le coscienze di tutta la società civile poiché ognuno di noi può, a proprio modo, partecipare attivamente al cambiamento». Un cambiamento che per l'imprenditore Stefano Artioli è necessario a Lugano. Una città che, a suo dire, ha perso l'anima. La sua denuncia passa da un libro - il primo di una trilogia - intitolato “meno trenta - riflessione”. Ne abbiamo parlato con lui.

Nel suo libro ne ha un po’ per tutti: edifici pubblici, PVP, aree verdi… ma dove, secondo lei, è più urgente intervenire per ridare lustro alla città?
«Bisogna cominciare dal lungolago, perché è il biglietto da visita della città. Oggi ci sono pontili arrugginiti, baracche da cantiere e la riva è trascurata da decenni. Ma in quei settecento metri arrivano visitatori da tutto il mondo».

Lei il lungolago lo immagina come «un’unica piazza affacciata sul lago». E le auto?
«La strada va interrata, per lasciare posto a spazi aggregativi, spazi di vita per cittadini e visitatori. Oggi abbiamo la Piazza della Riforma, che non è una piazza ma un parcheggio. Sul lungolago si potrebbe creare uno spazio aggregativo di tre-quattromila metri quadri. E ci vogliono anche spazi verdi. Con un po’ di progettualità, nel giro di cinque anni si può fare di tutto».

Se c’è progettualità, non mancano i ricorsi…
«Bisogna portare avanti un lavoro di persuasione, non di lotta politica. Ci vuole un obiettivo comune, con dei compromessi. Insomma, dobbiamo imparare a non fare battaglia, non fare ricorsi, non fare opposizioni. Ma dobbiamo trovare soluzioni: questa è la base per la trasformazione del nostro paese, per il successo».

Come altri, anche lei ritiene che per la rivitalizzazione del centro, bisogna riportare i cittadini a vivere in centro…
«In centro si conta una ventina di immobili di grosse dimensioni che si sono svuotati con la partenza di banche. Sono immobili che vanno trasformati. Il cittadino va riportato in centro con delle pigioni normali».

C’è un luogo di Lugano che preferisce?
«La parte più brutta del lago, quella della zona di Caprino: un riva che potrebbe essere la Portofino del Ceresio, ma dove nessuno ci spende più un centesimo. È una zona da rivitalizzare, da rendere attrattivo per il cittadino e il visitatore».

Nel suo libro si parla di una Lugano «assordata da mille voci, tanti consigli ma nessuna soluzione»: non pensa che anche il suo sia uno dei tanti consigli?
«Secondo me oggi si sente il bisogno del cambiamento. La Lugano splendida d’un tempo, che ha potuto approfittare dell’effetto delle banche, non c’è più. Bisogna trovare una strada per mettere a posto questa realtà».

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COMMENTI
 

Tarok 4 anni fa su tio
Artioli era meglio che restavi a fare tendine e gazebo. Caprino é in zona rossa.

Norvegianviking 4 anni fa su tio
Inutile pedonalizzare, interrare strade, cercare di far rivivere la città architettonicamente. Tutte cose inutili. Quello che manca è lo spirito della gente, la voglia di viverla la città frequentando piazze e locali, trovandosi la domenica per il rito dell'aperitivo per esempio. Non è nel dna dell'ombroso ticinese tutto ciò. Fate un salto il venerdi o il sabato sera oppure la domenica mattina nelle vicine Como e Varese. La gente vive capire? Vive! Non si rinrana nelle quattro mura come qua. E ho citato le due città più vicine poco più grandi di Lugano che di per sè, se paragonare ad altre città del nord ma pure del centro o sud, non brillano per vita mondana e appeal. Figuriamoci la triste e piatta Lugano...

francox 4 anni fa su tio
Di fesserie ne ho lette tante ma questa ne batte molte.

GI 4 anni fa su tio
chissà per quale ragione non vengono menzionate le tante sostituzioni di alberi negli ultimi anni ??

MrBlack 4 anni fa su tio
Finché si lascerà decidere ai bar in Piazza Riforma chi può fare cosa e come a Lugano, sarà dura cambiare una virgola. Basta dire che vengono imposti dei prezzi minimi delle bibite per evitare qualsiasi concorrenza agli esercizi in Piazza Riforma. Roba da regime. Cosa volete che cambi così...

Stef81 4 anni fa su tio
Bisognerebbe anche cambiare la mentalità della gente Ticinese e anche la gente deve avere la voglia di cambiare la propria visione e le proprie abitudini, in una regione dove ancora regna ancora la "ripicca" è utopico pensare fare dei cambiamenti

franco1951 4 anni fa su tio
Secondo me, quello che manca a Lugano - in particolare a livello politico - sono le visioni, meglio se condivise. Oggi si vive alla giornata, in una perenne campagna elettorale: attento a far questo per non toccare la sensibilità di X o quest'altro per non urtare il personaggio Y. Sono arrivata da San Gallo, città che già 30 anni fa nel giro di pochi anni ha cambiato il volto della città vecchia con progetti di qualità, la città è viva e soprattutto abitata, anche il centro. Il lungo lago pedonalizzato è un tema di cui si parla da decenni, ma siamo ancora fermi. I commercianti si lamentano perché non ci sono posteggi? Scuse, per non assumersi le proprie responsabilità, Ci sono fior fiore di città paragonabili a Lugano con negozi che lavorano bene anche senza posteggi, Como, San Gallo, Copenaghen che si è dotata della prima zona pedonale già agli inizi degli anni 70 ecc. Diversificare, e non solo lusso. La monocultura non paga. Artioli ha tutte le ragioni di questo mondo. Svegliaaaa!!!!

skorpio 4 anni fa su tio
condivido totalmente, in particolare per la piazza Riforma e aggiungo che di "posteggi" ce ne sono anche altri, vedi piazza Cioccaro e piazza Dante. furgoni e tir a tutte le ore del giorno!!
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