Stiamo sempre a casa, litighiamo sull'ordine e raramente abbiamo ospiti

Otto svizzeri su dieci passano praticamente tutte le sere a casa, rivela uno studio di IKEA Svizzera. Il 40% di chi si fa aiutare per le pulizie, pulisce prima dell'arrivo dell'impresa per fare bella figura.
BERNA - "Casa dolce casa". Un'espressione, questa, che rappresenta a pieno gli svizzeri. Quasi tutte le persone che vivono nel nostro Paese, infatti, stanno molto volentieri fra le loro quattro mura domestiche. Tanto che otto su dieci trascorrono praticamente tutte le serate a casa. È quanto emerge dal Rapporto IKEA sulla vita domestica condotto da IKEA Svizzera in collaborazione con l’Istituto di ricerca Sotomo.
Lo studio, condotto su 1'843 partecipanti residenti in tutte le regioni della Svizzera, offre uno sguardo dietro le nostre porte di casa.
«Nel nostro Paese la coppia tipo vive in un appartamento in affitto di 4 locali nell’agglomerato urbano. La famiglia tipo abita invece in una casa unifamiliare di 5 locali e i single in appartamenti di 2 locali in città», spiega Michael Hermann, direttore di Sotomo. «Il grado di benessere di chi possiede un’abitazione di proprietà è addirittura maggiore rispetto a quello di chi vive in affitto – verosimilmente perché sono più liberi di personalizzarla. Ed è soprattutto nelle zone rurali che le persone preferiscono trascorrere il tempo fra le mura domestiche. Chi vive in città ricerca più svago, ma trascorre comunque a casa, in media, cinque sere e mezza alla settimana».
La porta del bagno non si chiude - Abitare significa stare bene e l’abitazione deve essere accogliente, concorda a ogni modo l’83% delle persone intervistate. E ci si sente così a proprio agio che quasi tutti lasciano la porta del bagno accostata, se non addirittura aperta. Solo il 6% degli svizzeri, in effetti, la chiude a chiave.
L'ordine prima di tutto - Tre persone su quattro, inoltre, hanno elevate esigenze per quanto riguarda la pulizia: l’80% considera la propria abitazione ordinata e il 19% molto ordinata. Nove persone su dieci riordinano prima di ricevere visite e l’84% si occupa personalmente delle pulizie.
Solo il 16% fa capo ad aiuti domestici. E, coerentemente con il senso di ordine tipicamente svizzero, il 40% di loro pulisce l’abitazione prima che arrivi l’impresa di pulizie, e lo fa per fare buona impressione.
Per i rossocrociati l’ordine è così importante che crea frequenti conflitti nel nucleo familiare. In un’abitazione svizzera su due si litiga almeno una volta al mese per questo motivo, mentre un quarto delle persone (il 23%) arriva al conflitto ogni settimana.
Tu o io? Discussioni sui lavori domestici - Per quanto concerne i lavori domestici e la loro suddivisione, le opinioni divergono. Due terzi delle donne sentono fortemente la responsabilità di organizzare la quotidianità, mentre sei uomini su dieci ritengono che queste mansioni siano equamente distribuite sulla coppia.
Vi è grande divisione soprattutto in merito a spesa e pulizie. Le donne tendono a ritenersi maggiormente responsabili per queste mansioni, mentre gli uomini le considerano equamente suddivise. Per quanto riguarda la parte economica, molti uomini sostengono di avere un ruolo maggiore, mentre le donne valutano la situazione in modo più equilibrato.
Gli ospiti? Rari - L'ospite, inoltre, non sempre è gradito. Tre quarti degli svizzeri ricevono visite soltanto una volta al mese e le visite spontanee sono rare. Anche al Sud delle Alpi, regione considerata più socievole, le visite non annunciate sono rare e anzi, i ticinesi sono addirittura i meno spontanei. Questo perché vi è un’esigenza di controllo e pianificazione, o altrimenti detto, pochi gradiscono che si invada la loro privacy senza preavviso. Si riscontrano differenze anche tra chi vive in città e chi in campagna. Nelle regioni rurali, gli ospiti non annunciati sono più frequenti, mentre in città, gli incontri con parenti e amici vengono prevalentemente concordati in anticipo.
Si punta sulla praticità - Quando si parla di arredare la casa, gli svizzeri puntano su un'atmosfera accogliente. Per tre persone intervistate su cinque la praticità è prioritaria. Lo stile è importante, ma non a tutti i costi, e solo una persona su due arreda la casa attenendosi strettamente al proprio gusto personale. Nelle grandi città, lo stile e rappresentare la propria personalità giocano un ruolo più importante (64%) rispetto alla campagna (42%). Gli aspetti legati all’estetica contano inoltre meno per le famiglie (39%).
Oltre il 90% degli svizzeri indica sala da pranzo e salotto come locali preferiti. È qui che mangiano, giocano e parlano. Tre quarti delle coppie e delle famiglie affrontano le discussioni più profonde a tavola, e il tabù più grande è rappresentato dal cellulare, che il 59% non vuole vedere a tavola. Ma anche nel salotto non è sempre solo idillio. È proprio in questo ambiente, infatti, dove la maggior parte delle persone – due terzi – affronta i conflitti.
Cucinare che passione - Accanto al salotto, il secondo ambiente dell’abitazione per importanza è rappresentato dalla cucina. Due terzi delle persone intervistate si mettono ai fornelli quotidianamente, un terzo più volte alla settimana. Le ragioni sono molte – dal garantirsi un’alimentazione sana (50%), al sapere cosa c’è nel proprio piatto (46%) o semplicemente per il piacere di farlo e per risparmiare (entrambe 43%). Le cucine più amate sono quella italiana e quella svizzera. Sulla tavola si servono spesso pasta, risotto, curry e pollo.
Ciabatte o calze? - Al di là dei grandi temi, dallo studio emergono anche piccole curiosità. Per esempio, legate alle calzature da casa. Il 98% delle persone toglie le scarpe prima di entrare in casa, ma poi le strade si dividono. Le vecchie generazioni preferiscono le care, vecchie pantofole, quelle nuove invece scelgono i calzini. Nella Svizzera Romanda, intanto, si sta diffondendo un piccolo movimento che favorisce lo stare a piedi nudi. Per quanto riguarda invece gli ospiti, le persone più anziane tendono ad accettare che tengano le scarpe, mentre i giovani in genere preferiscono che le tolgano.



