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SVIZZERA«Le nuove misure potrebbero dividere ancor più la società»

18.12.21 - 19:30
«Le restrizioni agli incontri al chiuso potrebbero aumentare i conflitti, durante le feste» così la sociologa Tanja Lutz
20Min
Fonte N. Knüsel / 20 Minuten
«Le nuove misure potrebbero dividere ancor più la società»
«Le restrizioni agli incontri al chiuso potrebbero aumentare i conflitti, durante le feste» così la sociologa Tanja Lutz
Ognuno deve fare lo sforzo di avvicinarsi all'altro: «Anche se non comprendete le opinioni altrui, cercate dei compromessi»

ZURIGO - Da lunedì il Consiglio federale stringerà nuovamente le viti per contrastare la diffusione del Covid e in particolare per allentare la pressione crescente sul sistema sanitario. Tra le nuove decisioni, spiccano le restrizioni relative al numero di persone che si possono incontrare al chiuso, considerate particolarmente rigide per i non vaccinati.

Almeno, è ciò che sostengono coloro che non si sono ancora fatti inoculare uno dei preparati anti coronavirus approvati da SwissMedic. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dal quotidiano 20 Minuten, che ha raccolto opinioni da parte di voci sia di vaccinati che di non vaccinati.

Per quest'ultimi, si tratta di una misura ingiusta e discriminatoria. «In questo modo, i conflitti tra i vaccinati e i non vaccinati vengono amplificati ancor più, rafforzando le divisioni», ha dichiarato il giovane R.P*, «è davvero pessimo in vista delle feste, i padroni di casa dovranno giocare al poliziotto» chiedendo chi è vaccinato e chi no. Anche un'altra ragazza (M.B.*) sostiene che si tratta di «un colpo basso», che molti sicuramente non prenderanno neanche in considerazione: «Regola o non regola, io incontro chi voglio».

D'altra parte, c'è anche chi è d'accordo con il Consiglio federale: «Una persona non vaccinata da me non sarebbe comunque invitata», ha detto l'immunizzata 25enne L.*, mentre M.* sostiene che ci si può organizzare rispettando le nuove norme. «Poiché non tutti nella nostra famiglia sono vaccinati, abbiamo distribuito la celebrazione su due giorni».

Occhio all'aumento dei conflitti
La mediatrice e sociologa Tanja Lutz vede un ampio potenziale di conflitto durante le feste a causa delle nuove misure.

Secondo la co-presidente dell'Associazione svizzera per la mediazione familiare (ASMF), le tensioni tra i vaccinati e i non vaccinati sono infatti in aumento: «Le convinzioni più profonde spesso si scontrano». Nella vita di tutti i giorni è ancora possibile ignorarlo, ma nel periodo delle feste - e con queste restrizioni - diventa quasi impossibile. Ciò rischia di rafforzare la formazione di divisioni sulla base delle proprie idee.

Un trend che va contrastato: «È più faticoso che semplicemente isolarsi, ma bisogna impegnarsi per avvicinarsi gli uni agli altri» secondo Lutz, in particolare «durante la stagione delle feste», dove spesso non c'è modo di evitare discussioni del genere. In queste conversazioni, infatti, le persone dovrebbero avvicinarsi l'una all'altra nel modo più aperto possibile e cercare dei compromessi: «Anche se non si capisce il comportamento o l'opinione delle altre persone, si può cercare di fare un passo verso l'altro».

Massimo dieci persone

La nuova misura, lo ricordiamo, indica che al chiuso ci si può incontrare al massimo in 10, quando una persona non vaccinata o non guarita è presente. Se invece sono tutti vaccinati, i partecipanti alla riunione possono salire fino a 30.

*Nomi noti alla redazione

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