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SVIZZERACantoni prima “diga” contro la diffusione del coronavirus

18.05.22 - 15:26
Il Governo federale ha adottato un documento che dovrebbe servire da bussola per la fase di transizione fino al 2023
20min/François Melillo
Fonte ATS
Cantoni prima “diga” contro la diffusione del coronavirus
Il Governo federale ha adottato un documento che dovrebbe servire da bussola per la fase di transizione fino al 2023

BERNA - La Confederazione e i Cantoni rimangono in disaccordo circa la divisione dei compiti nella lotta contro una possibile nuova ondata di coronavirus. Lo si evince dal documento di base adottato oggi dal Consiglio federale che dovrebbe servire da bussola per la fase di transizione che terminerà nella primavera del 2023.

Una volta che la situazione sarà tornata alla normalità, non spetterà più alla Confederazione ma ai Cantoni ordinare misure come l'isolamento, l'obbligo della mascherina o restrizioni di accesso, e coordinare tali misure, indica un comunicato governativo odierno. La Confederazione è disposta a far uso dei suoi poteri eccezionali solo in caso di una nuova, e violenta, ondata epidemica.

Ma su questo punto i Cantoni non sono d'accordo. Vorrebbero che venisse dichiarata la "situazione particolare" anche in caso di un'ondata pandemica non particolarmente acuta. In questo caso spetterebbe a Berna assumere le redini del comando.

La bozza di questo documento di base è stata sottoposta a consultazione Cantoni dal 30 marzo al 30 aprile; i Cantoni hanno anche espresso un parere sull'opportunità di farne un documento di base comune per la fase di transizione. Nove Cantoni hanno rifiutato tale approccio mentre altri partecipanti alla consultazione hanno preteso modifiche importanti che non corrispondono alla posizione del Consiglio federale.

Il Governo ha quindi deciso che l'attuale documento di base sarà una sorta di vademecum federale e non un documento comune di Confederazione e Cantoni, si legge nel comunicato.

L'esecutivo pensa che i Cantoni siano in grado di controllare un'ampia gamma di possibili scenari epidemici con le strutture esistenti e che un ulteriore passaggio alla situazione particolare possa essere preso in considerazione solo a due condizioni: se gli sforzi dei Cantoni risultassero insufficienti a prevenire la diffusione del virus e se la salute pubblica fosse a rischio.

Sono stati studiati quattro scenari per lo sviluppo della situazione epidemiologica per l'autunno e l'inverno 2022/2023: un basso numero di casi con alcuni focolai regionali, un aumento dei casi ma con una situazione gestibile grazie alle strutture esistenti, un aumento con il rischio di sovraccaricare il sistema sanitario e, infine, una nuova situazione pandemica con l'apparizione di un nuovo agente patogeno.

I Cantoni dovranno monitorare la pandemia al loro livello di competenza e adattare le loro capacità ospedaliere di conseguenza, preparandosi a diversi scenari. Dovrà essere disponibile un'infrastruttura di test sufficientemente reattiva nel caso in cui la situazione si deteriorasse. Dal 1. gennaio 2023 dovranno inoltre finanziare i test.

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