"Noi utenti di TPL", lanciata una petizione contro i disservizi e per una maggiore educazione degli autisti

Lanciato un blog su Internet e una petizione per raccogliere il malcontento degli utenti nei confronti dei Trasaporti Pubblici Luganesi. L'iniziativa è partita da una privata cittadina che in questo modo si fa portavoce di tutti colori che quotidianamente viaggiano sui bus. "Non è una battaglia personale contro la TPL, ma la decisione scaturisce dalle troppe lamentele che ho sentito". E tra le richieste: corse serali, intensificazioni di alcune linee, e perfino una maggiore educazione da parte degli autis
Lanciato un blog su Internet e una petizione per raccogliere il malcontento degli utenti nei confronti dei Trasaporti Pubblici Luganesi. L'iniziativa è partita da una privata cittadina che in questo modo si fa portavoce di tutti colori che quotidianamente viaggiano sui bus. "Non è una battaglia personale contro la TPL, ma la decisione scaturisce dalle troppe lamentele che ho sentito". E tra le richieste: corse serali, intensificazioni di alcune linee, e perfino una maggiore educazione da parte degli autis
LUGANO - Una maggiore sensibilizzazione degli autisti nei confronti di anziani e portatori di handicap. Ma anche evidenziare una serie di disservizi da parte dei Trasporti Pubblici Luganesi (TPL). Sono questi alcuni degli obiettivi di una petizione che una privata cittadina ha deciso di lanciare in questi giorni.
Viaggia regolarmente sui trasporti pubblici luganesi per recarsi al lavoro e spesso è costretta ad assistere ad episodi e a situazioni spiacevoli tanto che - supportata da un blog creato appositamente su Internet (http://utenzatpl.blogspot.com/) e nel quale si vuole raccogliere le lamentele degli utenti - ha deciso di armarsi di fogli e penne, e ora sta raccogliendo firme che intende presentare alla direzione della TPL.
L'obiettivo è quello di far conoscere alla direzione dei Trasporti Pubblici Luganesi da una parte comportamenti arroganti da parte di alcuni autisti, ma dall'altro segnalare tutta una serie di disservizi dei bus. "Non voglio fare polemiche - ci spiega Myriam Schouwey che ha già raccolto il malcontento di diversi utenti intenzionati - ma i bus sono un servizio pubblico che noi cittadini paghiamo e quindi è necessario che funzionino meglio di quanto accada attualmente. Reputo fondamentale mitigare quel sentimento di disagio e di malcontento degli utenti, anche se un suo lato positivo ce l'ha: si sta instaurando una solidarietà tra utenti. Questo "sondaggio" è voluto anche per sostenere gli "altri" autisti, quelli che dimostrano educazione e pazienza " E a questo proposito propongo anche la dotazione di targhette di riconoscimento per poter effettuare un reclamo preciso".
Corsi di "sensibilizzazione per gli autisti"
Può suonare come una provocazione, ma Myriam assicura che non lo è, e con la petizione che ha lanciato chiede una "maggiore sensibilizzazione degli autisti per gli anziani e per i portatori di handicap".
"Troppe volte mi è capitato di assistere ad episodi di maleducazione da parte di alcuni autisti, che di fronte a chi non riusciva a salire sul bus hanno mostrato solo menefreghismo. Ho visto persone sulla carrozzella che non hanno potuto salire sul bus perchè il conducente non ha fatto nulla per aiutarle, o perchè il veicolo non era dotato di sistemi per far salire utenti in difficoltà motoria".
"Inoltre ci sono alcuni autisti - ci dice ancora Myriam - che guidano attaccati alle auto incolonnate e continuano a frenare bruscamente. Invitabilmente qualcuno finisce per cadere a terra, o addosso agli altri viaggiatori. Se glielo fai notare ti rispondono sgarbatamente, o peggio ancora ti fanno notare che non si parla col conducente durante il viaggio, salvo poi scoprire che stanno tutto il tempo al cellulare durante la guida senza l'ausilio di auricolare, come previsto dalla legge sulla circolazione. Per non parlare della compagnia delle morosine, in piedi accanto all'autista per tutto il giorno a chiaccherare. Capisco che gli autisti siano stressati dal congestionamento del traffico e che non abbiano le corsie preferenziali, ma ciò non giustifica il comportamento di taluni".
Quell'inutile gesto di alzare la mano alla fermata
È una caratteristica tutta luganese quella di dover alzare la mano alla fermata del bus per far fermare il conducente. "Che senso ha dover indicare all'autista che deve fermarsi? Se sono in piedi a una fermata è ovvio che sono intenzionata a salire sul bus. In nessun'altra città svizzera succedono queste cose. Mi è capitato di non alzare la mano e vedere il bus passarmi davanti senza nemmeno rallentare". Chi è dotato di stampelle o di borse della spesa risulta ampiamente penalizzato da quest'assurda regola. Un'inutilità quella dell'alzata di mano, che si associa a quello dei pannelli elettronici con l'orario di attesa. "A mio avviso è stata una scelta infelice e uno spreco di soldi. Esistono già le tabelle con gli orari, quindi quei pannelli elttronici sono del tutto superflui". Reputo che sarebbe stato molto più importante investire questi soldi nella dotazione di una pedana o di scalini su ogni vettura onde facilitare l'accesso alle persone disagiate: anziani o diversamente abili. Oppure in un servizio di sicurezza permanente alla pensilina Botta.
Incentivare alcune linee e più corse serali
La petizione intende inoltre proporre alla direzione della TPL di incentivare alcune corse ad intervalli più regolari. È il caso della linea 4 che collega la stazione di Lugano a Cornaredo, percorsa da un bus ogni trenta minuti. "Aspettare trenta minuti per prendere un bus è a mio avviso eccessivo per l'unico bus che serve l'Ospedale Civico nonché Casa Andreina. E durante le vacanze scolastiche, ci si auspica di non trovare più il solito bus con i sedili molto alti che costituiscono un ostacolo per anziani e persone ipovedenti. Inoltre di sera alcuni bus passano a intervalli troppo lunghi, e in questo modo non si cerca di certo di incentivare l'utente ad usare i mezzi pubblici".
Sal Feo






