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BERNAManifesto che invita a spiare il vicino, Berna avvia un'inchiesta

13.09.22 - 14:54
L'affissione non è andata giù alla Confederazione. Che ora vuole vederci chiaro.
20Minuten
Manifesto che invita a spiare il vicino, Berna avvia un'inchiesta
L'affissione non è andata giù alla Confederazione. Che ora vuole vederci chiaro.

Con tanto di marchio della Confederazione, il falso manifesto mostra una giovane donna al telefono che dice, in tedesco: «Il vicino riscalda la sua casa a più di 19 gradi? Per favore, informateci». Viene anche promessa una ricompensa di 200 franchi agli informatori, che sono invitati a chiamare il numero di telefono del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), indicato sul manifesto.

La smentita del DATEC - «La Confederazione non ha nulla a che vedere con questi messaggi e se ne distanzia formalmente», ha detto oggi la portavoce del DATEC Emanuela Tonasso, confermando a Keystone-ATS una notizia riportata dal quotidiano romando Le Temps e da media svizzero tedeschi.

«Il logo della Confederazione e il numero di telefono che figurano nell'immagine sono stati utilizzati in modo abusivo. La Confederazione non ha creato questi manifesti né ha lanciato un appello di questo tipo; si tratta di una manipolazione», ha aggiunto la portavoce, precisando che il falso è stato individuato sabato dal DATEC.

Il fotomontaggio è circolato ampiamente nei giorni scorsi sulle reti sociali, e non solo in Svizzera. Emanuela Tonasso dice anche di essere stata contattata da diversi media stranieri per commentare questo annuncio ingannevole della Confederazione.

Diffuso dai canali russi - Il manifesto in effetti non è mai esistito. Come riporta il giornalista Paolo Attivissimo sul suo blog Il Disinformatico, 20min.ch è risalito all'immagine, scaricabile gratuitamente da un sito internet di foto stock, che ha uno spazio bianco al posto del manifesto e che è stata con tutta probabilità utilizzata per realizzare il fotomontaggio. Anche la foto della ragazza ritratta nel manifesto è acquistabile online.

Il portale italiano open.online ha ricostruito il percorso del fotomontaggio - che è stato rilanciato sui social anche da alcuni politici italiani - arrivando alla conclusione che a spingere la sua diffusione sono stati i canali russi: fra questi, il canale Telegram del giornalista e propagandista russo Vladimir Solovyev, e quello dell'agenzia bielorussa BELTA.

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COMMENTI
 

Princi 1 anno fa su tio
questi si che sono problemi grassi per il consiglieri federali ! semm propi dré töcaa ol fönt ridicoli

Buonsenso? 1 anno fa su tio
Lo scopo è far ragionare già....

Elisa_S 1 anno fa su tio
Comunque il più *sciocchino* resta chi ha sprecato tempo e denaro a creare, stampare e affiggere tali manifesti. Con quale scopo ? Mah...

vulpus 1 anno fa su tio
Tutti dovrebbero avere la propria testa per ragionare.

Sarà 1 anno fa su tio
Beh, non ci sarebbe da meravigliarsi... è già successo durante la pandemia di covid.

Güglielmo 1 anno fa su tio
ahahha propaganda dei poveri russi.. poori bao ..
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