Cerca e trova immobili
THAILANDIA

Aveva preso a calci una dottoressa, revocato il visto e imprigionato per una notte

Il cittadino svizzero si è guadagnato l'astio della popolazione dell'isola di Phuket
20minuten
Fonte Thai Examiner
Aveva preso a calci una dottoressa, revocato il visto e imprigionato per una notte
Il cittadino svizzero si è guadagnato l'astio della popolazione dell'isola di Phuket
PHUKET - Si complica la situazione giudiziaria di E. F.*, un cittadino argoviese espatriato in Thailandia, che aveva attirato l'attenzione dei media thailandesi per aver presumibilmente preso a calci una dottoressa 26enne. ...

PHUKET - Si complica la situazione giudiziaria di E. F.*, un cittadino argoviese espatriato in Thailandia, che aveva attirato l'attenzione dei media thailandesi per aver presumibilmente preso a calci una dottoressa 26enne.

Già la settimana scorsa il 45enne rischiava di non veder rinnovato il suo permesso di soggiorno, che si apprestava a scadere. Ora si apprende che il permesso è stato revocato e che l'uomo è stato arrestato per poi essere rilasciato su cauzione il giorno successivo. Sarebbe inoltre stato definito «un pericolo per la società» da parte di un rappresentante del dipartimento dell'Immigrazione thailandese.

Non è tutto. Data l'alta esposizione mediatica del caso, che non ha mancato di generare il malcontento tra la popolazione locale, le autorità hanno avviato un'indagine sulle attività commerciali che l'uomo intrattiene nel Paese.

Il ministro dell'Interno Anutin Charnvirakul, intervenuto a più riprese sull'accaduto, ha fatto sapere di non essere disposto a venire incontro al 45enne: «Vuole vedere il suo visto riattivato? Non sotto il mio comando», ha dichiarato a un'emittente locale.

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE