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SVIZZERARicerca lavoro: le candidature spontanee servono eccome

29.08.18 - 10:01
Lo afferma uno studio sul mercato del lavoro svizzero, che evidenzia come per gli over 50 le cose non vadano poi così male
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Ricerca lavoro: le candidature spontanee servono eccome
Lo afferma uno studio sul mercato del lavoro svizzero, che evidenzia come per gli over 50 le cose non vadano poi così male

ZURIGO - Chi cerca lavoro dovrebbe assolutamente inviare anche candidature spontanee. È la conclusione cui arriva uno studio sul mercato del lavoro svizzero, che evidenzia come il 54% dei datori di lavoro che hanno partecipato all'analisi prenda volentieri in considerazione questo tipo di candidature quando cerca qualcuno. Va male, al contrario, per gli head hunter e le agenzie di collocamento, considerati importanti solo dal 30% delle aziende.

Lo studio “HR Today Research Survey”, condotto da HR Today e Rundstedt, conferma poi una piccola certezza: senza certificati di lavoro in Svizzera non si va da nessuna parte. I datori di lavoro continuano infatti a leggerli per farsi un’idea sui loro futuri collaboratori, ma non ripongono eccessiva fiducia in questi documenti. Frequente è, così, la richiesta di referenze, anche senza il consenso del candidato.

L’analisi rivela poi una tendenza forse inaspettata. Esisterebbe infatti una preferenza indigena “naturale” che porterebbe i datori di lavoro - sempre secondo il sondaggio condotto a livello nazionale - a preferire collaboratori svizzeri anche in assenza di regole in tale senso.

Gli imprenditori, tuttavia, ammettono che è “piuttosto facile” assumere personale dall’UE mentre giudicano come “molto difficile” il reclutamento di forza lavoro da Paesi terzi.

I problemi relativi alle chances di impiego degli over 50, poi, vengono sopravvalutati, perlomeno nella Svizzera tedesca: da parte dei datori di lavoro non vi sono forti pregiudizi nei confronti dei lavoratori meno giovani. Diversa è però la situazione in Ticino e in Romandia.

È emerso che nei cantoni tedescofoni solo il 25% degli interpellati ammette di condividere pregiudizi sugli oltre 50enni, relativi ad aspetti come la flessibilità, la capacità di far fronte ai cambiamenti, i costi, le capacità tecnologiche e di comunicazione. La quota sale però al 55% sia nella Svizzera romanda, sia in Ticino.

Regionalmente assai diversa è anche la propensione a favorire nelle assunzioni un candidato ultra 50enne nei confronti di uno giovane, a parità di profilo: la cosa è possibile per il 69% dei reclutatori svizzeri tedeschi, per il 54% di quelli romandi e solo per il 33% di quelli ticinesi.

Stando agli autori dello studio, per i dipendenti non più giovani la situazione concreta nelle aziende è comunque migliore di quanto pensi l'opinione pubblica. L'88% degli interrogati ritiene che gli over 50 siano discriminati al momento di assumere, il 60% li vede sfavoriti nell'ambito dei licenziamenti e il 42% li considera in secondo piano quando si tratta di promuovere dipendenti. Le percentuali scendono però al 33%, al 20% e al 21% al momento in cui gli interpellati guardano non più alla situazione generale, ma alla propria azienda.

Altro aspetto interessante: il fatto che i contributi di cassa pensione per un lavoratore anziano siano più elevati è considerato un fattore rilevante solo dal 21% del campione. I datori di lavoro non si sentono però in alcun modo moralmente obbligati ad assumere impiegati non più giovani: l'80% non è disposto a dare loro la precedenza in caso di profili lievemente più deboli di altri candidati.

Il 57% è poi favorevole al principio di un apprendistato professionale per ultra 50enni proposto da Swissmem per la manodopera che si trova strutturalmente fuori mercato. La stessa percentuale sarebbe d'accordo di introdurre la novità nella propria azienda.

Solo il 20% è invece dell'opinione che agli ultra 50enni possa servire l'obbligo imposto ai datori di lavoro di annunciare gli impieghi vacanti per professioni con disoccupazione oltre l'8%. L'81% ritiene inoltre che la novità - frutto dell'applicazione annacquata del mandato costituzionale sull'immigrazione di massa - non permetterà di migliorare la situazione relativa alla penuria di manodopera qualificata in Svizzera.

Nella misura dell'80% gli svizzeri tedeschi sono più orientati a preferire un residente nella Confederazione a qualcuno che abita all'estero, a parità di curriculum. Anche in questo ambito i valori per Romandia (69%) e Ticino (67%) sono inferiori.

 

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COMMENTI
 

87 5 anni fa su tio
Ho letto decine di lettere candidatura e curriculum che mi arrivavano in ufficio. Quando ho dovuto cercare lavoro, avevo i modelli da non seguire (fax con CV e foto, impaginazioni stravaganti o eccessivamente normalizzate...). La consulente dell'URC mi disse che lettera e CV erano perfetti. Peccato che non hanno portato a nulla. Per trovare lavoro secondo il mio vissuto servono principalmente due cose: raccomandazioni e/o tanta fortuna.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a 87
Concordo su tutto quanto dici!

siska 5 anni fa su tio
Sicuuuurooo che servono e ci mancherebbe!...per poi vederteli "soffiare" da frontalieri assunti da aziende pubbliche e private nostrane e anche da aziende non nostrane ma che operano nel buon e bel cantone ticino. L'urc ti propone e tu naturalmente devi candidarti penso che sia doveroso, se poi la tua candidatura non é presa in considerazione devi dare la prova, ma é il datore di lavoro che fa richiesta di una data candidatura/e che dovrebbe dare spiegazione... uhmmmmmm

volabas 5 anni fa su tio
certo che la candidatura spontanea serve, se aspetti che l'URC ti trovi il posto stai fresco

francox 5 anni fa su tio
Anche qui siamo i peggiori. Com'è che si indovina sempre?
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