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SVIZZERA

«A casa mi annoio», lo svizzero che combatte in Ucraina come foreign fighter

La storia di un 37enne romando che a febbraio 2022 ha risposto all'appello di Volodymyr Zelensky: «La guerra è davvero una carneficina».
SRF/20 Minuten
Fonte SRF
«A casa mi annoio», lo svizzero che combatte in Ucraina come foreign fighter
La storia di un 37enne romando che a febbraio 2022 ha risposto all'appello di Volodymyr Zelensky: «La guerra è davvero una carneficina».
FRIBURGO - 37enne, padre di due figli adolescenti, c'è un romando che da un anno combatte in Ucraina come volontario.  Ma perché, e come è successo? Come scrive la Srf tutto parte dalla richiesta di aiuto del presidente ucr...

FRIBURGO - 37enne, padre di due figli adolescenti, c'è un romando che da un anno combatte in Ucraina come volontario. 

Ma perché, e come è successo? Come scrive la Srf tutto parte dalla richiesta di aiuto del presidente ucraino Volodymr Zelensky, in quel tragico febbraio del 2022, un appello ai cittadini dell'Occidente di aiuto concreto per fermare l'invasione russa. 

Il richiamo lo tocca nel vivo, da qui la decisione di entrare in contatto via social network con i foreign fighters attivatisi per difendere i confini ucraini. Pochi mesi dopo, a settembre, parte per l'Ucraina per unirsi alla Legione internazionale di difesa territoriale dell'Ucraina. Il corpo di combattenti volontari, istituito proprio a febbraio 2022, conta su circa 1'000 soldati da tutto il mondo (e la Svizzera non fa eccezione).

Dopo l'addestramento, lo svizzero viene accorpato a un'unità speciale e - già a novembre - viene spedito al fronte, nell'Oblast di Lugansk. Il suo battesimo del fuoco si concluderà in maniera tragica, dopo l'esplosione di un ordigno che dilanierà la sua unità uccidendone un membro e ferendo il romando al volto.

Da lì il suo impegno in battaglia sarà costante: «La guerra è molto peggio di come me l'ero immaginata, e non solo io anche tanti combattenti esperti sono rimasti spiazzati dalla violenza dei bombardamenti», racconta il 37enne, «le esplosioni ti segnano e ti restano in testa ed è una carneficina, da un momento all'altro chiunque può morire, uno sconosciuto o il tuo migliore amico».

A gennaio la decisione di “staccare” e tornare in Svizzera, ma dopo qualche mese sarà di nuovo in Ucraina: «Sono tornato perché voglio che la mia vita conti qualcosa, a casa io mi annoio», tecnico specializzato per il settore caseario è da diverso tempo disoccupato e campa grazie ai sussidi, «la mia unità non esiste più, dovrò cercarne un altra ma non so se sono pronto a tornare al fronte».

Come foreign fighter, in Svizzera è perseguibile penalmente e si rischia fino a 3 anni di reclusione: «Di questo non ho paura», giura. Al momento, riporta sempre la Srf, la magistratura militare ha aperto dei procedimenti penali nei confronti di 7 persone.

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