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VALLESE"La verità su Luca? Da oltre un anno e mezzo viviamo nel silenzio"

16.08.15 - 18:27
Il caso Mongelli, il ragazzo massacrato tra le nevi di Veysonnaz, assume contorni grotteschi. Papà Nicola: "Il procuratore vallesano non si è più fatto vivo"
"La verità su Luca? Da oltre un anno e mezzo viviamo nel silenzio"
Il caso Mongelli, il ragazzo massacrato tra le nevi di Veysonnaz, assume contorni grotteschi. Papà Nicola: "Il procuratore vallesano non si è più fatto vivo"

SION - C'è un silenzio inquietante e grottesco attorno al caso di Luca Mongelli, il bimbo che il 7 febbraio del 2002 venne trovato massacrato tra le nevi di Veysonnaz, località turistica vallesana. Una lunga storia di errori, bugie, perizie e controperizie, che sembra essere finita nel nulla. Perché dal procuratore vallesano Nicolas Dubuis, chiamato a rivalutare il caso, la famiglia di Luca non ha più ricevuto alcuna comunicazione. "Da oltre un anno e mezzo - conferma papà Nicola - non abbiamo più notizie".

Cane killer - Dubuis per anni ha portato avanti il suo credo: a ridurre Luca in sedia a rotelle e in stato di cecità sarebbe stato Rocky, il cane dei Mongelli. A nulla era valsa la testimonianza dello stesso Luca, oggi 21enne, e le prove raccolte dall'investigatore privato Fred Reichenbach. Indizi pesanti, che incastravano quattro ragazzi di famiglia ricca. Quattro giovani che nei giorni del terribile gesto ai danni di Luca si trovavano proprio a Veysonnaz.

Fuoco di paglia - A un certo punto, ed è musica di un paio di anno fa, le carte sembravano essersi rimescolate. Alcune personalità vallesane si mobilitano. Interviene pure la magistratura italiana. L'interesse mediatico si riaccende di colpo attorno alla vicenda. Il punto di svolta però non arriva. E ora, a metà 2015, tutto continua inspiegabilmente a tacere.

Incertezza - Nicola Mongelli ha la voce di chi è stanco, terribilmente stanco, di aspettare. "Non so cosa dire, non so cosa pensare. Sarebbe già bello sentire il procuratore Dubuis discolpare il nostro cane. Anche Luca se lo aspetta. Però nessuno ci dice nulla. Non capisco, qualcuno dovrebbe esprimersi, darci la versione nuova o confermata dei fatti".

Il desiderio - Poi papà Mongelli parla di Luca, che vive nel suo paese d'origine, Giovinazzo, in provincia di Bari. "Sta per iniziare l'ultimo anno di liceo. Poi proseguirà gli studi, all'università. Sceglierà una facoltà classica, probabilmente. Sogna di fare il giornalista. È sereno, psicologicamente sembra stare bene. Ma è chiaro che gli piacerebbe essere creduto. Certe cose lui le ha vissute in prima persona".

Lotta - Il futuro resta incerto per Nicola Mongelli. "Tutto dipenderà da cosa e da come ci sarà comunicato dal procuratore Dubuis. Io sono pronto a lottare fino alla fine".

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