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SVIZZERA

Più tempo per i figli o più burnout? È polemica sulle nuove regole del telelavoro

Mentre i politici promettono un maggior equilibrio tra lavoro e vita privata, i sindacati temono un aumento dello stress.
Deposit Photos
Fonte Aargauer Zeitung
Più tempo per i figli o più burnout? È polemica sulle nuove regole del telelavoro
Mentre i politici promettono un maggior equilibrio tra lavoro e vita privata, i sindacati temono un aumento dello stress.

BERNA - Le regole dell'home office potrebbero presto cambiare. Alla Commissione dell'economia e dei tributi (CET) del Consiglio nazionale questo lunedì si discute proprio riguardo a un progetto di legge sul tema. In ballo ci sono importanti modifiche alla regolamentazione.

Tra i diversi punti è prevista la riduzione del periodo di riposo da undici a nove ore. Ore durante le quali dare una rapida occhiata alla casella di posta elettronica non sarà considerata un'interruzione del periodo di riposo. Oltre a questo, qualora i dipendenti vorranno lavorare volontariamente la domenica, potranno farlo senza bisogno di un'autorizzazione. Il limite fissato sarà di nove domeniche all'anno, ciascuna con un orario di lavoro massimo pari a cinque ore.

Infine, nel caso in cui il datore di lavoro offre un posto di lavoro all'interno dell'azienda, può concordare con il dipendente, che questi debba sostenere personalmente i costi delle spese a casa, ad esempio per le forniture d'ufficio.

Una proposta che non piace - Modifiche che lasciano perplessi i sindacati. L'Unione sindacale svizzera (USS) ha inviato una lettera a tutti i membri della CET mettendo in guardia riguardo al possibile aumento delle assenze per malattia, delle assenze prolungate e di burnout. Dal loro punto di vista, lo stress generato da home working e dalla conseguente commistione tra lavoro e tempo libero è sempre più crescente. A queste condizioni, lo sarebbe ancor di più.

L'USS riconosce i vantaggi del home office, a condizione che sia organizzato con la partecipazione del dipendente. Non condivide la revisione della legge sul lavoro: l'abolizione del riposo sindacale, l'estensione dell'orario di lavoro a 17 ore e il periodo di riposo più breve «potrebbero avere un impatto negativo su salute, vita sociale e benessere dei lavoratori in Svizzera», afferma Luca Cirigliano, segretario dell'USS all'Aargauer Zeitung. «E il concetto che si può lavorare per brevi periodi e in qualsiasi momento: cosa significa esattamente? Rispondere a una mail? A due? Significa trascorrere 15 minuti al telefono con il capo a mezzanotte?», incalza.

Cirigliano critica un altro aspetto: stando al disegno di legge, i datori di lavoro possono utilizzare un contratto di telelavoro per scaricare sui dipendenti le spese di lavoro e le spese vive. «Si aprirebbe il vaso di Pandora», afferma. La USS si opporrà dunque a queste modifiche della legge.

Il Presidente del PLR respinge le obiezioni - Dal canto suo, il presidente del PLR Thierry Burkart reagisce scuotendo la testa alle obiezioni della sinistra. «Queste affermazioni sono completamente false», afferma il deputato argoviese del PLR, che ha presentato la relativa proposta del Dipartimento federale dell'interno (DFI) prima della pandemia di coronavirus.

Bukart sottolinea che non c'è l'intento di aumentare il carico lavorativo per chi fa telelavoro, ma si vuole piuttosto adattarlo alla realtà, a favore dei dipendenti: «Permetterà loro di bilanciare meglio il lavoro e la vita familiare senza fare nulla di illegale perché rispondono a un messaggio veloce la sera o passano un’ora la domenica per una presentazione da preparare per il lunedì». Insomma, per il presidente del PLR è bizzarro dipingere la proposta come uno sfruttamento. Nessuno viene obbligato a firmare un contratto con regole di telelavoro. Inoltre, i dipendenti che lavorano da casa possono determinare autonomamente il proprio orario di lavoro, non sono obbligati a farlo. Burkart respinge persino l'obiezione secondo cui i datori di lavoro potrebbero scaricare le spese sui dipendenti su larga scala. «Non è possibile.Il Tribunale federale si è già pronunciato anche su questo».

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COMMENTI
 

Equalizer 3 sett fa su tio
Quante volte mia moglie nel settore sanitario ha terminato il turno alle 21:00 e poi iniziato il giorno dopo alle 06:00 qui non si parla di non si può. Allora, due pesi e due misure?

Linette 3 sett fa su tio
Per fortuna ci sono i sindacalisti!!!! Poveri noi

Sem prunt 3 sett fa su tio
politici promettono , solo nei periodi di votazione..... per il resto no comment ......

airman21 3 sett fa su tio
Prima vogliamo home office ora crea burn out. Decidiamoci.
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