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Tutte le votazioni cantonali del prossimo weekend

Imposte comunali e freno alle spese, ma anche finanze e animali.
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Fonte ATS
Tutte le votazioni cantonali del prossimo weekend
Imposte comunali e freno alle spese, ma anche finanze e animali.

BERNA - Pur senza temi federali, il 18 maggio si tengono votazioni in dodici cantoni. Nella Svizzera tedesca dominano gli argomenti fiscali, con due particolarità legate agli animali. Di seguito alcuni degli oggetti più rilevanti.

ZH: nuovo sgravio per le imprese
Nel canton Zurigo va in scena un controverso sgravio fiscale per le imprese: i votanti si esprimono sulla seconda parte della cosiddetta "Riforma fiscale 2017", che dopo una prima riduzione dell'aliquota cantonale sugli utili delle società dall'8 al 7%, in vigore dal 2021, prevede ora un'ulteriore riduzione al 6%.

Tenendo conto anche dell'imposta federale diretta e dell'imposta comunale, per esempio nella città di Zurigo, il carico fiscale complessivo sull'utile di una persona giuridica dovrebbe così passare dal 19,6 al 18,1%.

L'intento del governo cantonale è quello di evitare la fuga di aziende verso cantoni fiscalmente più attrattivi. Il pacchetto prevedeva inizialmente, a mo' di compensazione per la prevista riduzione del gettito fiscale, un aumento dell'imposizione per i grandi azionisti: la parte imponibile dei dividendi avrebbe dovuto salire dal 50 al 60%, ma la maggioranza borghese in Gran consiglio, con il sostegno di Verdi-liberali, ha deciso in un secondo tempo di lasciare tutto come prima.

Un passo indietro che la sinistra non ha esitato a definire un "affronto alla popolazione", spingendola a lanciare con successo il referendum. Il PS, i Verdi e la Lista alternativa (AL) affermano inoltre di "non vedere l'ora di andare al voto", per assistere a quello che ai loro occhi si tradurrà in un "colossale autogol" per i partiti borghesi. Questi ultimi sostengono da parte loro che un aumento dell'imposizione sui dividendi avrebbe colpito in primo luogo i proprietari di piccole e medie imprese, piuttosto che gli azionisti di grandi società.

Le opinioni non potrebbero essere più divergenti anche per quanto riguarda la possibili conseguenze finanziarie dello sgravio. Il governo cantonale prevede un calo del gettito fiscale a medio termine per cantone e comuni dell'ordine di 40 milioni di franchi l'anno. Riduzione che col tempo potrebbe venire compensata dall'arrivo di nuove imprese. I referendisti temono invece che il "regalo fiscale" possa generare un ammanco di 350 milioni in un anno.

BS: imposizione OCSE e promozione economica
A Basile Città è in votazione un pacchetto di promozione economica volto ad attutire le conseguenze dell'introduzione dell'imposizione minima OCSE approvata da popolo e cantoni nel 2023. Nella città-cantone dei giganti della farmaceutica l'aliquota d'imposta sugli utili delle grandi multinazionali è così passata dal 13 al 15%.

Governo e parlamento hanno varato un pacchetto di misure per la promozione territoriale che prevede la creazione di due fondi finanziati con prelievi sull'aumento del gettito fino a 500 milioni di franchi l'anno. L'80% di questa somma finirebbe in un fondo per l'innovazione destinato in particolare alla ricerca. Il rimanente 20% andrebbe a finanziare misure in ambito sociale, come aiuti per finanziare il congedo parentale, e ambientale.

I partiti borghesi, come pure i Verdi-liberali e il PS, sostengono la posizione del governo che ritiene necessarie misure volte a mantenere l'attrattiva della città sul Reno per le imprese a livello nazionale e internazionale.

L'opposizione è arrivata sotto forma di referendum lanciato dai Verdi, dalla formazione della sinistra alternativa BastA! (Basels starke Alternative) e della Gioventù socialista (Giso). Giovani socialisti che non hanno esitato a criticare lo stesso PS, intenzionato a loro avviso a ridistribuire le entrate aggiuntive con sovvenzioni "occulte" alle imprese.

AG: sgravio sulla sostanza e deduzioni figli a carico
Nel canton Argovia una revisione della legge fiscale approvata dalla maggioranza borghese in parlamento si propone di ridurre l'imposizione sulla sostanza dei contribuenti e aumentare le possibilità di deduzione per i figli a carico.

Gli sgravi sono una conseguenza di una sentenza che obbliga il cantone a ridistribuire i circa 190 milioni di maggiori entrate (per il cantone e i comuni) legati all'aumento dei valori di stima degli immobili in vigore da quest'anno.

Nel dettaglio, la soglia minima della sostanza non imponibile passerebbe da 200'000 a 260'000 franchi per le coppie sposate e da 100'000 a 130'000 franchi per le persone singole. Anche le aliquote verrebbero ridotte: dall'1,1 allo 0,7% per la fascia imponibile più bassa e dal 2,1 all'1,6% per le sostanze superiori ai 428'000 franchi.

Tenendo conto anche delle maggiori deduzioni per i figli, gli sgravi sono destinati a generare minori entrate dell'ordine di 150 milioni di franchi per il cantone e i comuni.

Per UDC, PLR e Centro si tratta di misure atte a sostenere il ceto medio e le famiglie. Il PS, i Verdi e il Partito evangelico (PEV) parlano invece di "fregatura", "briciole per la classe media" e "regali fiscali per i ricchi" ed hanno lanciato con successo un referendum.

ZG: plusvalore fondiario
Nel canton Zugo si decide sulla tassa da prelevare dal plusvalore di terreni legati alla pianificazione. La scelta è tra una "iniziativa sul plusvalore" del PS e un controprogetto del governo, che mira a ridurre l'onere fiscale per i proprietari fondiari.

L'iniziativa socialista prevede un aumento del prelievo sul valore aggiunto dal 20 al 30% con una franchigia esentasse di 500'000 franchi. L'imposta non verrebbe applicata solo in caso di azzonamento, ma anche in caso di plusvalore legato a un aumento della densità di pianificazione, come pure a seguito di un nuovo piano di edificabilità

I promotori intendono utilizzare la nuova tassa per garantire un maggior numero di alloggi a prezzi accessibili. Metà del ricavato sarebbe destinato alla promozione di alloggi a prezzi moderati, come il sostegno alle cooperative abitative. Chi realizza appartamenti a pigione contenuta avrebbe inoltre la possibilità di dedurre l'imposta sul plusvalore sotto forma di "contributo in natura".

Troppo per il governo e il parlamento, che hanno elaborato un controprogetto che lascerebbe il prelievo sul plusvalore al 20%, ed estenderebbe comunque il balzello anche agli aumenti di densità e ai nuovi piani di edificabilità, ma con una franchigia di 1,5 milioni. Un compromesso che in parlamento ha ottenuto una maggioranza risicata e che è sostenuto pure dai promotori dell'iniziativa.

SG: più soldi al capoluogo
Nel canton San Gallo è in gioco una revisione del sistema di perequazione intercomunale che si prefigge di meglio compensare le spese sostenute dal capoluogo per le sue funzioni di centro.

Secondo uno studio, la città di San Gallo deve sostenere per questi compiti costi per circa 11 milioni di franchi all'anno. Su questa base, il governo cantonale ha elaborato un compromesso che prevede di assegnare al capoluogo 3,7 milioni di franchi all'anno per i prossimi quattro anni. La revisione intende introdurre col tempo anche una nuova ripartizione dei costi tra la città e il cantone, in particolare per quel che riguarda la cultura e la polizia.

In Gran consiglio la proposta è stata osteggiata solo dal gruppo UDC. Del comitato contrario fanno parte anche l'UDF e singoli esponenti del PLR, per i quali non è accettabile che la città trasferisca sul resto del cantone i suoi "errori in materia di spesa". Favorevoli invece il Centro, il PS, i Verdi, il PLR, il PVL e il Partito evangelico (PEV).

SH: facilitazioni per le pale eoliche
I votanti del canton Sciaffusa si esprimono su una revisione della legge sull'energia volta ad accelerare le procedure per la costruzione di turbine eoliche e altri impianti di energia rinnovabile. Il punto più controverso è rappresentato dal fatto che i comuni non avrebbero più voce in capitolo sulla realizzazione degli impianti più grandi.

La nuova legge prevede in effetti la creazione di zone destinate agli impianti per le energie rinnovabili di interesse cantonale, senza che si debba tener più conto dei regolamenti edilizi a livello comunale. Per risparmiare tempo, la pianificazione e il permesso di costruzione verrebbero inoltre concessi in un'unica fase. In Gran consiglio la revisione è stata approvata di misura, con 29 voti contro 22. Contrario l'intero gruppo UDC-UDF e singoli esponenti del PLR.

UR: pernice bianca e lepre alpina
Nel canton Uri un'iniziativa popolare intende vietare la caccia alla pernice bianca e alla lepre alpina. I promotori dell'iniziativa sottolineano come le popolazioni dei due animali, già inseriti nell'elenco delle specie in pericolo, sono in continuo declino. Il cambiamento climatico sta peraltro riducendo ulteriormente il loro habitat.

Di altro parere il parlamento cantonale, che a maggioranza nell'autunno del 2023 si era espresso contro il divieto, sostenendo la posizione del governo. Nel giugno successivo è stata depositata l'iniziativa, motivo per cui ora si andrà al voto.

SO: nuova tassa sui cani
A Soletta la posta in gioco è una controversa tassa cantonale di 35 franchi per ogni cane, ad eccezione dei cani d'assistenza. Il nuovo balzello rappresenta in effetti la reintroduzione della tassa per la "targhetta" canina abolita in seguito all'introduzione, dal 2017, del microchip obbligatorio e della banca dati Amicus istituita dalla Confederazione.

Il canton Soletta aveva continuato a prelevare una tassa di 40 franchi, utilizzata per finanziare i costi dell'ufficio cantonale di veterinaria legati agli "amici a quattro zampe", fino alla fine del 2023, quando un tribunale ha stabilito che in mancanza di una controprestazione fissata dalla legge il prelievo era illegittimo.

L'introduzione della nuova tassa - che va ad aggiungersi a quella comunale (fra i 50 e i 200 franchi) che serve in particolare a coprire i costi per lo svuotamento dei cestini Robidog - è stata irta di ostacoli fin dall'inizio. In seguito alle critiche emerse in fase di consultazione, il governo cantonale l'aveva stralciata, ma il Gran consiglio ha deciso di reintrodurla con 59 voti contro 27. Essendo però stata mancata per un solo voto la maggioranza dei due terzi dei deputati, l'oggetto è ora sottoposto a referendum obbligatorio.

A Ginevra si decide in particolare se in futuro l'imposta comunale si pagherà solo al luogo di residenza, e non come ora avviene in gran parte dove si lavora. Nel Giura è in gioco un allentamento del freno alle spese per finanziare i costi legati al trasferimento di cantone di Moutier.

Ginevra ha una particolarità fiscale unica in Svizzera: l'imposta comunale viene ripartita fra l'ente locale del luogo di lavoro e, in misura minore, in quello dove un contribuente risiede. L'UDC ha lanciato un'iniziativa volta ad abolire tale pratica, per destinare l'intero gettito dell'imposta comunale al luogo di residenza.

Per mantenere la solidarietà finanziaria tra comuni, il Gran consiglio ha elaborato un controprogetto che da un lato sancisce nella Costituzione il principio della tassazione unica nel luogo di residenza e, dall'altro, prevede una revisione della perequazione intercomunale entro il 2029. Si dovrebbe in particolare tenere conto del ruolo dei centri urbani e dei costi delle infrastrutture pubbliche.

UDC, Centro e UDC appoggiano il controprogetto, mentre la sinistra e il partito "Libertés et justice sociale" di Pierre Maudet respingono iniziativa e controprogetto in nome di una "giustizia contributiva tra comuni". Ad eccezione dell'UDC, tutti i partiti preferiscono il controprogetto all'iniziativa.

Potenziale solare
Un altro argomento sottoposto ai ginevrini riguarda l'energia solare. In gioco ci sono un'iniziativa dei Verdi-liberali "Per una rapida transizione verso l'energia solare" e il relativo controprogetto.

L'iniziativa chiede di sfruttare appieno il potenziale del fotovoltaico nel cantone entro il 2035 attraverso incentivi finanziari e amministrativi per i proprietari di case.

Il Parlamento ha adottato una controprogetto con obiettivi meno stringenti. PS, Verdi e Centro sostengono l'iniziativa "in considerazione dell'urgenza della protezione del clima", mentre gli altri partiti appoggiano il controprogetto.

JU: i costi del passaggio di Moutier
Nel canton Giura si decide su un allentamento del freno all'indebitamento legato al passaggio definitivo di Moutier, il 1° gennaio 2026, dal canton Berna al ventiseiesimo cantone svizzero. Il trasferimento comporterà in effetti nuovi investimenti e una riduzione dei contributi della perequazione finanziaria intercantonale.

Una modifica della Costituzione cantonale dovrebbe consentire di esentare dal freno all'indebitamento l'impatto finanziario dell'acquisizione di Moutier fino al 2031. Si vuole così garantire l'integrazione del comune senza che il bilancio finanziario sfugga di mano, scrive il governo nelle informazioni ai votanti.

Il cantone prevede in particolare di investire circa 10 milioni di franchi negli edifici amministrativi di Moutier, che rileverà dal cantone Berna e che saranno integrati nell'amministrazione cantonale.

Il canton Giura dovrà inoltre accettare una riduzione dei fondi ricevuti nell'ambito della Perequazione finanziaria nazionale per un totale di 65 milioni di franchi su un periodo di sei anni. Questo perché i pagamenti della perequazione sono calcolati sulla base del gettito fiscale con un ritardo temporale.

L'esecutivo ammette che la posta in gioco è alta. Senza un allentamento temporaneo del freno costituzionale all'indebitamento introdotto nel 2009, il cantone si vedrebbe costretto ad adottare misure di austerità o a generare nuove entrate. Nel parlamento giurassiano, la modifica costituzionale è stata approvata a larga maggioranza lo scorso dicembre, con 46 voti contro 7.

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