Quei broker assicurativi che in realtà non dovrebbero esserlo
Sono almeno un centinaio i professionisti che hanno ottenuto l'abilitazione «manipolando il sistema». L'Associazione di categoria AFA ora denuncia e corre ai ripari.
ZURIGO - Si presentano con il titolo di broker assicurativi, ma in realtà non hanno affatto le proverbiali “carte in regola”.
A confermarlo, via comunicato stampa diffuso questo martedì ai media, è l'Associazione per la formazione professionale nell’assicurazione (AFA) che ha comunicato come «la banca dati per l’esame di abilitazione “Intermediario/a assicurativo/a AFA” è stata manipolata. Sono state, pertanto, adottate misure al fine di ripristinare lo stato conforme alla legge».
Sono almeno un centinaio, infatti, le persone che «negli ultimi mesi» hanno ottenuto le licenze di categoria senza però possedere i requisiti necessari. Stando a un'indagine interna di AFA questi documenti sarebbero stati ottenuti sfruttando «una serie di falle presenti nel sistema di certificazione».
Queste persone sono state subito denunciate e segnalate presso la FINMA. Inoltre i nominativi sono stati rimossi dal registro di qualità Cicero, questo significa che gli interessati non potranno mai più ottenere una nuova licenza.
Per prevenire simili casi in futuro, «i processi interni sono stati rivisti e adeguati. La direzione di VBV è inoltre in contatto con le compagnie assicurative e le ha informate dei certificati fraudolenti», ribadisce la nota.
Chi è interessato a diventare broker assicurativo deve dimostrare le proprie competenze attraverso esami obbligatori.
Secondo AFA, il 2025 sarà particolarmente caldo per quanto riguarda gli esami per ottenere l'abilitazione. Se nel 2024 erano stati rilasciati oltre 2'000 certificati, si prevede che nel 2025 si arriverà a toccare quota 8'000.
