L'ex attaccante - fra le altre squadre - di HCAP e HCL, Roman Botta, ha parlato della serie fra i bianconeri e l'Ajoie.
E l'eventuale spareggio promozione/relegazione? Nel 2014 il 40enne aveva vinto il campionato cadetto proprio con il Visp: «Sono già trascorsi undici anni dall'ultimo titolo conquistato dai vallesani».
LUGANO - Nella serata odierna - sabato 15 marzo - è in programma gara-1 dei play-out di National League, fra Lugano e Ajoie (ore 20).
Le due squadre sono ai box da due settimane e in tutto questo tempo hanno avuto la possibilità di preparare al meglio la serie. Ricordiamo che i bianconeri hanno terminato la regular season al penultimo posto con 66 punti, ben venti lunghezze di vantaggio rispetto ai giurassiani (46). «Dopo la brutta stagione disputata, mi aspetto che il Lugano dimostri di essere più forte dell'Ajoie e che chiuda la serie abbastanza velocemente», sono state le parole di Roman Botta, ex attaccante di HCL e HCAP, ora opinionista della RSI. «La serie sarà combattuta, ma mi auguro che i bianconeri non lascino molto spazio a una squadra che ha dimostrato di essere pericolosa prevalentemente nei powerplay e soprattutto con la sua prima linea. Sulla carta la truppa di Krupp è chiaramente superiore, ma dovrà essere in grado di controllare gli uomini di punta dei suoi avversari per poi provare a fare la differenza. Sarà importante non prendere la serie sottogamba per poter partire con il piede giusto».
Nella seconda parte del campionato l'Ajoie ha colto dei risultati incoraggianti, anche se ha chiuso la regular season all'ultimo posto.
«Con il cambio dell'allenatore alla fine del mese di ottobre, l'Ajoie ha dato una scossa non indifferente alla propria stagione, terminando comunque il campionato con meno punti rispetto al numero di partite disputate. Il nuovo coach ha sicuramente sortito un buon effetto sul gruppo, ma i giurassiani rimangono nel complesso una squadra di livello inferiore rispetto ai rivali. Sarebbe sorprendente se i ticinesi non scendessero sul ghiaccio con la giusta attitudine per chiudere velocemente la serie. Le due formazioni hanno avuto a disposizione diverso tempo per prepararsi nel migliore dei modi all'imminente scontro, ma sono tuttavia dell'idea che il Lugano resti la squadra favorita di questa serie».
L'Ajoie può contare su tre ex bianconeri in panchina - l'head-coach Greg Ireland, il suo assistente Petteri Nummelin e il direttore sportivo Julien Vauclair - che faranno di tutto per mettere i bastoni fra le ruote al Lugano.
«Vorranno sicuramente trasmettere le loro emozioni e la loro esperienza al gruppo, ma dovranno essere bravi a farlo e in quel caso potrebbero indubbiamente diventare più insidiosi. Per i giurassiani sarà però molto difficile affrontare avversari del calibro di Joly, Thürkauf e Fazzini in attacco o Alatalo ed Aebischer nel reparto arretrato. I bianconeri conosceranno inoltre ormai a memoria il powerplay dell'Ajoie, che è l'aspetto dei loro avversari che dovranno curare con maggiore attenzione».
La perdente di questa serie dovrà disputare lo spareggio promozione/relegazione contro il Visp, se i vallesani dovessero vincere il campionato cadetto. Come vedi la finale di Swiss League contro il Basilea?
«Di fronte ci saranno due squadre che faranno di tutto per vincere il titolo, per cui è molto difficile pronosticare un risultato. Il Visp ha però il grande vantaggio di aver speso meno energie rispetto ai rivali, che sono invece andati fino a gara-7 nella serie del penultimo atto (4-3). I vallesani invece - grazie al 4-0 ottenuto contro il Turgovia - hanno avuto la possibilità di risparmiare energie preziose e di preparare la finale con una settimana di anticipo. Il confronto sarà probabilmente deciso da piccoli dettagli, anche se avere i requisiti per disputare lo spareggio sarà sicuramente un incentivo in più per il Visp. La vera domanda da porsi è se la società e la squadra siano davvero pronte per un eventuale salto di categoria e quindi per un ipotetica promozione. La National League sta infatti dimostrando di diventare ogni anno più competitiva e richiede sforzi non indifferenti per farne parte».
E come vedi un eventuale spareggio? Le due formazioni scenderanno in pista con quattro stranieri e in questo contesto la compagine cadetta potrà schierarne due in più rispetto alla regular season, mentre quella della massima serie dovrà invece rinunciare a due di essi.
«La regola degli stranieri sul ghiaccio favorirebbe indubbiamente la squadra di Swiss League, la quale - con due elementi di importazione in più - avrebbe la possibilità di dare maggiore profondità al suo roster. La compagine della massima serie sarebbe invece di conseguenza costretta a rinunciare a due uomini chiave e potrebbe quindi incontrare qualche difficoltà. Sono dell'idea che fra le due categorie ci sia comunque una notevole differenza di livello e di ritmo, lo dimostra il fatto che è dal 2018 - con la vittoria del Rapperswil sul Kloten - che una squadra di SL non viene più promossa attraverso lo spareggio. Sono curioso di vedere cosa succederà».
Ricordiamo che Botta è cresciuto nel settore giovanile del Lugano - con cui ha esordito in prima squadra (50 match, 8 punti) - e dopo aver giocato anche nell'Ambrì (182 gare, 53 punti), ha successivamente chiuso la sua carriera proprio nel Visp. Con i vallesani ha conquistato il campionato del 2014 e in cinque stagioni ha totalizzato 169 punti in 244 partite disputate.
«Sono già trascorsi undici anni dall'ultimo campionato vinto dal Visp. Nel 2014 avevamo poi anche perso lo spareggio contro il Bienne 4-1, malgrado avessimo a disposizione quattro linee molto forti, così come due stranieri di assoluto valore, quali Kovalev e Desmarais. Credo che il gruppo attuale abbia delle individualità inferiori rispetto a quelle che avevamo noi, ma può sicuramente contare su un sistema di gioco difensivo efficace e organizzato, aspetto che ha sempre caratterizzato le squadre allenate da Heinz Ehlers, un coach esperto e preparato. Da qualche mese a questa parte può inoltre beneficiare dei servigi di Adam Brodecki, uno straniero a tutta pista, che mette costantemente sul ghiaccio un grande impegno e che risulta spesso e volentieri decisivo (23 punti in 21 incontri). La rosa è in ogni caso composta da un buon mix di giocatori esperti e da giovani promettenti - fra i quali il ticinese Alessandro Lurati - oltre che da un portiere di assoluto valore come Robin Meyer, che in Vallese ha trovato la sua dimensione».
Cosa ne pensi infine della realtà del Visp?
«È un club che ha tanta esperienza a livello dirigenziale, è solido anche dal punto di vista finanziario e la costruzione della nuova pista ha aumentato sicuramente le sue ambizioni. La piazza non è sicuramente delle più facili, poiché quando la squadra vince il supporto dei tifosi è caloroso, cosa meno marcata durante i periodi più difficili. Nel momento in cui si arriva però nella fase calda della stagione, il pubblico e la città si riattaccano alla squadra, dandole quella spinta in più riempiendo la pista. Sono sicuro e fiducioso che sarà così anche quest'anno».