Scagionata la geolocalizzazione: le differenze di prezzo riscontrate tra un Paese e l'altro sono da attribuire «alle scelte dei partner»
ZURIGO - Prenotare un albergo tramite la nota piattaforma Booking può costare agli svizzeri fino al 27% in più in più. Un'ingiustizia se si pensa che basta oltrepassare il confine per vedere il prezzo di una camera di hotel sgonfiarsi quasi per magia.
Esther Berger, country manager di Booking intervistata dal Blick ha risposto alle critiche sollevate negli scorsi mesi. Mette innanzitutto le mani avanti rispetto alle accuse sui prezzi gonfiati appositamente "per spennare i ricchi svizzeri". «I prezzi indicati sulla nostra piattaforma - spiega - non sono fissati da noi, ma dai partner delle strutture ricettive. Questi ultimi hanno il pieno controllo della loro strategia di prezzi e possono anche decidere di concedere sconti ai clienti. Presumibilmente, gli esempi citati con differenze riguardavano i prezzi delle strutture ricettive specifiche per ogni Paese. Un hotel è libero di decidere di avere più ospiti provenienti, ad esempio, dalla Cina, dalla Germania o dalla Svizzera. Questi ospiti ricevono quindi una percentuale di sconto sul prezzo normale della struttura».
Stando a quanto dichiarato da Berger, dunque, se in Svizzera si finge di essere un cliente tedesco, si potrebbero trovare offerte migliori malgrado la geolocalizzazione. Non è propriamente così, puntualizza: «Solo se l'hotel concede uno sconto specifico per gli ospiti dell'UE. In ogni caso, non è detto che gli ospiti svizzeri debbano sempre pagare di più. Provate! Se si effettuano prenotazioni identiche nello stesso momento, non ci sono differenze significative. Il prezzo in franchi svizzeri corrisponderà al prezzo nella valuta locale in cui la struttura ricettiva applica i suoi prezzi, ovvero entro le consuete differenze di valuta. La Svizzera ha anche una particolarità: secondo la legislazione locale, le strutture ricettive svizzere non sono autorizzate a offrire tariffe migliori a gruppi di clienti provenienti da determinati Paesi, ad eccezione degli stessi svizzeri. Quindi, se prenotate un alloggio in Svizzera con noi, potreste ottenere un'offerta migliore rispetto alla prenotazione di utenti all'estero».
La country manager di Booking sembra comunque molto sicura del servizio offerto. Senza curarsi delle differenze di prezzo che vigono tra un Paese e l'altro, o del fatto che sempre più hotel sul loro sito offrano un prezzo ribassato rispetto a quello riportato su Booking (generalmente privo della percentuale che si intasca la società).
Forti del fatto che la piattaforma è disponibile in 45 lingue, della «facilità di prenotazione e di una ricerca efficiente», dal suo punto di vista Booking continuerà a dominare il mercato. «I prezzi sono sempre indicati comprensivi di tasse locali o, nel caso di tasse non pagabili, segnaliamo che sono da pagare in loco. Abbiamo inoltre integrato ovunque opzioni di pagamento locali, come ad esempio Twint in Svizzera da quattro anni. Semplifichiamo i processi: se si vuole prenotare direttamente un hotel in Cina, la lingua e il pagamento possono essere problematici», dice.
Berger dà infine qualche consiglio per evitare di incappare in truffe: «Non condividete mai dati sensibili tramite chat o funzioni di posta elettronica. Controllate attentamente la conferma della prenotazione e non pagate mai link esterni». In caso di dubbi: «Chiamare il servizio di assistenza 24/7».