Medicamenti: «Semplificare accesso in caso di carenze»

Gli operatori sanitari quindi potranno acquistare medicamenti all'estero e conservarli in quantità limitata.
BERNA - L'accesso ai medicamenti di cui si ha urgente bisogno, in particolare quelli ad uso pediatrico, sarà semplificato. Gli operatori sanitari infatti potranno o importare e conservare per un breve periodo medicinali non omologati o non disponibili in Svizzera che servono con urgenza anche se non sono destinati a un paziente specifico.
I farmacisti cantonali, d'intesa con l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e Swissmedic, hanno deciso di reinterpretare la nozione di "casi urgenti" contenuta nell'articolo 449 dell'Ordinanza sull'autorizzazione dei medicamenti (OAMed), spiega un comunicato dell'UFSP. Per caso urgente s'intende ora qualsiasi situazione in cui è necessario iniziare il prima possibile un trattamento per una malattia acuta utilizzando un farmaco autorizzato in Svizzera ma non disponibile.
Gli operatori sanitari quindi potranno acquistare medicamenti all'estero e conservarli in quantità limitata anche senza un riferimento diretto a un paziente. Questa disposizione transitoria sarà applicabile fino all'entrata in vigore delle modifiche giuridiche attualmente in corso.
L'estensione del concetto di "casi urgenti" è destinata in particolare al settore pediatrico, dato che i medicamenti adatti ai bambini sono più spesso soggetti a carenze. Permette di evitare che i piccoli malati debbano attendere per ricevere i medicamenti necessari, spiega la nota.
Se i farmaci importati figurano nell'elenco delle specialità e non sono disponibili, possono essere rimborsati direttamente dall'assicurazione malattia obbligatoria. Altri medicamenti essenziali importati saranno rimborsati solo in casi eccezionali, sulla base di un accordo con la cassa malattia e dopo esame da parte dei suoi consulenti medici. La procedura e il rimborso dei medicamenti essenziali importati sono disciplinati da una circolare dell'UFSP.




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