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VALLESE

Divieto di manifestazione ignorato, il conto è salato: 80.000 franchi

L'organizzatore di una manifestazione pro-palestina chiamato a pagare per l'intervento della polizia.
Screenshot/RTS
Divieto di manifestazione ignorato, il conto è salato: 80.000 franchi
L'organizzatore di una manifestazione pro-palestina chiamato a pagare per l'intervento della polizia.

SION - L'organizzatore di una manifestazione pro-palestina non autorizzata, tenutasi il 1° novembre a Sion, ha ricevuto una fattura di 80.000 franchi. Le autorità vallesane gli hanno addebitato questa somma per l'intervento di polizia.

L'evento aveva attirato circa 300 partecipanti ed era stato precedentemente vietato, ufficialmente, per due volte.

Secondo le autorità, durante l'operazione erano in servizio circa 80 agenti. Secondo il rendiconto ufficiale, sono stati conteggiati 250 franchi l'ora per ciascuno, per una durata di 4 ore totali. Ne risulta la somma di 80.000 franchi, notificata all’organizzatore la scorsa settimana.

Il caso è al centro del dibattito politico vallesano da settimane. Si discute sull’ammissibilità di un simile trasferimento dei costi ai singoli cittadini. Il Consigliere di Stato competente, Stéphane Ganzer (PLR), aveva già dichiarato a metà novembre che la manifestazione vietata era stata svolta nonostante due divieti. Chi provoca costi in una simile situazione, ha aggiunto, deve farsene carico.

Gaël Ribordy, membro del comitato organizzatore della manifestazione, ha criticato la fattura definendola politicamente discutibile. Ha annunciato, secondo RTS, che presenterà ricorso. Anche il divieto della manifestazione sarà impugnato legalmente.

Il caso approda ora in tribunale. Secondo il Cantone, la legge stabilisce che in tali situazioni i costi debbano essere assunti dagli organizzatori.

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