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INDIMENTICABILI«Un incubo per tanti avversari, già battuti prima di cominciare»

17.12.24 - 07:00
Da Stoke-on-Trent al tetto del mondo: Phil Taylor ha vinto 16 Mondiali portando il Dart ad un altro livello
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«Un incubo per tanti avversari, già battuti prima di cominciare»
Da Stoke-on-Trent al tetto del mondo: Phil Taylor ha vinto 16 Mondiali portando il Dart ad un altro livello
"The Power", classificato dalla BBC tra i 10 più grandi sportivi britannici degli ultimi 45 anni, è stato tra i propulsori di un movimento che ha avuto un boom mediatico ed economico. In tanti oggi ne raccolgono i frutti. E in Svizzera? Stefan Bellmont ha appena disputato i Mondiali.
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LONDRA - Mano ferma, nervi saldi e sangue più freddo di quello di un coccodrillo. Caratteristiche che si sposerebbero benissimo per una carriera col camice bianco, da chirurgo di prim'ordine, eppure siamo lontanissimi da quella realtà. Stiamo infatti parlando di Phil “The Power” Taylor, un Indimenticabile del mondo del Dart, disciplina che nel 2005 è stata ufficialmente riconosciuta come Sport a tutti gli effetti e che gode - grazie alla sua dinamicità e appetibilità anche televisiva - di una crescente popolarità. 

Sono 75 le Federazioni attive che operano in tutto il mondo e, sullo sfondo, il sogno di diventare disciplina Olimpica al pari del tiro o altri movimenti che scontano ancora il pregiudizio di chi osserva con scetticismo. Eppure in favore del Dart, ma chiamiamole pure freccette alle nostre latitudini, parlano i numeri di un’industria economica prolifica, con fior di professionisti diventati autentiche star.

Cercate un biglietto per i tornei più importanti e vi stupirete di quanto sia difficile trovarli. Nel Regno Unito non parliamone, ma pure in Germania, Bahrain, Belgio e sì, anche in Svizzera. In settembre a Basilea si è svolta la prima edizione dello Swiss Darts Trophy, rivelatosi un enorme successo. St. Jakobshalle popolata e colorata da migliaia appassionati in festa, con l’evento è già confermato anche per il 2025. Ma ora siamo a metà dicembre e in queste settimane l'asticella si alza ancora di più, coi riflettori puntati sui Mondiali all'Alexandra Palace di Londra. In lizza, per la prima volta nella storia, c’era anche un giocatore svizzero che risponde al nome di Stefan Bellmont, classe 1989 uscito di scena contro il forte olandese Jermaine Wattimena. La strada per tutti i pretendenti è ancora lunga: il campione verrà incoronato il prossimo 3 gennaio.

The Power - Chi sul trono ci è salito per 16 volte è proprio Phil Taylor, nato nel 1960 a Stoke-on-Trent da una famiglia di umili origini (il padre lavorava nell'industria della ceramica) e ampiamente considerato come il miglior giocatore della storia. 214 titoli professionistici e record di ogni genere. Dei 16 trionfi iridati ben 8 sono arrivati consecutivamente (1995-2002). L’ultimo nel 2010. Da sottolineare anche 4 affermazioni nel Mondiale PDC a squadre rappresentando l’Inghilterra in coppia con Adrian Lewis. Inglesi poi rimasti all'asciutto per nove edizioni, ovvero fino al fresco trionfo datato 2024 con Luke Humphries e Michael Smith.

ImagoPhil Taylor insieme ad Adrian Lewis: in trionfo nel Mondiale PDC a squadre del 2016.

La locomotiva - Phil Taylor è stato un apripista e ha contribuito al boom (soprattutto economico) del Dart. «Devi fare sacrifici... sempre. La fama e i guadagni? Sono solo un uomo della classe operaia che ha fatto bene a se stesso», diceva sempre il campione, partito praticamente da zero, senza una sterlina. Dalla sua ha avuto l’enorme talento e la fortuna di incontrare Eric Bristow, suo maestro, mentore e finanziatore. Nel 1986, grazie al sostegno economico di Bristow, pluricampione del mondo che lo aiutò per voli e hotel, Taylor ebbe la possibilità di lanciarsi nel professionismo. Si dice che a volte lo chiamasse per raccontargli di qualche sconfitta nella finale di un torneo. Eric allora gli rispondeva di richiamarlo quando avesse vinto qualcosa e di mettere giù il telefono: «Il secondo posto non va bene. Chiunque può arrivare secondo». E così rafforzò la sua mente.

Inutile sottolineare che la scommessa fu clamorosamente vinta. Nel 1993, insieme ad altri professionisti e con 2 mondiali già in bacheca, “The Power” creò poi la Professional Darts Corporation (PDC). Una svolta epocale e decisiva per la visibilità televisiva (accordi con le maggiori reti britanniche) e gli introiti dei giocatori. Negli anni la crescita è stata enorme. «Il Dart ha bisogno di me», diceva Taylor. Verissimo. Fino agli anni ‘70-80 l’idea di diventare un giocatore a tempo pieno e mantenersi era ridicola. Oggi invece, con la visibilità ai massimi livelli, chi vince i Mondiali guadagna qualcosa come 580 mila euro (230 mila al secondo classificato). Senza calcolare gli sponsor che, come in altre realtà, corteggiano e si contendono i campioni. Per rendere l’idea vi parlavamo prima di Luke Humphries, attuale numero 1 al mondo. Ebbene nel 2024, anno della sua consacrazione, si è messo in tasca oltre 2 milioni di euro solo di premi.

«The Power ha portato il Dart a un altro livello. Grande talento, tantissima dedizione. Si dice che il giorno del suo matrimonio, nel pomeriggio, giocò una partita di freccette prima di tornare la sera per il ricevimento di nozze», ci spiega il ticinese Stefano Falardi, attivo in Lega A con i “Momò Darters” e già vice-campione svizzero U18 nel 2014. «Il suo segreto? Al 30% dico l'allenamento coadiuvato dalla classe, al 70% la forza mentale. Questa è una disciplina dove la testa fa la differenza. Ai più sembrerà strano, ma alcuni giocatori, come all’epoca Phil Taylor, vincono le partite ancora prima di salire in pedana. Lui in questo era devastante e per tanti avversari, durante i suoi anni migliori, è stato un incubo. Non voglio inoltrarmi in paragoni scomodi, ma capitemi se vi dico che tra il 1995 e il 2006 era come andare a giocare contro Nadal sulla terra rossa. L’esito era già scritto».

Taylor si è ritirato nel 2018 all’età di 57 anni, quando già incalzavano altri campioni come Michael Van Gerwen, Peter Wright (il famoso Snakebite), Gary Anderson e Rob Cross. Di recente, l’aria nella PDC, è però particolarmente frizzante…
«Ai Mondiali dello scorso anno è nata una stella. Parlo di Luke Littler, una bomba (non a caso è soprannominato “The Nuke”, ndr) detonata all’improvviso e capace di prendersi il secondo posto. Ha solo 17 anni e gioca su livelli mostruosi. La BBC lo ha inserito nella short-list delle personalità sportive dell’anno insieme a Jude Bellingham del Real e all’olimpionica Keely Hodgkinson. Ha già vinto titoli prestigiosi e in pochi mesi è diventato milionario. Ora si assesta al quarto posto del ranking mondiale. È salito alla ribalta anche per la sua “spavalderia”. Osa giocate, in questo caso chiusure per vincere i match, molto ardite. In passato qualcuno avrebbe pensato a una mancanza di rispetto verso gli avversari, ma non è così. È il “nuovo” Dart, sono le nuove generazioni».

Detto di Stefan Bellmont, che ha scritto una bella pagina di storia per la Svizzera, in Ticino come siamo messi?
«Al momento possiamo vantare un movimento con circa 300 tesserati. Si è appena conclusa la fase a gironi dei vari campionati e, a gennaio, ci saranno le finali a squadre a Pregassona. Dal 24 al 26 gennaio sono invece in programma gli svizzeri a Zofingen».

ImagoDa Stoke-on-Trent al tetto del mondo: The Power, ritiratosi nel 2018, ha vinto 16 Mondiali.
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COMMENTI
 

sbomba 4 sett fa su tio
dart in black
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