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CUGNASCO GERRA

Acqua non potabile. «Abbiamo agito secondo urgenza»

Il sindaco Nicoli risponde alle critiche di chi pensa non sia stata avvisata con tempestività la popolazione: «Andate ai punti di distribuzione»
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Acqua non potabile. «Abbiamo agito secondo urgenza»
Il sindaco Nicoli risponde alle critiche di chi pensa non sia stata avvisata con tempestività la popolazione: «Andate ai punti di distribuzione»
CUGNASCO GERRA - In merito al caso di non potabilità dell'acqua nel Locarnese, il sindaco di Cugnasco Gerra Gianni Nicoli ha confermato che si stanno effettuando costanti controlli e in serata arriveranno nuovi dati: «Ci incontrerem...

CUGNASCO GERRA - In merito al caso di non potabilità dell'acqua nel Locarnese, il sindaco di Cugnasco Gerra Gianni Nicoli ha confermato che si stanno effettuando costanti controlli e in serata arriveranno nuovi dati: «Ci incontreremo ancora con la Protezione Civile. Dalle analisi verificheremo se il livello è sceso sotto quello consentito. Speriamo di poter revocare il divieto già nelle prossime ore, ma quello che è importante ora è coordinare al meglio gli aiuto alla popolazione. Invito i cittadini a usufruire dei punti di distribuzione».

Sindaco Nicoli, proprio alcuni cittadini si sono lamentati per essere stati avvisati in modo non adeguato.

«Ci siamo mossi secondo urgenza e secondo i canali a nostra disposizione. In questi casi i media sono la nostra voce, le fonti d’informazione e i siti internet dei comuni stessi. È davvero difficile trovare altri modi, per noi la cosa più importante è sempre il passaparola. Si può comunque sempre migliorare…».

Si può pensare a un contatto più diretto con i singoli cittadini?

«Già da tempo stiamo lavorando per migliorare il nostro sito e di pari passo stiamo preparando una app con la quale chi lo vorrà potrà ricevere i nostri push, come succede con i siti di informazione. L’obiettivo è essere pronti per il primo trimestre del 2017».

Può spiegare con precisione come è avvenuto questo inquinamento?

«Pensiamo che un’attrezzatura in uso a un’impresa sia stata lasciata al sole. I vapori della benzina fuoriusciti, spinti dal vento, dovrebbero essere entrati via aria in una camera di ripartizione delle acque. I gas quindi sarebbero entrati a contatto con il liquido inquinandolo. Non c’è stato un contatto liquido-liquido. Però il condizionale è d’obbligo. Valuteremo se avviare un’indagine».

Secondo la Protezione Civile la causa sarebbe legata ai lavori di risanamento di un bacino, come riporta la Rsi.

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