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SVIZZERANessuna terza dose in vista per le persone vaccinate sane

29.09.21 - 14:21
Nel frattempo il vaccino Johnson&Johnson arriverà ai Cantoni già all'inizio della prossima settimana.
Keystone
Nessuna terza dose in vista per le persone vaccinate sane
Nel frattempo il vaccino Johnson&Johnson arriverà ai Cantoni già all'inizio della prossima settimana.
La taskforce scientifica sottolinea però che la campagna vaccinale continuerà comunque a fondarsi sui vaccini di tipo mRNA: Pfizer e Moderna.

BERNA - Ha avuto luogo oggi l'abituale appuntamento a tema Covid-19 con la taskforce scientifica federale. Tutti gli indicatori epidemiologici sono al ribasso, ha esordito Virginie Masserey, responsabile della Sezione malattie infettive dell’UFSP. Siamo a un'incidenza analoga a quella dei Paesi vicini, in calo in tutte la fasce d'età. La Svizzera centrale è ancora, al momento, la zona più colpita. Attualmente i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 186 in tutto. «Il rispetto e la solidarietà sono però necessarie», ha sottolineato Masserey, ed è importante compiere ulteriori sforzi per aumentare il tasso di vaccinazione. Quest'ultimo è in aumento in tutte le categorie di età, anche se l'incremento più importante è stato registrato tra i giovani. Attualmente le persone completamente vaccinate nel nostro Paese hanno superato i 5 milioni.

Il nuovo vaccino - La Confederazione ha confermato oggi di aver acquistato 150mila dosi del vaccino Johnson&Johnson, 6'000 delle quali sono destinate al Ticino. Il vaccino potrà essere spedito ai Cantoni all'inizio della prossima settimana, ha spiegato Masserey, ed è raccomandato a partire dai 12 anni, come i preparati di Pfizer e Moderna.

Per gli allergici, ma anche per chi lo vuole - Ha poi preso parola Christoph Berger, Presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV). «La strategia vaccinale svizzera resta comunque incentrata sui vaccini mRNA. Ci sono pochissime ragioni mediche per le quali non è possibile somministrare un vaccino di questa tipologia». Questo nuovo vaccino è stato quindi pensato per le poche persone che non possono vaccinarsi con dei vaccini mRNA, a causa di determinate condizioni mediche, come allergie. Il preparato di Johnson&Johnson sarà però, fino a quando sarà disponibile, accessibile anche a chi preferisce non vaccinarsi con un vaccino di tipo mRNA. Linda Nartey, vicepresidente dell'Associazione dei medici cantonali, spera che questa disponibilità potrà motivare chi ancora non ha ricevuto l'inoculazione.

Nessuna terza dose per i sani - Non ci sarà nessuna terza dose per le persone vaccinate che godono di un buon stato di salute, ha sottolineato Berger. «Una vaccinazione di richiamo non è necessaria nel prossimo futuro per gli adulti sani vaccinati».

Casi, morti e ospedali - La situazione epidemiologica rimane stabile: nelle ultime 24 ore 1'451 persone sono risultate positive al Coronavirus, mentre 7 svizzeri, di cui un ticinese, hanno perso la vita a causa di un decorso infelice della malattia. Notevolmente minore, rispetto a un mese fa, la pressione sulle strutture ospedaliere. I pazienti Covid occupano il 22,1% dei posti letto complessivi, proporzione che si attesta invece al 2,6% per le cure intense.

È il momento delle domande dei media 

Test gratuiti, sì o no?
La copertura vaccinale è la priorità assoluta. È giusto offrire i test soprattutto nelle scuole o nelle aziende, e quest'ultimi devono rimanere gratuiti. I test sono importanti anche per le vacanze e i viaggi, ma non dovrebbero più essere presi a carico dal Governo federale.

Come mai avete scelto di ordinare proprio 150mila dosi di Johnson&Johnson?
È difficile stimare quante dosi di vaccino occorrono. Presumiamo che il 10% dei non vaccinati non l'abbiano fatto perché non desiderano farsi inoculare un preparato di tipo mRNA. Vedremo in seguito se sarà il caso di fare nuovi ordini.

Qual è la procedura da seguire se ci si vuole vaccinare con Johnson&Johnson?
Tutte le informazioni sono presenti sui siti web dei rispettivi Cantoni. Non è necessario presentare nessun certificato medico, visto che anche le persone senza patologie particolari o allergie possono avere accesso al preparato. Se la persona che soffre di allergie lo desidera può presentarlo, ma non c'è nessun obbligo. 

A che punto il tasso di vaccinazione potrà considerarsi soddisfacente?
«Vorremmo iniziare ad allentare le misure, come in Danimarca, ma il tasso di vaccinazione è ancora troppo basso per questo», ha risposto Masserey, che evita però di dare un numero preciso. Cita invece nuovamente l'esempio della Danimarca, Paese in cui il tasso di vaccinazione «supera il 75%, e tra gli anziani spazia tra l'80 e l'85%».

Riguardo ai test e alla questione della gratuità, non si sarebbe dovuto seguire un percorso più lineare?
«La posizione del Governo federale su questa questione era chiara e lo è tuttora», ha affermato Masserey. Se le persone vogliono un certificato ma non vogliono essere vaccinate, non dovrebbe essere la Confederazione a continuare a pagare per i test, conclude.

Presenti alla conferenza stampa:

Virginie Masserey, responsabile della Sezione malattie infettive in seno all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP),

Christoph Berger, Presidente della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV)

Linda Nartey, Medico cantonale di Berna, Vicepresidente dell'Associazione dei medici cantonali

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