Weekend da incubo per il Lugano, l'Ambrì rischia la frittata ma alla fine sorride

LUGANO/AMBRÌ - Cinque sconfitte nelle ultime sette gare, due in 24 ore. È un Lugano senz'anima che non riesce proprio a operare un ulteriore step nel suo percorso di crescita. Dopo che nel mese di novembre qualche timido passo avanti lo si era visto con sei vittorie in otto partite, tanto che si era arrivati perfino a sbirciare alla top-six della classifica, i bianconeri sono tornati a marciare sul posto. Ed è così che nel weekend contro Berna (3-0) e Langnau (6-4) sono arrivati due rovesci dolorosissimi, soprattutto quello incassato sabato alla Ilfis. Due partite nelle quali sono emersi ancora una volta tutti i limiti di una squadra che proprio non riesce a trovare la tanto agognata quadratura del cerchio.

La sensazione è che Luca Gianinazzi, al quale non si possono certo affibbiare colpe per la classifica clamorosamente deficitaria del Lugano, le stia provando tutte per invertire la tendenza. L'infortunio di Granlund, autore di 17 gol quest'anno, e in generale il contributo molto basso degli altri stranieri a sua disposizione (così come di altri elementi cardine dello scacchiere bianconero) non stanno però aiutando il tecnico ticinese. La speranza è che dal mercato, dopo la partenza di Kaski, possa arrivare presto qualcuno ad aiutare questa squadra a non concludere la sua stagione nell'anonimato più assoluto. 

E domani sulle rive del Ceresio spazio al terzo derby stagionale: una sfida delicata per entrambe le contendenti e assolutamente da non sbagliare.