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LUGANO

«Dobbiamo essere meno litigiosi per ridare l’anima alla città»

L’imprenditore Stefano Artioli ha presentato un libro che analizza il «torpore trentennale» in cui si trova il territorio
«Dobbiamo essere meno litigiosi per ridare l’anima alla città»
Tipress
«Dobbiamo essere meno litigiosi per ridare l’anima alla città»
L’imprenditore Stefano Artioli ha presentato un libro che analizza il «torpore trentennale» in cui si trova il territorio
LUGANO - «Il percorso per la rivalorizzazione di Lugano lo blocchiamo noi stessi: dobbiamo essere meno litigiosi, ritrovare positività». Così l’imprenditore Stefano Artioli, che oggi ha presentato il suo libro “m...

LUGANO - «Il percorso per la rivalorizzazione di Lugano lo blocchiamo noi stessi: dobbiamo essere meno litigiosi, ritrovare positività». Così l’imprenditore Stefano Artioli, che oggi ha presentato il suo libro “meno trenta - riflessione”: il primo volume di una trilogia che propone una fotografia della Lugano odierna e del suo futuro. Si tratta di brevi testi che assieme a una serie di immagini denunciano una città che non vive.

Nel suo scritto Artioli - padre fondatore di Artisa oggi in mano al figlio Alain, ma che come autore parla in veste di cittadino «che ama il territorio» - ne ha un po’ per tutti: dagli edifici pubblici in stato d’abbandono alla mancanza di aree verdi, dal PVP al lungolago. Ed è proprio da quest’ultimo che, secondo lui, deve partire la rivalorizzazione della città: «È il nostro biglietto da visita, ma ci sono pontili arrugginiti, baracche di cantiere e una riva trascurata da quarant’anni: bisogna riqualificarlo urgentemente» ci dice, sottolineando che le auto devono sparire: «Devono passare sotto terra, sopra va ridato lo spazio all’aggregazione».

Ma per ogni progetto ci vuole tempo, «troppo tempo», afferma ancora Artioli, ricordando - per esempio - che la realizzazione della galleria Vedeggio-Cassarate ha richiesto decenni. A suo dire è dunque ora di agire per ridare l’anima alla città: «Abbiamo un bellissimo paesaggio, siamo in una posizione centrale tra Zurigo e Milano, abbiamo tutto il potenziale per una città emergente, dinamica e visionaria».

Il primo volume, di cui sono stati stati stampati cinquemila esemplari con prefazione dell’avvocato Stefano Bolla, propone una serie di fotografie in bianconero scattate da Gianluca Zaghi. «Oggi ho la sensazione di una Lugano sbiadita e triste - spiega il fotografo -in questo senso il bianconero calzava più del colore».

Seguirà, nell’autunno del 2019, la seconda uscita, che sarà sottotitolata “analisi”. Mentre la pubblicazione della terza e ultima parte (“azione”) è prevista per la fine dell’anno/inizio del 2020.

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