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Piovono critiche su Amherd. L’esercito ha bisogno di 1.7 miliardi. Ecco perché

L'Esecutivo federale ha confermato di aver «preso atto» delle dimissioni del capo dell'esercito e di quello del SIC.
20min/Stefan Lanz
Fonte Ats
Piovono critiche su Amherd. L’esercito ha bisogno di 1.7 miliardi. Ecco perché
L'Esecutivo federale ha confermato di aver «preso atto» delle dimissioni del capo dell'esercito e di quello del SIC.

BERNA - Dopo aver preso atto della partenza del comandante dell'esercito, Thomas Süssli (fine 2025), e del capo dell'intelligence, Christian Dussey (fine marzo 2026), il Consiglio federale ha approvato il messaggio sull'esercito 2025 per un valore di 1,7 miliardi di franchi.

Per quanto attiene ai due dimissionari, il governo non fa che confermare una notizia diffusa ieri in anteprima dalla Neue Zürcher Zeitung, e poi confermata dalla presidente della Commissione della politica di sicurezza del Nazionale, Priska Seiler-Graf (PS/ZH), a Keystone-ATS.

A causa di questa fuga di notizie, il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha inoltrato denuncia penale.

In merito al messaggio 2025 sull'esercito, il credito d'impegno chiesto dall'esecutivo prevede circa 1,5 miliardi per investimenti in armamenti e altri 185 milioni per progetti immobiliari del DDPS.

Inoltre, l'esecutivo sottopone di nuovo alle Camere federali il decreto riguardante la messa fuori servizio degli aerei da combattimento F-5 Tiger.

Nuovi pezzi d'artiglieria - «Dopo l'attacco russo all'Ucraina, la situazione della sicurezza in Europa si è drasticamente deteriorata», spiega il ministro della Difesa Viola Amherd in conferenza stampa.

 Berna intende migliorare l'efficacia dell'esercito acquistando nuovi pezzi d’artiglieria. Si tratta di 23 unità del sistema AGM Artillery Gun Module” della società “KNDS Deutschland” per il Piranha IV.

L'importanza dei droni - Il Consiglio federale intende migliorare la capacità di comando e di collegamento in rete dell'esercito. 110 milioni di franchi verranno stanziati per la sicurezza informatica.

Sarà inoltre introdotto un nuovo software per lo scambio di dati per 72 milioni di franchi. Le procedure di codifica saranno ridotte e armonizzate per un costo di 50 milioni di franchi.

Infine, saranno acquistati nuovi sensori e mini droni da ricognizione per 80 e 30 milioni di franchi. «I conflitti attualmente in corso dimostrano l'importanza di questi dispositivi per ricognizione».

Un nuovo centro medico sul Ceneri - Con il Programma degli immobili del DDPS 2025, il Consiglio federale sollecita crediti d’impegno per 185 milioni di franchi. Per 21 milioni di franchi sulla piazza d’armi Monteceneri verrà realizzato un nuovo centro medico regionale allo scopo di concentrarvi l’assistenza medica stazionaria nella Svizzera italiana in una anziché in tre sedi come avvenuto finora.

Per 24 milioni di franchi sulla piazza d’armi di Chamblon è inoltre prevista la realizzazione di un alloggio mobile e modulare per la truppa allo scopo di aumentare la capacità in termini di spazio. In caso di necessità questo alloggio può essere smantellato e ricostruito in un altro luogo. Infine dovranno essere realizzati numerosi progetti immobiliari di portata minore, tra i quali rientrano ampliamenti o misure di mantenimento del valore delle infrastrutture esistenti. A questo scopo vengono chiesti 140 milioni di franchi.

Le dimissioni annunciate dalla stampa - Solo in un secondo momento la ministra della Difesa ha voluto commentare la fuga di notizie sulle dimissioni di Thomas Süssli e Christian Dussey. «Non si tratta di una critica ai media, ma ai processi interni all'amministrazione federale».

Sia Süssli che Dussey non avrebbero avuto la possibilità di informare personalmente i colleghi della loro partenza: «Hanno appreso dai media la notizia delle dimissioni dei loro capi».

Amherd sottolinea: «Questo modo di gestire le informazioni riservate causa un grave danno alle nostre istituzioni e rende impossibile un lavoro serio».

Ora le spiegazioni - «Ho ricevuto le dimissioni il 20 e il 30 gennaio», ha spiegato Viola Amherd. La ministra della Difesa è tornata sulla fuga di notizie di ieri del comandante dell'esercito, Thomas Süssli (fine 2025), e del capo dell'intelligence, Christian Dussey (fine marzo 2026).

«Nel frattempo si sono svolti il WEF, la Conferenza sulla sicurezza di Monaco e le vacanze del Consiglio federale». Secondo la ministra non ci sarebbe stato il tempo materiale per procedere più rapidamente.

Dopo la domanda di un giornalista, Amherd ha sciolto i dubbi sul perché Dussey e Süssli resteranno al loro posto fino, rispettivamente, marzo 2026 e dicembre 2025, malgrado dimissioni: «Il reclutamento dei sostituti non è affatto facile. Si tratta di un processo lungo con vari incontri e colloqui con i candidati».

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