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BERNASessant’anni fa il dramma dell’Eiger

03.08.17 - 11:28
Un’operazione di salvataggio senza precedenti permise a uno dei quattro alpinisti che stavano scalando la parete della montagna bernese di salvarsi. Gli altri tre morirono in modo tragico
Keystone
Sessant’anni fa il dramma dell’Eiger
Un’operazione di salvataggio senza precedenti permise a uno dei quattro alpinisti che stavano scalando la parete della montagna bernese di salvarsi. Gli altri tre morirono in modo tragico

GRINDELWALD - Sessant'anni fa è avvenuto il tristemente noto dramma dell'Eiger (BE). Quattro uomini lottarono invano contro la famigerata parete nord e solo uno sopravvisse, grazie a un'azione di salvataggio senza precedenti.

Due italiani, Claudio Corti e Stefano Longhi, iniziano la loro risalita il 3 agosto 1957, incontrando immediatamente difficoltà. Incrociano poi i tedeschi Günther Nothdurft e Franz Mayer, che dal canto loro avevano già perso uno zaino con le provviste. I quattro decidono quindi di unire le forze.

Il 9 agosto Longhi è vittima di una caduta e rimane ferito. I compagni di viaggio riescono a non farlo precipitare, ma non a tirarlo di nuovo su. Lo lasciano così su una sporgenza, per poi cercare di trovare aiuto.

Poco dopo, Corti viene colpito da una caduta di massi e, ferito, viene anche lui lasciato indietro. I due tedeschi proseguono, ma periranno - come si scoprì in seguito - nel tentativo di ridiscendere.

Da valle, intanto, grazie all'osservazione di diversi curiosi che seguono l'evoluzione della scalata con binocoli, si capisce che la spedizione è in netta difficoltà.

L'operazione di salvataggio - Il centro di soccorso ufficiale di Grindelwald (BE) rifiuta di intervenire a causa delle avverse condizioni meteorologiche, fatto che scatena numerose critiche. L'alpinista Ludwig Gramminger convince però altri scalatori a fare qualcosa e alla fine il gruppo di salvataggio sarà composto da una cinquantina di persone provenienti da sei Paesi diversi.

L'11 agosto avviene lo spettacolare tentativo di salvataggio: un uomo viene calato dalla cima per raggiungere Corti. L'alpinista riesce a posizionare l'italiano sulla sua schiena e a risalire, mettendo in salvo il ferito.

Il salvataggio di Longhi invece, a causa di problemi radio e di un nuovo peggioramento delle condizioni meteo, non va a buon fine. Il gruppo riesce ancora a comunicare con l'italiano, spiegandogli che le operazioni devono essere rimandate al giorno successivo. L'alpinista risponde solo con le parole "fame, freddo" e non rivedrà più la luce del giorno.

Il corpo di Longhi rimarrà appeso per due anni sulla parete, come un macabro monito, ben visibile dai turisti in valle. Solo nel 1959 i resti verranno recuperati.

I due tedeschi invece semplicemente scomparvero senza lasciare traccia. Si scoprirà solo in seguito che raggiunsero la vetta e morirono nella discesa.

Gli eventi dell'Eiger ebbero un enorme risalto mediatico. Non abituato a tutte quelle attenzioni, Corti rilasciò dichiarazioni confuse. L'italiano venne anche accusato di avere sulla coscienza la vita degli altri e di aver spinto volontariamente i tedeschi nel vuoto.

Nel 1961, per puro caso, i corpi dei due germanici vennero ritrovati sul percorso previsto per la discesa. Fu quindi chiara l'innocenza di Corti. L'italiano morì nel 2010 all'età di 81 anni.

 

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