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SVIZZERA / UE

Bilaterali III, referendum solo facoltativo

In caso di votazione basterà la maggioranza del voto popolare. La decisione di Berna, ora l'ultima parola spetta al Parlamento
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Fonte Ats
Bilaterali III, referendum solo facoltativo
In caso di votazione basterà la maggioranza del voto popolare. La decisione di Berna, ora l'ultima parola spetta al Parlamento
BERNA - I cosiddetti accordi bilaterali III vanno sottoposti a referendum facoltativo e non obbligatorio. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale. L'ultima parola spetta al Parlamento.Con il referendum facoltativo, per l'approvazione dei nuovi accord...

BERNA - I cosiddetti accordi bilaterali III vanno sottoposti a referendum facoltativo e non obbligatorio. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale. L'ultima parola spetta al Parlamento.

Con il referendum facoltativo, per l'approvazione dei nuovi accordi conclusi con l'Unione europea servirà, in caso di votazione, unicamente la maggioranza del popolo. Con il referendum obbligatorio è necessaria anche la maggioranza dei cantoni.

Nella sua seduta odierna, il governo ha confermato la struttura del progetto già definita in dicembre, che prevede «una parte di stabilizzazione e una parte di sviluppo». Al Parlamento saranno così presentati quattro decreti federali: uno per la stabilizzazione delle relazioni bilaterali e tre per il loro ulteriore sviluppo nei settori della sicurezza alimentare, dell'elettricità e della sanità.

La questione sul tipo di referendum a cui sottoporre i nuovi accordi con l'UE era stata discussa per la prima volta dal Consiglio federale il 26 giugno dello scorso anno. Era stato deciso di rimandare la decisione a dopo la conclusione dei negoziati.

La scelta odierna di sottoporre gli accordi unicamente a referendum facoltativo è stata presa «dopo scrupolosa analisi dei risultati dei negoziati, approfondito esame di precedenti decisioni riguardanti casi analoghi e tenendo conto della dottrina giuridica e dei colloqui con i Cantoni e le Commissioni della politica estera», spiega l'esecutivo. La soluzione scelta «rappresenta la soluzione più condivisa e politicamente sostenibile».

Questo modo di procedere rispecchia la prassi adottata finora nel quadro dei Bilaterali I e II, anche se - soprattutto l'accordo di Schengen/Dublino - prevedeva un recepimento dinamico del diritto più ampio rispetto al pacchetto attuale, fa notare il Consiglio federale.

La decisione tiene inoltre conto della netta bocciatura - il 75,2% dei votanti e tutti i cantoni - nel 2012 dell'iniziativa popolare "Accordi internazionali: decida il popolo!", che chiedeva appunto di sottoporre a referendum obbligatorio i trattati internazionali comprendenti disposizioni importanti che contengono norme di diritto.

La parafatura dei testi degli accordi è prevista in maggio a Berna. Il Consiglio federale avvierà poi la procedura di consultazione prima della pausa estiva. Le decisioni odierne sulla struttura del progetto da approvare e sul tipo di referendum confluiranno direttamente nel progetto che sarà posto in consultazione.

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