Toni, la spalla di Armando: «Ceroni è un’enciclopedia»
Toni, la spalla di Armando: «Ceroni è un’enciclopedia» Dopo una brillante carriera in campo, Esposito è diventato commentatore al fianco del noto telecronista della RSI: «Lavorare con lui mi arricchisce»
Dopo una brillante carriera in campo, Esposito è diventato commentatore al fianco del noto telecronista della RSI: «Lavorare con lui mi arricchisce»
PARIGI (Francia) – La voce “tecnica”, quella di chi il calcio lo ha giocato per 14 anni fra Svizzera, Italia e Francia. Toni Esposito è il commentatore che affianca Armando Ceroni anche a questi Europei per le cronache della RSI. «Ho la fortuna di continuare a lavorare nel calcio, mi sento a mio agio in questo ruolo».
Nella sua bacheca spiccano una Coppa Svizzera con il Lugano e due titoli con Grasshopper e Basilea. Cosa la emoziona ancora oggi?
«Il trofeo conquistato con la maglia bianconera. Era la mia squadra di formazione, avevo solo 20 anni e fu tutto così speciale. Anche la ventina di partite in Champions League mi hanno dato molto».
Il suo percorso, con una presenza rossocrociata dal 1997 al 2001, comprende esperienze pure all’estero.
«La mia carriera non è fatta solo di risultati, mi ha dato molto sul piano personale. Grazie al calcio ho potuto imparare diverse lingue, ho conosciuto nuove culture e ho fatto del mio hobby la mia professione. Un privilegio».
E oggi è in effetti nel suo mondo preferito, come commentatore per la RSI.
«La mia esperienza sul campo mi ha sicuramente aiutato a calarmi nella nuova parte. Ho conosciuto giornalisti, ex calciatori, ho imparato un nuovo mestiere perché la televisione ha tempi diversi rispetto a quelli che affronti direttamente sul campo».
Mondiali, Europei, finali di Champions League. Il massimo per chi desiderava restare nell’ambiente…
«Sono fortunato. Vivo la partita in modo diverso, ma resto molto vicino alla realtà del campo, proprio perché il telespettatore si aspetta da me un commento tecnico-tattico».
E Ceroni è così emotivo come lo sentiamo in diretta?
«Armando è un grande professionista, molto preparato, che vive le partite in maniera intensa. Io mi trovo bene, è un’autentica enciclopedia, trasmettiamo come siamo, lavorare con lui mi arricchisce».
Cosa ci proporrete da qui al termine degli Europei?
«La semifinale Portogallo-Galles di mercoledì e la finalissima di domenica».
È soddisfatto di EURO 2016?
«Il ritmo delle partite è stato piuttosto basso e il livello del calcio ne ha risentito. Sono contento per Galles e Islanda, hanno scritto una pagina storica. E naturalmente il Galles può continuare a stupire».
Chi vincerà il titolo?
«Credo che la vincente di Germania-Francia dovrebbe farcela».
