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SVIZZERA

Soldi facili, ma anche tanti insulti

I lati oscuri del lavoro di "dialogatore" per le agenzie di raccolta fondi che operano in strada. La testimonianza: «Anche sputi in faccia»
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Soldi facili, ma anche tanti insulti
I lati oscuri del lavoro di "dialogatore" per le agenzie di raccolta fondi che operano in strada. La testimonianza: «Anche sputi in faccia»

ZURIGO - Alcuni lavorano part-time, altri lo considerano un lavoretto estivo, altri ancora invece un impiego al 100%. In Svizzera le aziende o le associazioni che si affidano a campagne di raccolta fondi presso gli stand informativi in stazione sono in aumento, e con loro anche gli impieghi disponibili. 

I requisiti - Ma quali sono i requisiti per diventare un “dialogatore”? Capacità comunicative, entusiasmo, dialettica, ma anche una buona forma fisica (si trascorre infatti buona parte della giornata lavorativa in piedi). Si fermano i passanti, si snocciolano alcune informazioni e si cerca di suscitare il loro interesse. 

Malgrado la buona remunerazione però, non sempre i dialogatori sono percepiti positivamente dalle persone che vengono approcciate. Non sono rare infatti situazioni negative. «Lo consideravo solo un impiego flessibile per guadagnare soldi facili e in modo veloce», ha raccontato a 20Minuten un 27enne di Zurigo che ha lavorato per cinque anni come dialogatore. 

Il salario - «Ogni giorno dovevo trovare tra le cinque e le sei persone disposte a concludere un accordo con me», continua il ragazzo. Altrimenti? «Rischiavo di perdere il posto di lavoro». Con alcuni capi squadra, che supervisionano il lavoro, il 27enne è riuscito a instaurare un rapporto di fiducia. Ma non con tutti. «L'unica cosa che gli interessa alla maggior parte che riuscissi a raggiungere gli obiettivi prefissati».

Come detto però il salario gioca un ruolo importante: oltre a una parte fissa, ci sono anche dei bonus in base a quanti contratti si riesce a firmare. «L'entità del bonus dipende dall'importo della donazione e dall'età del donatore», spiega. Il suo stipendio variava, a seconda dei mesi, tra i quattro e gli ottomila franchi per un carico di lavoro del 100%.

Tanti insulti - Non è però tutto oro quello che luccica. «Ogni giorno dovevo incassare insulti e rifiuti. Con il tempo ci si abitua un po’, anche se a volte era davvero frustrante. Capitava anche che i passanti mi sputassero in faccia». 

Insomma, situazioni spiacevoli che hanno spinto il giovane a guardarsi altrove. Detto questo, la società Corris, che opera anche in Ticino, ha spiegato a 20 Minuten che in media un dialogatore guadagna 200 franchi al giorno più 15 di spese. Con circa 21 giorni lavorativi, ciò corrisponde a uno stipendio mensile di 4.200 franchi.

«Inoltre, c'è un bonus legato alle prestazioni che può aumentare il salario fino a un massimo di 1.500 franchi al mese». Ogni agenzia però lavora con un piano salariale diverso.

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