Berna ha approvato i Bilaterali III: «Quella di oggi è una giornata importante per la Svizzera»


L'annuncio del Consiglio Federale, e di Ignazio Cassis, oggi in conferenza stampa. Aperta la consultazione che si protrarrà fino al 31 ottobre. L'arrivo alle Camere previsto per inizio 2026.
L'annuncio del Consiglio Federale, e di Ignazio Cassis, oggi in conferenza stampa. Aperta la consultazione che si protrarrà fino al 31 ottobre. L'arrivo alle Camere previsto per inizio 2026.
BERNA - Un simbolico Super Ignazio Cassis che, con il potere dell'UE, strappa la costituzione proprio davanti al Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae).
Con questa nuova manifestazione pittoresca, che segue quella tanto discussa (e pure multata) dell'alabarda dello scorso dicembre, l'Udc ha voluto farsi sentire nuovamente sulla questione bilaterali.
Se nell'ultimo mese del 2024 l'occasione era stata la visita della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, quella di questo venerdì è legata all'approvazione e la pubblicazione del (voluminoso) testo degli Accordi Bilaterali III.
Un “malloppone” da quasi 2'000 pagine (diviso in un documento centrale e 13 appendici) pubblicato da Bruxelles sul suo sito web. Il Consiglio federale ha deciso di fare altrettanto, come anticipato oggi alle Camere.
Non solo, l'Esecutivo federale ha confermato in conferenza stampa - per bocca del capo del DFAE Ignazio Cassis - l'approvazione degli accordi e l'avvio del periodo di consultazione, che durerà fino al 31 ottobre.
«Relazioni stabili e prevedibili con l'UE e i suoi Stati membri rappresentano una necessità strategica», riporta la nota del Consiglio federale diffusa ai media questo venerdì, «per il buon andamento di un'economia aperta come quella svizzera, con materie prime limitate e un mercato interno di ridotte dimensioni, la partecipazione ai mercati esteri svolge una funzione essenziale».
«Quella di oggi è una giornata, una tappa, importante per modernizzare e stabilizzare le relazioni tra la Svizzera e l'Unione Europea», ha chiosato Cassis. Un pacchetto, quello dei Bilaterali III, che «ha l'obiettivo dichiarato di affrontare questo percorso complesso in maniera mirata».
«C'è stato un momento in cui la Svizzera, i suoi giovani, la sua ricerca e la sua economia si sono trovati nell'incertezza», ha continuato Cassis facendo riferimento al “freno a mano” tirato a maggio 2021 sulle discussioni per l'Accordo Quadro, «questo perché la via bilaterale era stata fragilizzata».
Dopo alcune riflessioni dopo alcune riflessioni, il Consiglio Federale ha capito che quella dei bilaterali è «l'unica strada percorribile» in quanto «lo status quo non era praticabile e, senza nuovi accordi, il rischio era quello di intaccare la nostra prosperità e quindi la nostra sicurezza».
Gli accordi contenuti nei Bilaterali III «non sono un cambiamento di rotta per la politica estera svizzera», ha precisato Cassis, «sono semplicemente quelli che erano necessari per stabilire delle basi solide, niente di più e niente di meno».
Tre i pilastri su cui il Consiglio Federale ha voluto imperniare questi accordi: la sicurezza («oggi l'instabilità è la nuova normalità»), la prosperità e l'indipendenza.
Come già anticipato ad aprile, al Parlamento saranno presentati quattro decreti federali: uno per la Stabilizzazione delle relazioni bilaterali e tre per il loro ulteriore sviluppo nei settori della Sicurezza alimentare, dell'Elettricità e della Sanità.
L'approvazione del decreto sulla Stabilizzazione sarà quella fondamentale affinché anche gli altri tre, che le sono subordinati, possano entrare in vigore.
«Il nostro obiettivo è quello di presentare alle Camere i pacchetti nel primo trimestre del 2026», ha confermato Cassis.
Nel comunicato viene precisato che con i Bilaterali III, gli atti giuridici dell'UE con carattere legislativo, rilevanti per la Confederazione, sono 95. Per attuare gli accordi è prevista la modifica di 32 leggi svizzere (di cui 12 subiranno modifiche importanti e 20 solo adeguamenti di minore entità) e l'emanazione di 3 nuove leggi.
Economiesuisse: «Proseguire su via della prosperità» - Per l'economia svizzera è fondamentale stabilizzare e proseguire con la via bilaterale, che ha apportato prosperità e sicurezza alla Svizzera negli ultimi decenni. È quanto afferma economiesuisse, commentando gli accordi con l'Ue presentati oggi dal Consiglio federale.
La fine dei bilaterali comporterebbe un notevole indebolimento dell'economia svizzera e una perdita di reddito per la popolazione, scrive l'associazione in una nota, citando lo studio Ecoplan. Soprattutto alla luce dell'instabilità geopolitica attuale, è fondamentale mantenere relazioni affidabili con l'Ue, aggiunge.
Lo scorso febbraio, sulla base dei contenuti noti fino a quel momento degli accordi di politica estera negoziati, economiesuisse ha tratto una prima conclusione positiva sul pacchetto, viene ricordato. Ora, verrà analizzato in modo approfondito il progetto di consultazione pubblicato oggi, con l'intento di formulare una valutazione preliminare prima della pausa estiva.
Travail.Suisse, «la protezione dei salari resti centrale» - Le misure di politica interna sulla protezione dei salari, su cui le parti sociali hanno trovato un'intesa, sono particolarmente importanti. È il punto di vista di Travail.Suisse sul pacchetto di accordi Svizzera-Ue divulgato oggi. «Queste 14 misure sono la condizione affinché la protezione dei salari non venga indebolita dal nuovo accordo», evidenzia il sindacato in una nota. «Senza un'efficace protezione, la pressione sugli stipendi e sulle condizioni di lavoro aumenterebbe notevolmente in molti settori. Un indebolimento è quindi inaccettabile per Travail.Suisse», afferma, citato nella presa di posizione, Thomas Bauer, responsabile della politica economica.

























































