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SVIZZERA

«Non dovremmo credere ciecamente alla nostra propaganda»

L'ex diplomatico Jean-Daniel Ruch invita la Svizzera a non abbandonare la neutralità in nessun caso
GETTY IMAGES
Fonte Ats
«Non dovremmo credere ciecamente alla nostra propaganda»
L'ex diplomatico Jean-Daniel Ruch invita la Svizzera a non abbandonare la neutralità in nessun caso

ZURIGO - Occhio a non credere troppo nemmeno alla nostra propaganda: l'avvertimento - relativo alla guerra in Ucraina - arriva da Jean-Daniel Ruch, ex diplomatico di punta della Confederazione, che nel nuovo approccio degli Stati Uniti verso la Russia vede una chiara strategia e che invita la Svizzera a non abbandonare in nessun caso la sua neutralità.

La guerra in Ucraina? «Si poteva evitare» - «Oggi non sono più l'unico a dirlo: quando le colonne corazzate russe sono rimaste bloccate fuori Kiev poco dopo l'inizio della guerra c'era una finestra di opportunità in cui entrambe le parti stavano negoziando e la guerra avrebbe potuto essere evitata», afferma il 62enne in un'intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung (SoZ). «Prima o poi gli storici se ne occuperanno e faranno chiarezza».

Il problema - ribattono i giornalisti del domenicale - è che Ruch in quel momento è stato coinvolto solo marginalmente nei negoziati e ha ottenuto solo informazioni di seconda mano. «Ho ricevuto le informazioni dal capo negoziatore turco personalmente, ero in stretto contatto con lui: è la migliore fonte possibile, ed è per questo che l'ho resa pubblica. Penso che il pubblico abbia il diritto di sapere cosa sia successo all'epoca», argomenta l'interessato.

La narrativa del conflitto - «Un elemento importante di ogni guerra è la narrazione», prosegue l'esperto che era stato designato segretario di stato della politica di sicurezza in seno al Dipartimento federale della difesa (DDPS), ma si era dimesso ancora prima di entrare in funzione, adducendo motivi personali, con i media che avevano parlato di frequentazioni a rischio e critiche per il suo stile di vita. «Solo se è molto chiaro che si sta combattendo per il bene si può giustificare un conflitto con così tanti morti. Non si adatta alla narrativa occidentale dire: l'Occidente è in parte responsabile del fatto che questa guerra, che ha causato centinaia di migliaia di morti, non è stata fermata in una fase iniziale».

Non credere a nessuna propaganda - «Bisogna capirsi bene», puntualizza l'ex ambasciatore in Israele, Turchia e Serbia. «Anche per me è assolutamente chiaro che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è contraria al diritto internazionale e non può essere legittimata da nulla. Ma questo non significa che non si possa criticare l'Occidente. Quello che vorrei dire è questo: ovviamente dobbiamo stare molto attenti a non cadere nella propaganda russa, ma non dovremmo nemmeno credere ciecamente alla nostra propaganda. Tra l'altro, nel conflitto tra Israele e Palestina, la battaglia per la narrazione è ancora più accesa, da entrambe le parti».

Trump uomo di rottura - «Sono convinto che sia nell'interesse di tutti che questa guerra finisca», chiosa. «Naturalmente si può discutere sui metodi del presidente americano Donald Trump, ma credo che sotto Joe Biden o Kamala Harris avremmo continuato a combattere per molto tempo», aggiunge. «Lo stile di Trump non è piacevole, come ha imparato anche Volodymyr Zelenski nello Studio Ovale. I critici di Trump commettono però sempre lo stesso errore: non riescono a distinguere tra le sue dichiarazioni, spesso completamente esagerate e assurde, e le sue azioni. Spesso annuncia qualcosa e poi non la porta a termine. Ma ciò che è molto coerente è che rompe con tutte le convenzioni; il suo approccio è la rottura. Nella guerra in Ucraina, la rottura strategica più importante è stata quella di negoziare direttamente con i russi senza coinvolgere gli ucraini e gli europei. È stata un'inversione di 180 gradi rispetto alla strategia dell'amministrazione Biden».

«A prima vista, l'approccio di Trump sembra caotico, ma in realtà sta seguendo una strategia chiara», insiste lo specialista in relazioni internazionali di origini giurassiane. «I colloqui con Putin non riguardano solo l'Ucraina. Per Trump esistono tre potenze geopoliticamente decisive: Cina, Russia e Stati Uniti. In qualche modo vuole gestire questo triangolo. Come, esattamente, resta da vedere. Vuole creare una sorta di consiglio di sicurezza delle superpotenze senza gli europei? Oppure, come Nixon e Kissinger, cercare di mettere la Russia contro la Cina? Questo non è ancora chiaro. Finora è chiaro solo che Trump sta cercando di costruire buone relazioni con la Russia».

Parte dell'agenda globale Usa - «Il comportamento di Trump può certamente essere interpretato come un cambiamento di schieramento. Io però la vedo diversamente: Trump ha una visione per un nuovo ordine mondiale che - con mio rammarico - si basa sull'equilibrio di potere e non sul diritto internazionale. I colloqui non sono finalizzati a compiacere i russi o i cinesi, ma si inseriscono in un'agenda globale».

Europa indipendente - Il timore degli europei che i russi attacchino altri paesi in caso di concessione in Ucraina - chiedono i giornalisti - è giustificato? «Sono scettico al riguardo», risponde l'intervistato. «I russi hanno già abbastanza problemi. Non ho mai sentito Putin dire che intende spingersi più a ovest. Credo che tali dichiarazioni siano in parte propaganda da parte nostra. Ma se lo scopo di questa propaganda è ottenere più fondi per la difesa e il riarmo dell'Europa, sono persino d'accordo. Perché l'Europa deve cercare di diventare il più indipendente possibile».

Ma Svizzera fuori dai giochi - In questo contesto la Svizzera deve rimanere fuori dai giochi. «Per me la neutralità elvetica è sinonimo di indipendenza. Certo, viviamo in un mondo di interdipendenza. Ma la Confederazione ha svolto un ruolo molto indipendente sulla scena mondiale in passato e sono convinto che potrà continuare a farlo in futuro. Dopo tutto, il soft power del nostro paese è ancora unico: possiamo essere molto piccoli, ma abbiamo un'enorme influenza sul mondo grazie alla nostra forte economia, alla ricerca, al sistema educativo esemplare e alla forza innovativa. Possiamo sfruttare al meglio queste risorse se rimaniamo politicamente indipendenti e neutrali».

Concretamente questo significa mantenere buoni contatti con tutte le parti. «Se dobbiamo accettare delle sanzioni perché i nostri partner economici più importanti ci fanno pressione, possiamo spiegare che lo facciamo solo per evitare che le sanzioni possano essere aggirate attraverso la Svizzera. Anche i russi lo capiscono. Se andiamo oltre, non saremo più percepiti come neutrali».

Così facendo però - ribattono i cronisti di SoZ - ci si espone all'accusa di opportunismo. «In Svizzera pensiamo sempre di dover essere alunni modello. Una mia amica, di origine russa, vive nella Confederazione con i suoi figli da 20 anni e ha anche un passaporto elvetico. Quando di recente ha fondato una società, le è stato impossibile aprire un conto bancario a Ginevra. Questo invece non è un problema negli Stati Uniti, dove le sanzioni sono molto più morbide. Non dobbiamo essere più papisti del Papa, soprattutto perché le sanzioni spesso non hanno l'effetto desiderato, come si può vedere in Russia», conclude l'ex diplomatico.

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COMMENTI
 

TheQueen 1 mese fa su tio
Notizie filorusse o contro gli ucraini commenti on. Notizie contro i russi: commenti down. Bravi Tio, direttamente dalla Piazza Rossa

NevaNeva1997 1 mese fa su tio
Risposta a TheQueen
Sai vero che la Russia non ha più il comunismo al potere da anni mentre il partito del tuo caro frigna Zele è di sinistra, pure convinta? ISTRUIRSI PRIMA DI PARLARE

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a TheQueen
Macché, in questo la strana ed incomprensibile censura di Tio è bipartisan, e pure oltre.

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a NevaNeva1997
Zelensky è il tipico politico che potrebbe essere descritto come "ne di destra ne di sinistra". Ha creato il suo partito "servo del popolo" che è classificato come forza centrista, liberale e moderata. Fa schifo a quelli di sinistra e a quelli di destra insomma. Al momento sta provando forse a mettere il piede in due scarpe, facendo cose un po' di sinistra e altre di destra, ma il momento storico è quello che è. Da una parte spinge per uniformarsi a quello che l'EU pretende per poter farne parte e dall'altra asseconda la parte più destrosa e nazionalista. Cavallo di battaglia suo rimane la lotta alla corruzione, che è il motivo per cui ha vinto le elezioni. E molto in questo senso ha fatto, facendo arrestare politici e alti funzionari. Poi ha commesso molti errori sicuramente, ma appunto informarsi prima di parlare, che Zelensky di sinistra non si può sentire

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Basterebbe darsi la pena di andare a vedere cosa è successo in quelle prime fasi della guerra. Come prima cosa, non so se vi ricordate, c'è stato un primo incontro diplomatico. Da un lato del tavolo i massimi esponenti del governo ucraino, ministro della difesa e massime cariche militari. Dall'altro, anonimi funzionari russi senza potere decisionale. Questo cosa vuol dire? Che per i russi non c'era niente da discutere o da concordare. Sono arrivati con la loro proposta di resa. Ma non credo sia questo l'episodio evocato dall'intervistato. Lo lascio qui comunque perché piuttosto chiaro di quelle che erano le intenzioni. Probabilmente questo signore si riferisce al famoso accordo di pace che sarebbe saltato grazie a pressioni da parte dei partner europei, Macron e Boris Jhonson in primis. Basterebbe leggerlo quel documento. La tipica tattica sovietica di chiedere molto di più e non concedere nulla. In pratica avrebbe comportato la totale smilitarizzazione del paese con la garanzia di Usa, Francia e Inghilterra di occuparsi della protezione del paese. Come dire, se domani ricominciamo, sarete voi a combattere e non più gli ucraini. Spero sia chiaro cosa significa questo, che non è propaganda, sono fatti scritti nero su bianco. Un altro punto importantissimo era quello che i russi domandavano di poter mettere il veto sulla decisione di intervento militare. Avete capito bene: il paese aggressore ha proposto, per la pace, di poter impedire un intervento dei paesi alleati di uno Stato demilitarizzato di intervenire in caso di una seconda operazione speciale. Nessuna persona sana di mente avrebbe accettato simili condizioni e infatti gli ucraini hanno rifiutato. La propaganda russa ha poi sapientemente martellato facendo presa, a quanto pare, anche su persone con un certo profilo, come il nostro intervistato, che adesso ci viene a dire che è colpa nostra se questa guerra non è finita prima. Certo, poteva finire prima se si accettava una resa senza condizioni e una bella fetta di natica per contorno. Se "criticare l'occidente" e "non credere a nessuna propaganda" si traduce nel riportare paro paro la propaganda russa, allora qualcosa non torna. Perché è la propaganda russa quella che dice che noi potevamo fermare questa guerra ma non lo abbiamo fatto per i nostri interessi. è la propaganda russa che racconta di Boris Jhonson che avrebbe convinto Zelensky a non firmare. Poi rimane il paradosso della propaganda pacifista. solo da noi esiste o perlomeno ha il suo peso. avete mai sentito di un movimento, partito, associazione o giornale che in Russia promuove un discorso di disarmo, di pace, di smilitarizzazione? E in Cina? Censura dei media, dei social e controllo della stampa. Nel frattempo massici investimenti per finanziare partiti e movimenti politici qua da noi che fanno i loro interessi. Questo è provato e documentato, non è propaganda. Afd, Front National per dirne due, per cui ci sono stati processi e accertamenti. Poi fabbriche di troll e propaganda martellante sui social. Ci stanno destabilizzando e dividendo. Non vogliono l'Europa unita perché saremmo il quarto incomodo. Per le tre superpotenze siamo solo uno dei tanti territori da dividersi per sfere di influenza, insieme all'Africa e Asia orientale. Ora, al di là di tutto, di tutto quello che è per forza di cose non disponibile come informazioni, dei piani strategici e a lungo termine e tutto quanto. Soprattutto al di là della propaganda! Cosa è più verosimile: lo sforzo europeo di essere indipendente (soprattutto dagli USA, che sarebbe anche ora) e di avere le armi e gli uomini per dire agli altri "no, questo non te lo lascio fare", oppure noi che ci armiamo e che formiamo una specie di armata brancaleone per invadere questa o quella superpotenza? Non so come dirlo meglio, ma non è che se ti compri l'ombrello sei contro la pioggia o a favore del temporale. Ma un ombrello serve quando piove. E le previsioni meteo danno pioggia..

Arcadia-bis 1 mese fa su tio
Risposta a YouAreWhatWeEat
Grazie, ti assicuro che 1-2 anni fa alcuni di noi si davano la pena di produrre evidenze, come fai tu. Ma è tutto inutile. Il pensiero dei filoputiniani, come quello dei novax, non cede nemmeno di fronte alle prove più evidenti. La colpa è nostra che abbiamo provocato lo Zar, che ha dovuto reagire (sigh!)

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a Arcadia-bis
è una battaglia persa. questi ne sparano al ritmo di dieci al giorno e per dimostrare e argomentare il vero per ogni singolo tema ci vuole molto tempo e fatica. Tra la gente mezzo analfabeta che si accontenta della narrativa che più gli garba e tra lo sbatti di andare ogni volta a leggere e informarsi da più fonti è ovvio che si arriva al punto di dire che Putin sta facendo cose buone

Arcadia-bis 1 mese fa su tio
La finestra di opportunità Ruch deve averla sognata dopo qualche bicchierino. A parte che dice di essere stato coinvolto marginalmente e quindi ne sa meno di me, come giustamente gli ha fatto notare la Sonntagszeitung . Fonte turca dice lui, caspita, i più affidabili. Ma Poi, Putin non si arrende ora , dopo 3 anni, con soldati stremati, economia a pezzi , sanzioni devastanti, e avrebbe dovuto farlo all’inizio, quando era convinto di arrivare a Kiev e di instaurare un governo fantoccio?? In poche parole quando era convinto di vincere?

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a Arcadia-bis
Quello che è successo, e che basta andare a guardarsi gli stessi articoli di Tio di quel periodo per capirlo, era che Putin ha scommesso che sarebbe andata come gli è andata in Crimea. Noi zitti e passivi e gli ucraini pure. Allora ecco il bluff della proposta di pace, che poi era una resa senza concessioni. Gli è andata male anche allora. Quindi facciamolo diventare che è colpa nostra se non si è fatto pace prima.

Arcadia-bis 1 mese fa su tio
I discorsi chiari non sono questi, ma quello del senatore francese Malhuret.

Arcadia-bis 1 mese fa su tio
D’accordo con quanto scrive l’utente Kelt. Per me Le parole del signor Ruch poi sono l’esatto motivo per il quale il conflitto continua. Finché parte degli europei continuerà a fare ostruzione, credendo scioccamente allo Zar e addirittura auto incolpandoci di aver iniziato o prolungato il conflitto , lui continuerà. Lui è l’unico responsabile e può terminare oggi stesso ma non vuole e nemmeno fa concessioni. Gli storici , infine, caro Ruch, scriveranno di un dittatore sanguinario e di un continente che ha creduto fin troppo alle sue bugie , sperando che il finale della storia non sia amaro.

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a Arcadia-bis
Che poi quello che dice sarà il lavoro degli storici può farlo lui ora come posso farlo io. Vai e ti leggi in cosa consisteva quella proposta di fine del conflitto. Tanto più se sei un diplomatico e sai capire ancora meglio cosa comporta e perché non era accettabile in nessun caso.

Arcadia-bis 1 mese fa su tio
Risposta a YouAreWhatWeEat
Putin per me non farà mai proposte “giuste” ed accettabili, quindi l’unico modo è imporgliele sconfiggendolo. Le sanzioni e gli aiuti all’Ucraina ok, l’hanno indebolito, ora vediamo se il nostro riarmo avrà un maggiore effetto dissuasivo. Non vedo alternative e non credo a Trump, però forse lui sa cose che noi non sappiamo (dubito).

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a Arcadia-bis
Basta vedere le crisi isteriche russe e americane e di come hanno iniziato a martellare sulla nostra presunta bellicosità per capire che il riarmo e l'organizzazione europea è il bastone tra le ruote che gli smonta tutti i piani. L'importante è non diventare come loro, mantenere il difficile equilibrio democratico per non scendere negli inferi autocratici in cui gli USA si sono appena inciampati. Siamo diversi da loro e siamo migliori di loro

tbq 1 mese fa su tio
Fa piacere constatare che ogni tanto qualche voce prudente e ragionevole si trova ancora. Peccato che queste voci vengano regolarmente sommerse dagli schiamazzi della propaganda, ma meglio che niente.

AlfaAlfa 1 mese fa su tio
La neutralità è la propaganda. I fatti esposti da storici blasonati hanno messo in luce la “neutralità” esaminando il comportamento dell’industria CH e della politica di allora, verso la Germania prima e durante soprattutto la seconda guerra mondiale. Un trend che nemmeno ora come da allora non sembra sia cambiato. Mi piace pensare che le nuove generazioni riescano a vedere oltre.

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a AlfaAlfa
«L’Asse fissa unilateralmente i suoi prezzi, e per gli svizzeri i profitti sono ridotti all’osso. Ma non c’è nulla da fare. Le fabbriche devono continuare a produrre, se la Svizzera deve sostenere le sue difese. La produzione deve essere mantenuta al massimo, altrimenti si produce disoccupazione, e i disoccupati sono un buon obbiettivo per la propaganda nazista. Le fabbriche possono girare al massimo solo se la Germania vende, o permette ad altri di vendere, alla Svizzera carbone, ferro, rame e altre materie prime indispensabili, e i rifornimenti arrivano solo se la Germania riceve in cambio materiale da guerra.» - Fortune, settembre 1941

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a AlfaAlfa
La neutralità svizzera è scritta e regolata nella nostra Costituzione. Possiamo vendere armi e applicare sanzioni senza che essa venga a mancare, secondo il principii che ci siamo dati. Giusto o sbagliato ognuno si fa la sua opinione ma questo è

AlfaAlfa 1 mese fa su tio
Risposta a tbq
Decisamente una condizione, a suo tempo, difficile da scollegare. Il punto è solo che “neutralità” è propaganda. Inutile sostenerlo, si tratta solo e sempre di interessi. Oggi l’Arabia Saudita, gli EAU (UEA) possono ritenersi neutrali mentre hanno interessi finanziari ovunque?

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a AlfaAlfa
La neutralità in estrema sintesi è regolata dalle Convenzioni dell'Aja. Nessun articolo di questa Convenzione dice che uno Stato neutrale non può commerciare o avere interessi economici. Quella che tu ritieni "neutralità" si chiama più probabilmente "autarchia", o qualcosa del genere.

centauro 1 mese fa su tio
Neutralità? Quando un paese produce armi e le vende all'estero non può più considerarsi neutrale.

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a centauro
«"Convenzione concernente i diritti e i doveri delle Potenze e delle persone neutrali in caso di guerra per terra": Art. 7 - Una Potenza neutrale non è tenuta ad impedire l’esportazione o il transito, per conto di questo o quel belligerante, di armi, di munizioni, e, in generale, di tutto ciò che può essere utile a un esercito o a una flotta.»

centauro 1 mese fa su tio
Risposta a tbq
Conferma della falsa neutralità!

tbq 1 mese fa su tio
Risposta a centauro
I diritti e i doveri degli Stati neutrali sono sanciti dalle Convenzioni dell'Aja, ma capisco che se tale Convenzione non concorda con te il problema è della Convenzione medesima. :)

Nina 1 mese fa su tio
analisi e sintesi oggettiva , ragionamento logico , chiarissimo , mi piace !!

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a Nina
Che possa piacere lo posso capire ed è legittimo (non siamo in Russia). Che sia oggettivo no. Basta vedere come le argomentazioni sono le stesse della propaganda russa per capirlo. Basta omettere il fatto che le mosse di Trump sono in linea col pensiero di Dugin per vedere che qualcosa non va. Questo signore critica la nostra propaganda senza mai menzionare la propaganda pacifista, che è praticamente una esclusiva di noi occidentali. Quindi ecco, ha ragione ma nel senso che tutti questi discorsi che poi portano a una cosa sola: Europa divisa Stato per Stato e possibilmente debole militarmente fanno parte della nostra propaganda, essendo essa molto spesso finanziata e supportata da chi ci ha dichiarato guerra. Perché lo hanno fatto e basterebbe guardare un po' di televisione russa per scendere dal pero

Antotrac 1 mese fa su tio
Bravo: finalmente uno fuori dal coro!!!! 👍❤️ e ha ragione !

Kelt 1 mese fa su tio
Fece lo stesso con la Georgia, l'Ossezia e solo nel 2014 con la Crimea...nessuno intervenne e il risultato eccola qua. Non si fermerà. Lo ha detto + volte. Vuole riportare la Russia ai vecchi confini. Tutta la sua vita parla di metodi KGB. É l'ultimo degli Stalinisti, che pare, abbiano trovato il modo x far pagare all'Occidente il post 1989. Quando invaderà le repubbliche baltiche o la Moldavia ci sarà ancora gente che dirà: chi se lo aspettava? La verità é che fino a che non tocca voi non v'importa nulla.

centauro 1 mese fa su tio
Risposta a Kelt
Hai pienamente ragione, concordo filo per segno.

Arcadia-bis 1 mese fa su tio
Risposta a Kelt
Concordo.

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a Kelt
Non so più chi ha detto una cosa molto vera: La cosa peggiore che puoi fare con Putin è mostrarti debole. Non amo le armi, non amo la guerra. Non voglio la guerra. Proprio per questo credo sia molto importante, in questo momento storico, creare quanta più deterrenza possibile. Non mi piace l'idea che per questo andranno investiti miliardi che potrebbero e, in un mondo ideale in cui tutti ci prendiamo per mano, dovrebbero essere spesi per stare tutti bene. Ma la realtà è questa. C'è Putin, c'è Trump, c'è Xi e noi siamo qua a preoccuparci della nostra propaganda e a discutere con gente che se avesse la stessa attitudine in uno di quegli altri paesi sarebbe a marcire in prigione.

Emma Verde 1 mese fa su tio
Risposta a Kelt
Prima eli miniamo i ladri di appartamento che aiutano i ter ror isti.

Geremia 1 mese fa su tio
Questo è stato trombato perché inadatto e adesso spara per vendetta

Rigel 1 mese fa su tio
Risposta a Geremia
Non vedo nessuna sparata, solo un pensiero che rispecchia conoscenza e riflessione.

Mabilo 1 mese fa su tio
Ottimo intervento! Strano che i Media non lo abbiano censurato!! Molti del popolo la pensano come lui!

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a Mabilo
Si sa che il popolo pigro è spesso male informato. Ma tranquillo, non siamo in Russia e il tuo pensiero è tutelato

Spartan555 1 mese fa su tio
Ottimo articolo.

Rigel 1 mese fa su tio
Risposta a Spartan555
Vero. Per una volta Tio mi ha dato qualcosa su cui riflettere, senza senza titoli sensazionalistici e fuorvianti, pettegolezzi, e altro giornalismo spazzatura.

medioman 1 mese fa su tio
Finalmente un bel articolo invece della solita minestra.

YouAreWhatWeEat 1 mese fa su tio
Risposta a medioman
In effetti un po' di propaganda russa fatta bene mancava da un po'. Certo un po' azzardata in alcuni passaggi, ma per fortuna lo svizzero medio ha poco tempo per approfondire e poca memoria.

RV50 1 mese fa su tio
Finalmente una persona che sa ragionare e non fare aumentare una tensione nella popolazione che non ha senso , per fortuna ci sono ancora personaggi che ragionano col loro cervello e non sull'onda di guerrafondai

Vincenzo 1960 1 mese fa su tio
👏👏👏
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