In Gran Consiglio si discute di misure per diminuire le emissioni di CO2. No alle sovvenzioni delle batterie stazionarie
COIRA - In Grigioni si discute del "Piano d'azione Green Deal", una serie di misure volte a promuovere e finanziare misure per ridurre le emissioni di CO2 nel cantone. Il Gran Consiglio ha discusso su quali misure sussidiare e quali possono portare a una concreta diminuzione delle emissioni: un'intera lista di provvedimenti è stata oggi analizzata e dibattuta dai 120 deputati.
Non tutto quanto proposto è stato approvato. In particolare, si è detto sì a maggiori sussidi per pannelli solari e stazioni di ricarica per veicoli elettrici mentre non è passata l'idea di sovvenzionare le batterie stazionarie.
I sussidi, chiamati bonus del Green Deal, per pannelli solari e stazioni di ricarica, per potenziare la realizzazione di impianti fotovoltaici su tetti o su facciate di abitazioni sono stati approvati da 60 deputati del PS, Centro e una parte dei Verdi liberali. Perplessità invece tra UDC e liberali. "Un'eccedenza di produzione di energia causa problemi alla stabilità della rete e i prezzi in primavera, in estate e in autunno sono negativi sulla borsa dell'energia", ha detto il granconsigliere Giovanni Jochum (liberali), vicepresidente della Commissione per l'ambiente, i trasporti e l'energia. I no sono stati 53, per una votazione comunque dall'esito non certo.
Già oggi i Grigioni ne sostengono l'installazione per migliorare l'efficienza energetica durante i mesi invernali. «Adesso verranno sostenuti anche gli impianti che producono più energia di quanta ne consumino. L'elettricità prodotta potrà così essere immessa nella rete", ha spiegato Parolini a Keystone-ATS.
La maggioranza del Parlamento cantonale ha deciso di aumentare i sussidi fino alla fine del 2035 per le stazioni di ricarica in case plurifamiliari esistenti. In questo modo si mira a ridurre l'inquinamento causato dal traffico individuale, responsabile secondo Parolini fino al 25% delle emissioni di CO2. Il granconsigliere UDC Thomas Gort ha espresso il suo scetticismo: «Se vogliamo incoraggiare la popolazione ad acquistare auto elettriche con questa misura ci sbagliamo", ha detto durante il dibattito.
Non ha trovato invece consenso la proposta di concedere contributi anche per le batterie domestiche utilizzate per immagazzinare l'energia prodotta in eccesso ad esempio con pannelli solari, avanzata da una minoranza della Commissione per l'ambiente, i trasporti e l'energia. Secondo la Consigliera di Stato Carmelia Maissen (Centro) si tratta di un'ottimizzazione privata e non va quindi sostenuta con soldi pubblici.
Pure un maggiore stanziamento dei fondi per la protezione della natura e del paesaggio è stato bocciato. Questo malgrado la sinistra e i Verdi abbiano sottolineato l'importanza di torbiere e paludi per l'immagazzinamento di CO2.
Si è discusso anche di autonomia comunale e del ruolo dei comuni, che devono adoperarsi per raggiungere l'obiettivo entro il 2040. Ma, sebbene sul principio siano tutti d'accordo, una minoranza della commissione, appoggiata dalla destra e dal liberali, sostiene che porre degli obiettivi uniformi può creare difficoltà ad alcune realtà, date le differenze di dimensioni e capacità finanziarie.
Il dibattito sul Green Deal continuerà domani con la discussione riguardante il finanziamento.