Alle slot in jeans e maglietta

Il casinò di Zurigo ha allentato le regole sull’abbigliamento. La clientela è sempre più giovane. E a chi si immagina eleganza, cocktail e champagne…
ZURIGO - Il profano un casinò se lo immagina con uomini in smoking impeccabili alla James Bond, donne in abiti da sera mozzafiato che sorseggiano in calici in cristallo cocktail o champagne vicino ai tavoli di roulette con fish da 1000 dollari tra le dita. E poi i grandi lampadari, gli affreschi e un ambiente raffinato e curato nei minimi particolari. Quest'atmosfera la si respira ormai soltanto in pochissimi casinò in Europa, quelli che hanno alle spalle una lunga storia e una grande tradizione.
In Svizzera la realtà è diversa. Dalla liberalizzazione del gioco d'azzardo le case da gioco sono spuntate come funghi. Si aveva l'illusione di avere tra le mani la classica gallina dalle uova d’oro. Nel nostro paese ci sono 21 casinò. Tra quelli di classe A vi è la Swiss Casinos Zurigo. Mercoledì il Tages-Anzeiger ha pubblicato un articolo sulla casa da gioco zurighese, l’ultima nata nel nostro paese. La realtà descritta non ha nulla a che fare con l’immaginazione del profano descritta ad inizio articolo. Nel fine settimana, tra le slot machines e i tavoli, si aggirano gruppi di giovani che trascorrono parte della serata al casinò prima di andare in discoteca. Ragazzi in jeans e maglietta, che al bancone non ordinano champagne o cocktail alla moda, bensì birra e Coca Cola.
Eppure, quando nel mese di novembre aprì i battenti, nella casa da gioco l’eleganza era d’obbligo: “Chiediamo alla nostra gentile clientela di presentarsi con dell’abbigliamento adatto al casinò”. Il personale di sicurezza aveva avuto l’ordine di non transigere sull’abbigliamento. Chi non indossava né una camicia, né una polo o la giacca l’entrata era impedita oppure il cliente aveva la possibilità di prendere in prestito una delle 150 giacche messe a disposizione dalla casa da gioco. Zurigo voleva distinguersi “in eleganza” dagli altri casinò svizzeri. A Pfäffikon (Svitto) l’entrata in maglietta è consentita. A Basilea addirittura sono permessi i pantaloncini e le ciabatte. “Zurigo è diversa”, si diceva allora.
E oggi? “Abbiamo eliminato l’obbligo del “colletto”” ha detto al Tages-Anzeiger il direttore Michael Favrod, che ha raccontato che nei primi mesi dell’anno hanno dovuto vietare l’entrata a troppe persone che si erano rifiutate di indossare gli abiti consentiti. Al casinò di Zurigo maglietta e jeans strappati non sono più tabù. Ufficialmente il dietro-front è stato giustificato dal caldo della bella stagione, ma è molto probabile che l’obbligo non sarà reintrodotto il prossimo inverno.
Nei prossimi giorni il gruppo Swiss Casinos pubblicherà il rapporto annuale di attività. Soltanto a quel punto si avranno le cifre nero su bianco per capire come veramente vanno le cose al casinò di Zurigo. In tutti i casi, si constata già oggi che l’evoluzione della casa da gioco zurighese non è considerata soddisfacente dai vertici del gruppo. Il direttore Favrod ammette, infatti, che gli affari “potrebbero andare meglio, ma la tendenza è comunque al rialzo”.
Di certo ad essere contento è il fortunato che sabato scorso ha vinto il Jackpot delle slot machines (ce ne sono 400 a Zurigo) e si è portato a casa un gruzzolo ammontante a 106.420 franchi. Se il 46enne era in giacca e cravatta o in maglietta non è dato sapere. Il casinò si è limitato a dire che il fortunato vincitore si godrà una bella vacanza.
Nulla in confronto alla fortuna di un 40enne svizzero che ha sbancato il jackpot alle slot machine del casinò di Campione d'Italia per ben tre volte nel corso di una decina di giorni. Prima ha vinto 123mila franchi, poi quasi 105mila e, infine, lunedì sera, altri 110 mila. In tutto si tratta di una vincita totale di 339mila franchi. Lo stesso giocatore, che frequenta il casinò mediamente 2 o 3 volte al mese, aveva già vinto l'ano scorso 250mila franchi in un solo colpo, sempre alle slot.



