Brian non ha paura. «Il carcere fa crescere, lo consiglio a tutti»

L'ex detenuto più famoso, ora attivo nel pugilato (senza licenza), commenta la nuova condanna: «So io cosa è giusto e cosa è sbagliato, non deve dirlo il tribunale»
ZURIGO - «Il carcere rende uomini, lo consiglio a tutti». Lo ha detto uno che di prigione se ne intende: Brian Keller, l'ex detenuto più famoso della Svizzera, di recente condannato di nuovo a 3 anni e 9 mesi di detenzione per un'aggressione.
Non è pentito - «Non mi pento minimamente di quello che ho fatto, è giusto», ha affermato in un video social, commentando la condanna, comunque non ancora definitiva.
Il pugilato: vince ma senza licenza - Keller dopo la lunga prigionia si è dedicato al pugilato. Di recente ha esordito nel suo primo match, che ha attirato una grande folla e ha avuto un'importante risonanza mediatica, anche se in realtà lui non ha la licenza di pugile, e secondo gli esperti difficilmente la otterrà. Dopo soli 38 secondi, davanti a 800 persone, a Winterthur ha mandato al tappeto Claude Wilfried.
Altri due procedimenti penali pendenti - Pareva concentrato sulla sua nuova vita ma nel maggio del 2024 aveva aggredito il rapper Skorp808, con cui aveva tensioni da tempo e che aveva minacciato dicendo che «il tuo sangue scorrerà». Il pestaggio era stato ripreso in un video. E per lui è arrivata la sentenza, una nuova condanna dopo gli otto anni già scontati per reati vari. Il suo avvocato vuole fare appello. Presso il Tribunale di appello di Zurigo pendono altri due procedimenti penali, per violenze compiute durante la prigionia.
«Non mi serve una sentenza» - Tornare dietro le sbarre, ammette Keller, non gli fa affatto paura, anzi. «So già io che cosa sia giusto e che cosa sia sbagliato, non mi serve la sentenza di un tribunale. Consiglio il carcere a tutti».