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«Colpito e mandato in ospedale per una birra». Un nuovo caso scuote la caserma di Lenzburg

Il racconto della recluta: «Ci ha chiusi in palestra, schiaffeggiati, spinti. Non sapevo cosa fare, ho scelto di non reagire e denunciare». La comandante è stata sospesa
20min/Matthias Spicher
«Colpito e mandato in ospedale per una birra». Un nuovo caso scuote la caserma di Lenzburg
Il racconto della recluta: «Ci ha chiusi in palestra, schiaffeggiati, spinti. Non sapevo cosa fare, ho scelto di non reagire e denunciare». La comandante è stata sospesa

LENZBURG - Dopo il gatto lanciato sui soldati addormentati, viene a galla un nuovo e discutibile episodio di prevaricazione da parte di superiori in grado all'interno della caserma argoviese di Lenzburg. Un soldato della stessa compagnia denuncia infatti un'aggressione da parte del comandante di compagnia.

La sosta alla stazione di servizio e la birra - Il fatto risale a un venerdì sera di metà maggio. Assieme a due compagni di pattuglia, la recluta si era fermata a una stazione di servizio poco prima del termine del suo turno per acquistare senza permesso una birra. A posteriori, ha ammesso di aver commesso un errore. Ma sicuramente non pensava a conseguenze gravi come quelle giunte poco dopo.

Chiusi in palestra senza cellulari - Rientrati alla base, infatti, sono stati scoperti dalla comandante di compagnia, con il grado di capitano, che ha cercato di capire chi avesse acquistato la birra. I soldati si sono coperti a vicenda, senza svelare il nome del colpevole. Lei non ha lasciato correre, anzi: ha portato tutto il gruppo in palestra, sequestrando loro i cellulari.

Spinti, schiaffeggiati, colpiti - Qui ha iniziato a colpire gli uomini radunati. Uno è stato spinto, un altro schiaffeggiato. Chi racconta è stato persino raggiunto con un pugno al torace. Non sapendo se reagire o meno la recluta ha preferito non alzare le mani. Ma ha poi informato dell'accaduto il cappellano dell'esercito.

Cosa è successo dopo - La denuncia ha sortito il suo effetto, visto che successivamente si è presentata in caserma la polizia militare. La recluta intanto si trovava in ospedale, ricoverata con diversi lividi all'altezza delle costole. La comandante, invece, è stata esonerata. La portavoce dell'esercito ha detto che è stata assegnata a un altro incarico e che sono in corso delle indagini, al termine delle quali si deciderà la sua sorte.

Non lavorerà più con lei - Il gruppetto di reclute si è detto segnato da quanto accaduto. Non hanno più fiducia nei superiori e alcune hanno persino paura. Il protagonista della vicenda ha scelto, nonostante tutto, di finire il servizio militare. Non avrà più a che fare con la comandante e, dovessero reincrociarsi le loro strade, sarà trasferito.

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