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SVIZZERAAlla fine non cambierà niente per polli e maiali svizzeri?

31.08.22 - 06:00
La maggioranza della popolazione è ora contraria all'iniziativa che intende vietare l'allevamento intensivo
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Alla fine non cambierà niente per polli e maiali svizzeri?
La maggioranza della popolazione è ora contraria all'iniziativa che intende vietare l'allevamento intensivo
Rispetto ad inizio agosto, la situazione si è rovesciata. È quanto emerge dal secondo sondaggio di Tamedia e 20 Minuti sulle votazioni del 25 settembre 2022.

BERNA - Continua il dibattito che ruota attorno alle condizioni di vita di mucche, maiali e galline. Con l'avvicinarsi della data del 25 settembre (quando ci si recherà alle urne) è ora però in calo il numero di svizzeri favorevoli all'iniziativa che intende vietare l'allevamento intensivo.

È quanto emerge dal secondo rilevamento di Tamedia e 20 Minuti sulle votazioni federali del 25 settembre 2022.

Se al primo sondaggio erano 55% i cittadini che intendevano votare sì all'iniziativa, ora sono scesi di ben sette punti percentuali al 48%. I margini non sono ancora netti, ma l'approvazione nei confronti dell’iniziativa (come accade spesso per le proposte partite dal popolo) è in calo.

«Vivono già bene»
Sembra quindi aver successo la campagna dei contrari, che sta spingendo sull'argomento riguardante lo status quo: «La Svizzera ha già una delle leggi più severe in materia di benessere degli animali». Opinione condivisa dalla maggior parte di coloro che intendono rifiutare l'iniziativa.

Per i favorevoli (48%), invece, la maggior parte degli animali è tenuta in grandi gruppi in spazi ristretti e senza accesso all'aria aperta, una situazione che «deve cambiare radicalmente».

A livello di popolazione, sono in particolare le donne a sostenere la proposta (56% di favorevoli), come anche la popolazione residente in città (quella rurale la respinge). A livello partitico è spinta in primis dagli elettori dei Verdi, del PS e dei Verdi liberai. I simpatizzanti degli altri partiti sono invece in maggioranza contrari.

AVS e imposta preventiva
Per quanto riguarda gli altri due temi in votazione, le due iniziative relative alla riforma dell'AVS accolgono al momento una stretta maggioranza di favorevoli (54% e 52%), mentre per quanto concerne l'imposta preventiva sono leggermente avanti i contrari.

Per quanto concerne il voto sulla previdenza, si nota un'ampia polarizzazione tra i generi e i partiti. Ad esempio, per quanto riguarda la prima parte (che include l'aumento dell'età pensionabile per le donne), gli uomini la approvano (65% di favorevoli), mentre le donne no (43% di favorevoli). Netto anche lo stacco tra destra (favorevole: «misura giustificata e necessaria») e sinistra (contraria: «si risparmia a scapito delle donne, ci sono altre fonti da cui attingere»).

Nel caso della legge della legge federale sull'imposta preventiva (il progetto prevede di esentare dall’imposta preventiva le obbligazioni svizzere) la chiara maggioranza è quella dei no (49%), nonostante ci siano ancora moltissimi indecisi. La legge è chiaramente respinta dal campo della sinistra e gode attualmente di un sostegno maggioritario solo tra i simpatizzanti del PLR. Secondo i sostenitori, porterebbe solo a regalare all'estero entrate fiscali e posti di lavoro. Per gli oppositori, invece, si tratta di un'altra legge fiscale a scapito della popolazione.

Il sondaggio
Sono 15’718 le persone da tutta la Svizzera che dal 24 al 25 agosto hanno preso parte al secondo sondaggio di 20 minuti e Tamedia sulle votazioni federali del 25 settembre 2022. Le rilevazioni vengono condotte in collaborazione con LeeWas, che pondera i dati in base a variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d'errore si attesta all'1,3%.

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