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Dopo i siluri di Bignasca, Piazzini si becca quelli di Pestoni, Calastri e Malandrini

Si allarga il fronte anti-Piazzini. Dopo gli attacchi della Lega ecco quelli della VPOD polizia e di due deputati PLR in Gran Consiglio.
Ti Press
Dopo i siluri di Bignasca, Piazzini si becca quelli di Pestoni, Calastri e Malandrini
Si allarga il fronte anti-Piazzini. Dopo gli attacchi della Lega ecco quelli della VPOD polizia e di due deputati PLR in Gran Consiglio.
BELLINZONA - Dopo il durissimo attacco sferratogli dalla Lega dei ticinesi che ne ha chiesto formalmente le dimissioni immediate e dopo la "difesa perplessa" del Direttore del Dipartimento Istituzioni Luigi Pedrazzini il comandante della polizia...
BELLINZONA - Dopo il durissimo attacco sferratogli dalla Lega dei ticinesi che ne ha chiesto formalmente le dimissioni immediate e dopo la "
" del Direttore del Dipartimento Istituzioni Luigi Pedrazzini il comandante della polizia cantonale Romano Piazzini si becca altri siluri, quelli di: Graziano Pestoni, Riccardo Calastri e Reto Malandrini.

Graziano Pestoni, che nel dicembre scorso, all’assemblea della VPOD polizia, aveva pubblicamente dichiarato che "con questo comando della polizia cantonale è difficile lavorare" , esortando il Governo ed il Dipartimento delle istituzioni ad "avere il coraggio di fare i necessari cambiamenti al vertice", a distanza di alcuni mesi oggi conferma al Corriere del Ticino: "La nostra posizione non è cambiata".

I deputati PLR Riccardo Calastri e Reto Malandrini avanzano da parte loro riservesulle spiegazioni date da Piazzini circa il ruolo della segretaria- compagna all’interno della Commissione disciplinare della polizia. "E solo verbalista" ha dichiarato il comandante. "Nella circolare interna della polizia è elencata tra i membri a pieno titolo. E non si dice da nessuna parte che non avrà diritto di voto" replicano da parte loro Malandrini e Calastri al CdT, invitando il Consiglio di Stato ad effettuare "tutte le verifiche e gli approfondimenti necessari in relazione ad una questione che lede l’immagine della polizia e contribuisce e peggiorarne il clima all’interno e all’esterno".

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