BALERNA
Torna la sigaretta Yesmoke
I fratelli Messina, che da Balerna spedivano sigarette in tutto il mondo grazie alla Yesmoke.ch hanno aperto uno stabilimento a Settimo Torinese, riportando dopo 4 anni una sigaretta tutta made in Italy.
Torna la sigaretta Yesmoke
I fratelli Messina, che da Balerna spedivano sigarette in tutto il mondo grazie alla Yesmoke.ch hanno aperto uno stabilimento a Settimo Torinese, riportando dopo 4 anni una sigaretta tutta made in Italy.
BALERNA - Dal 2003 gli italiani fedeli alle sigarette, toscani, MS nazionali anziché il marchio di monopolio di stato all'acquisto del pacchetto di MS si vedono quello della British American Tobacco. Ci si stava per far l'abitudine? Forse sì, ...
BALERNA - Dal 2003 gli italiani fedeli alle sigarette, toscani, MS nazionali anziché il marchio di monopolio di stato all'acquisto del pacchetto di MS si vedono quello della British American Tobacco. Ci si stava per far l'abitudine? Forse sì, ma da oggi, a Settimo Torinese è partita la produzione della prima sigaretta post-monopolio: la Yesmoke.
I fratelli Messina, i due italiani fondatori della Yesmoke, alternativa ai colossi americani del tabacco, sono noti anche nelle nostre latitudini. Infatti fino a qualche anno fa la Yesmoke aveva sede a Balerna e impiegava una novantina di persone. Il negozio online era riuscito a raggiungere i 550mila acquirenti da tutto il mondo. E troppi erano gli statunitensi a comprare. Il business dava fastidio soprattutto agli americani che di fatto, bloccarono le sigarette negli aeroporti New York. Anche in Svizzera però le cose andarono male. A causa della dicitura "Smoke better" che si leggeva sui pacchetti della Yesmoke, l'intero stock fu distrutto fino all'ultimo sigaretta. Scrivere fumare meglio era proibito.
E da ieri il via a una nuova avventura e nuove sigarette yesmoke. Dallo stabile di Settimo Torinese usciranno più di 10 miliardi di sigarette. Per la gioia degli affezionati al made in Italy.
NOTIZIE PIÙ LETTE
ULTIME NOTIZIE TICINO
Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!