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GRIGIONI

Crocette al posto di nomi sulle schede elettorali

L'ha deciso oggi il Gran Consiglio, approvando all'unanimità la revisione parziale della legge sui diritti politici.
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Fonte ats
Crocette al posto di nomi sulle schede elettorali
L'ha deciso oggi il Gran Consiglio, approvando all'unanimità la revisione parziale della legge sui diritti politici.
COIRA - Per le prossime elezioni del Governo grigionese nel giugno 2026 gli elettori non dovranno più scrivere il nome dei candidati, ma basterà una crocetta. L'ha deciso oggi il Gran Consiglio, approvando all'unanimità la revisione parziale della...

COIRA - Per le prossime elezioni del Governo grigionese nel giugno 2026 gli elettori non dovranno più scrivere il nome dei candidati, ma basterà una crocetta. L'ha deciso oggi il Gran Consiglio, approvando all'unanimità la revisione parziale della legge sui diritti politici.

La stessa pratica verrà adottata anche per l'elezione dei membri dei tribunali regionali e dei consiglieri agli Stati. Nel messaggio, il Governo ha pubblicato delle schede, che fungono da esempio. Nel caso dell'elezione del Consiglio di Stato, gli aventi diritto di voto potranno apporre al massimo cinque crocette. Se vengono selezionati più nomi la scheda risulterà nulla.

«Si tratta di un ulteriore passo avanti per garantire al nostro elettorato un accesso più agevole possibile alle elezioni e per rafforzare la fiducia nel sistema elettorale», ha detto il granconsigliere Kevin Brunold (Centro), presidente della Commissione strategica e di politica statale, durante la sessione.

Il parlamento ha inoltre accolto anche una seconda revisione parziale, che disciplina le vie di ricorso in relazione alle elezioni del Gran Consiglio. Attualmente i ricorsi per le violazioni del diritto di voto e per irregolarità nella preparazione dello svolgimento delle elezioni vengono presentati in prima istanza al Gran Consiglio. In futuro andranno invece inoltrati al Tribunale d'appello.

L'entrata in vigore di entrambe le modifiche di legge è prevista per l'inizio dell'anno prossimo, in tempo dunque per il rinnovo del Governo del giugno 2026.

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