Le modifiche rimanenti in vigore alle 20 di mercoledì sera
BERNA - Questa sera alle 20 entrano in vigore tutte le sanzioni che fanno parte del decimo pacchetto emanato dall'Unione europea il 25 febbraio scorso. Lo ha stabilito il Consiglio federale.
Il 1° marzo scorso il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha modificato l'allegato corrispondente di sua competenza e approvato l'estensione delle sanzioni svizzere ad altre 120 persone e organizzazioni. Oggi vengono adottate le restanti misure, che comprendono modifiche agli obblighi di notifica in ambito finanziario, ma anche il divieto per i cittadini russi di esercitare funzioni negli organi direttivi dei proprietari o degli operatori di infrastrutture critiche, oltre che inasprimenti delle misure in ambito commerciale. Nello specifico, questi ultimi prevedono nuovi controlli e limitazioni per l'esportazione di diversi beni, tra cui beni a duplice impiego, beni per il rafforzamento militare e tecnologico o per lo sviluppo del settore della difesa e della sicurezza, beni che contribuiscono al rafforzamento dell'industria russa e beni per l'aviazione e l'industria spaziale. L'importazione di beni economicamente rilevanti per la Russia viene inoltre ulteriormente limitata.
Oltre all’introduzione di esenzioni supplementari per scopi umanitari ad alcune organizzazioni russe, è stata introdotta una nuova possibilità per salvaguardare interessi specifici dell’economia svizzera. Ciò si è reso necessario per evitare che le partecipazioni delle due società svizzere Sulzer e medmix AG finissero in mano a due banche russe sanzionate. In seguito alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Viktor Vekselberg nel 2018 e alle sanzioni emanate dalla Svizzera nei confronti delle due banche russe, la Tiwel Holding AG (azionista di maggioranza di Sulzer e medmix AG) non poteva più onorare il prestito concesso dalle banche russe, presso le quali ha depositato come garanzia le sue quote nella Sulzer e nella medmix AG.
«Il Consiglio federale ha già sottolineato in passato la sua intenzione di ridurre al minimo le conseguenze economiche indirette delle sanzioni sulle imprese svizzere nell'ambito del quadro giuridico applicabile» spiega il DEFR. «Con la decisione odierna impedisce alle banche russe sanzionate di beneficiare indirettamente delle sanzioni e di entrare in possesso di grosse partecipazioni in due società svizzere di alta tecnologia».