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FRIBORGO«Ora parla mio figlio Luca», arriva il libro-verità sul caso Mongelli

25.10.17 - 07:03
Ad annunciarlo è papà Nicola. Circa 250 pagine su una vicenda, quella del ragazzino massacrato tra le nevi vallesane, che ha scosso l’intera Svizzera. L’uscita è prevista per il 2018
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«Ora parla mio figlio Luca», arriva il libro-verità sul caso Mongelli
Ad annunciarlo è papà Nicola. Circa 250 pagine su una vicenda, quella del ragazzino massacrato tra le nevi vallesane, che ha scosso l’intera Svizzera. L’uscita è prevista per il 2018

FRIBORGO – Zitti tutti. «Ora la parola passa a Luca». Nicola Mongelli, padre del ragazzo che il 7 febbraio del 2002 venne massacrato tra le nevi di Veysonnaz, in Vallese, annuncia l’uscita di un libro-verità su uno dei casi più scottanti della storia giudiziaria svizzera. Il volume, di circa 250 pagine, uscirà verosimilmente nel 2018. E racconta lo sconforto di una famiglia mai capita veramente dalle autorità elvetiche. «Soprattutto – spiega il papà – è un libro che dà voce a Luca. Racconta molte situazioni che abbiamo vissuto in casa, mai trapelate sui media».

Colpa del cane – Sono passati quasi 16 anni da quando Luca, oggi 23enne, cieco e su una sedia a rotelle, fu ritrovato in fin di vita. Luca raccontò sempre di essere stato aggredito da quattro ragazzi di famiglia ricca, che proprio in quei giorni si trovavano in vacanza nella località sciistica vallesana. Un’ipotesi mai presa seriamente in considerazione dalla giustizia. Le colpe ricaddero sul cane dei Mongelli, Rocky, che venne soppresso.

Un silenzio assordante – Tra il 2013 e il 2014, il caso sembra potersi riaprire. Grazie anche alle pressioni di alcune personalità vallesane e all’intervento della magistratura italiana. Niente da fare. Il procuratore vallesano Nicolas Dubuis, chiamato a riesaminare la vicenda, non si spinge oltre. E torna il silenzio. Assordante. «Non abbiamo più contatti con la giustizia ormai da anni – confessa Nicola Mongelli –. È triste. Non ci hanno più fatto sapere niente. Una simile vergogna non si deve più ripetere. Nessuno deve passare quello che abbiamo passato noi».

Iscritto all’Università – Papà Nicola continua a vivere in Svizzera, a Friborgo. Da anni è attivo nel ramo della ristorazione. Appena può, però, si reca a Giovinazzo, in Puglia, dove abitano Luca e il resto della famiglia. «Luca ora frequenta l’Università, è al primo anno di sociologia, a Bari. Ha dato due esami finora. Ha preso 28 su 30 e 20 su 30. Si impegna, è motivato. Non ha più tanta voglia di parlare di quello che gli è capitato. È stufo di non essere creduto. Comprensibile».

Problemi quotidiani – Poi il tono di voce di Nicola Mongelli cambia. Si fa più cupo. «Sappiamo che le condizioni fisiche di Luca non miglioreranno. E che la giustizia è ferma. I nostri problemi al momento sono più concreti. Ci chiediamo come sarà il futuro di Luca, se riuscirà a integrarsi nel mondo del lavoro. Ci sono difficoltà oggettive, con cui siamo confrontati quotidianamente».

Un atto di giustizia – Ogni tanto, quando si trova a Friborgo, la gente chiede a papà Nicola come sta suo figlio. «Quella di Luca è una storia che è rimasta nel cuore degli svizzeri. Me ne rendo conto ancora oggi. Anche per questo ho deciso di scrivere. La casa editrice mi ha pregato di non rilasciare troppe informazioni. Il libro sarà in francese, ma avremo anche la versione in italiano. Abbiamo dovuto mandare giù tante delusioni. Ci siamo dovuti abituare alla frustrazione. Questo libro è un atto di giustizia dovuto verso mio figlio».

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COMMENTI
 

pardo54 6 anni fa su tio
Arriverà nelle librerie o un qualche tribunale lo vieterà? Che schifo!

Gus 6 anni fa su tio
Che la mafia non ci sia solo in Italia?

curzio 6 anni fa su tio
Vallese.... ed è detto tutto!

moonie 6 anni fa su tio
la giustizia vallesana ha incolpato il cane che è stato condannato a morte nonostante era evidentissimo che non avrebbe mai potuto fare quei danni e ha difeso 4 teste di minkia con le loro belle famigliole per bene. non c'è karma che tenga davanti a tanta ingiustizia, in quello che dovrebbe essere uno stato di diritto e un paese civile. una vergogna che rimarrà indelebile.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
Da un servizio mandato in onda sulle reti italiane, era chiaro a tutti che i graffi sul corpo inferti dal cane erano dovuti al fatto che il cane ha tentato di svegliare il suo padroncino :-(

KilBill65 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
Il cane secondo me, e' stato ucciso per eliminare una prova.....

Zico 6 anni fa su tio
Risposta a KilBill65
certo, avrebbe potuto ringhiare con chi ha quasi ucciso questo ragazzo. quindi meglio eliminarlo! perchè i cani non dimenticano. per questo è stato segnalato come unico colpevole!

Zico 6 anni fa su tio
Risposta a KilBill65
ed aggiungo: naturalmente non è stato fatto alcun riscontro tra cane e i 4 delinquenti...poteva portare delle prove anche senza parlare

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a Zico
figurati! non prenderanno mai come prova un cane.. hanno solo seguito la tradizionale scia colpevolista molto facile con chi non può difendersi, sperando che la cosa finisse lì, con l'ennesimo cane killer soppresso con buona pace di tutti. Per fortuna almeno sta volta gli è andata male, anche se poi nessuno ha avuto giustizia.

Zico 6 anni fa su tio
Risposta a moonie
certo che adesso il cane non può più fare nulla: l'hanno eutanasiato... unico colpevole di quanto successo.

KilBill65 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Visto che uscira' il libro, non sarebbe male fare anche un film - documentario...Penso che avrebbe successo, forse ripercuoterebbe sulla giustizia, che a mio avviso non a ancora risolto un bel nulla!!...

moonie 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
:-(((((((

siska 6 anni fa su tio
...questi ragazzi ormai adulti sono già maledetti e poi ci penserà la vita che gira come una ruota e questi qua prima o poi sbatteranno contro la ruota per poi essere risucchiati dalla stessa.

spank77 6 anni fa su tio
Risposta a siska
Le cose sono due: 1. I colpevoli sono tutt'oggi psicopatici latenti pericolosi che prima o poi commetteranno ancora qualcosa. Chi li ha difesi si dovrà assumere tutta la responsabilità se ancora qualcosa dovesse accadere (magari dentro la cerchia famigliare) 2. I colpevoli -incluso chi ha coperto le tracce - vivono nella vergogna e con i sensi di colpa per quella che hanno fatto. Non potranno reggere per sempre...e la verità verra a galla. La via di mezzo non esiste a mio avviso.

siska 6 anni fa su tio
Risposta a spank77
Certo in questo caso la via di mezzo é da neppure pensare...eh si i colpevoli diretti e l'entourage famigliare non credo possano continuare a mettere e schiacciare là nel fondo del fondo della memoria quanto hanno fatto credo che prima o poi qualcuno cederà. Un bambino nudo in mezzo alla neve (si graffiato un po' dal cane perché gli animali amano i propri compagni umani e cercano a loro modo di svegliare la persona) ma prima denudato e poi menato da umani crudeli anche se erano ragazzetti.

RubenDF 6 anni fa su tio
Molto triste questa vicenda per la giustizia Svizzera(se così si può chiamare), ma soprattutto per Luca. È davvero difficile pensare che davanti al potere dei soldi e delle varie influenze ci siano persone che vanno a dormire sereni. Ci vuole coraggio. Qualcuno ha detto che questa vicenda non verrà mai "risolta". Contrariamente penso che abbiamo tutti i tasselli del puzzle e la verità sia già ricostruita. Ora come ora dobbiamo sperare che qualcuno riapra il caso, forse con un rimorso di coscienza. Ci vuole coraggio anche per quello...

KilBill65 6 anni fa su tio
Risposta a RubenDF
Bisognerebbe ricorre al tribunale Federale, forse si avra' giustizia...Almeno si spera....

spank77 6 anni fa su tio
Un BAMBINO DI SETTE ANNI, torturato da un gruppetto di ragazzi dove all'epoca il maggiore aveva 16 anni (in piena capacità di assumere le proprie azioni). Il peggio del peggio è che dovessero venire fuori i nomi fra qualche anno, per le leggi di m... che ci sono non saranno nemmeno punibili ! Quegli aguzzini adesso sono giovani adulti in libertà (che schifo)

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a spank77
I nomi si sanno, ma sono figli di gente benestante della zona. Ancora più vergognosa la faccenda.

LadyWallE 6 anni fa su tio
Purtroppo questo caso resterà irrisolto, senza colpevoli da chiamare con nome e cognome perché protetti da genitori ricchi e troppo influenti per essere anche solo toccati con un dito. La prima volta che ho sentito parlare del caso di Luca ho subito pensato ad un insabbiamento voluto ed orchestrato ad arte per proteggere chi quello scempio lo ha compiuto. Quando sento e leggo le parole della famiglia Mongelli mi VERGOGNO DEL MIO PAESE. Come può un cane ridurre in fin di vita un bambino senza nemmeno morderlo? La cosa ancora più sconcertante, che qui non dice ma in un intervista viene evidenziato molto bene, Luca appena sveglio chiede di vedere Rocky...se fosse stato il cane Luca avrebbe temuto Rocky più di ogni altra cosa al mondo! Luca ha sempre parlato di 4 ragazzi che lo avrebbero spinto nella neve, SEMPRE! È una pagina vergognosa della "giustizia" Svizzera. Purtroppo nel nostro bel paese se hai i soldi compri anche il silenzio dei giudici....CHI SCHIFO! Forza Luca, non smettere mai di lottare, hai due genitori che lottano al tuo fianco con grandissimi dignità. Luca, io ti credo!

GI 6 anni fa su tio
Eppure, questi "figli di papà" avranno pure un nome ed un cognome....

RubenDF 6 anni fa su tio
Risposta a GI
Infatti. Una volta per tutte facciamoli questi nomi diamine!

sedelin 6 anni fa su tio
un giudice che protegge e difende i ricchi figli di papà é INDEGNO di ricoprire la carica e di definirsi uomo! ben venga il libro! (@ barbara prestigiacomo, fèssbuk: di solito i libri si trovano in libreria).

Pepperos 6 anni fa su tio
Brutta pagima di una storia che sapevano tutti, ma nessuno osa parlarne.

spank77 6 anni fa su tio
Come genitore vorrei solo potere gridare di rabbia. In un paese come la Svizzera -senza guerra, senza persecuzioni...- queste vicende sono ancora più difficili da accettare. E pensare che chi ha commesso questi atti sia ancora in libertà... ma come si fa ? Speriamo solo che queste persone cattive abbiano almeno rinunciato ad avere figli. Sicuramente se mi capita di vedere il libro esposto lo acquisterò per dare un po di supporto morale a Luca Mongelli.

KilBill65 6 anni fa su tio
Risposta a spank77
Capisco sono genitore anch'io, e purtroppo abbiamo subito con la scuola dei disagi per nostro figlio, per fortuna non gravi come nel caso di Luca....E aspetto personalmente il libro per capire sia per il bambino che anche per i genitori una vicenda cosi terribile.

pillola rossa 6 anni fa su tio
Vallese lobby oregiatta

KilBill65 6 anni fa su tio
Questa vicenda lo seguita dall' inizio...Penso che il libro lo prendero' anche per comprendere meglio il caso, e come sia possibile un' atto del genere pieno bugie e di persone abiette sfogandosi su un povero bambino.Grandi i genitori nel raccontare in un libro l'accaduto.

bananajoe 6 anni fa su tio
VICENDA DEPLOREVOLE!

saetta 6 anni fa su tio
È vergognoso ! E la parte più vergognosa in questa vicenda l'ha fatta la giustizia svizzera! Proteggiamoli ancora questi ricconi figli di papà !
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