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Il frigorifero è vuoto, la mamma chiede cibo su Facebook

La donna è disperata e domanda aiuto “solo” per temporeggiare fino all’arrivo dell’assistenza sociale. «I miei figli aprono il frigo affamati, ma non c’è nulla»
Depositphotos - foto d'archivio
Il frigorifero è vuoto, la mamma chiede cibo su Facebook
La donna è disperata e domanda aiuto “solo” per temporeggiare fino all’arrivo dell’assistenza sociale. «I miei figli aprono il frigo affamati, ma non c’è nulla»
SVITTO - Tranne uno yogurt, il suo frigo è vuoto. Il suo ultimo pasto risale a venerdì. E in quanto madre, è disperata, tanto da rivolgersi al “popolo di Facebook”. È una situazione tragica quella raccontata d...

SVITTO - Tranne uno yogurt, il suo frigo è vuoto. Il suo ultimo pasto risale a venerdì. E in quanto madre, è disperata, tanto da rivolgersi al “popolo di Facebook”.

È una situazione tragica quella raccontata da S.G. a 20 Minuten. La donna, 39 anni, spiega di essere finita in ospedale a causa delle percosse subite dall’ex marito, che l’ha abbandonata senza soldi e con due figli di 14 e 9 anni (un altro già maggiorenne vive da solo).

Lei lavora a tempo parziale in una pasticceria, dove guadagna 1’300 franchi al mese. Ma ora non è neppure in grado di andarci, a causa del suo stato di salute. «Mi fa così male vedere i miei figli che continuano ad aprire il frigo affamati e lo trovano costantemente vuoto».

Nella disperazione, la mamma ha chiesto aiuto sul gruppo Facebook “Vivere in Svizzera con il minimo esistenziale”. Domanda latte, pasta, burro, yogurt, patate, frutta, verdura e qualche merendina per i bambini.

E la solidarietà non si è fatta attendere: «Una signora mi ha scritto che ha preparato un pacco per me. Con le donazioni voglio semplicemente far fronte a queste giornate. Ho chiesto immediatamente l’assistenza sociale e sono in attesa di una risposta».

Stefan Gribi, responsabile della comunicazione di Caritas Svizzera, mette in guardia in merito alla ricerca di aiuti fai-da-te nei momenti di crisi: «Sempre meglio rivolgersi alle associazioni. Altrimenti si rischia di finire nella trappola dell’indebitamento».

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