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Il Comando attacca la Federazione Svizzera Funzionari di Polizia

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Il Comando attacca la Federazione Svizzera Funzionari di Polizia
BELLINZONA - Il Comando della Polizia Cantonale, con una nota stampa diramata oggi, difende ancora una volta il suo comandante ed attacca la Federazione Svizzera Funzionari di Polizia. "Si rimprovera al comandante Piazzini - si legge nella not...
BELLINZONA - Il Comando della Polizia Cantonale, con una nota stampa diramata oggi, difende ancora una volta il suo comandante ed attacca la Federazione Svizzera Funzionari di Polizia.

"Si rimprovera al comandante Piazzini - si legge nella nota - di aver reso pubbliche delle situazioni interne alla sola polizia. Questa accusa non corrisponde a verità. La pubblicità di situazioni interne alla sola Polizia (peraltro riprese da atti parlamentari) è infatti riconducibile alla violazione del segreto d’ufficio. Il Comando si riserva di procedere penalmente".

E ancora: "Si rimprovera al cdt Piazzini di aver negato “i più elementari diritti di un appartenente alla Federazione, quale per esempio quello di essere sentito ed al quale non è stata data la minima e medesima possibilità di difendersi”. Non è dato di sapere a chi esattamente si riferisca la Federazione con questa censura. Si ritiene pertanto che la Federazione avrebbe avuto tutti gli strumenti per poter indicare con precisione direttamente al Comando l’identità del collaboratore e in quali termini i diritti dello stesso non sarebbero stati rispettati.
Si rileva nondimeno che le decisioni del Comando riguardanti i singoli collaboratori, oltre a garantire il diritto di essere sentiti, sono suscettibili di ricorso. Di conseguenza il collaboratore che si fosse ritenuto leso nei propri diritti avrebbe potuto impugnare la decisione.

"La FSFP - continua il comunicato - sembra voler imputare al cdt Piazzini la responsabilità dell’aumento delle richieste di protezione giuridica formulate dai suoi affiliati. Nell’organo ufficiale della Federazione Svizzera Funzionari di Polizia edizione 1/05 a pagina 41, nella rubrica destinata agli aderenti ticinesi, è dato di leggere “protezione giuridica: il consigliere giuridico della FSFP avv. Marc Bieri si dichiara sorpreso dall’importante aumento registrato (ndr a livello svizzero)negli ultimi anni dei casi di richiesta di protezione giuridica. Il Ticino non è estraneo a questa realtà.”
Da ciò si desume come l’incremento delle richieste di protezione giuridica rappresenti un fenomeno generalizzato a tutta la svizzera e non certo una particolarità del tutto ticinese".

La FSFP "dichiara di avere a più riprese espresso al comandante le sue perplessità circa una mancata comunicazione fra Comando e associazioni sindacali. Il Comando si limita a ricordare che a seguito di queste richieste è stato nominato nel mese di ottobre 2001 un capo del personale e vengono indetti, secondo necessità, incontri fra gli ufficiali del Comando e i sindacati. Gli incontri più recenti risalgono al 24 febbraio (alla presenza anche del Direttore del DI) e al 9 marzo 2005. Altri incontri più specifici, dedicati a temi particolari, come ad esempio i turni di lavoro, vengono tenuti regolarmente nell’ambito di gruppi di lavoro di cui fanno parte anche ufficiali del Comando".

"La FSFP si interroga - infine - sull’effettiva imparzialità delle decisioni prese in ambito disciplinare. A questo proposito il Comando rileva che tutte le decisioni prese dal Comandante (la cui competenza va dall’ammonimento alla multa fino a fr. 500.-) sono suscettibili di ricorso davanti al Consiglio di Stato e che le decisioni finora adottate sono sempre state confermate in sede ricorsuale. Non si ritiene sussistano pertanto elementi per poter dubitare dell’imparzialità. L’istituzione di una commissione di disciplina non può che contribuire ad accelerare le inchieste e le procedure, fermo restando che a norma di legge le decisioni sulle sanzioni disciplinari spettano unicamente al Comandante nell’ambito delle sue competenze".

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