L'ormai ex allenatore del Bologna ha espresso il suo pensiero: «A mio avviso decisione covata da tempo»
Il saluto ai bolognesi: «Ci rivedremo, spero presto, sul campo. Qualunque maglia vestirò, non sarò mai un avversario, ma sempre uno di Voi».
BOLOGNA - Toccante lettera di Sinisa Mihajlovic a due giorni dalla decisione del Bologna di esonerarlo. L'allenatore serbo ha affidato a una lettera pubblicata su La Gazzetta dello Sport i suoi (profondi) pensieri.
Inizialmente il 53enne ha messo in chiaro di non comprendere la decisione. «Non sono un ipocrita, accetto l'esonero ma non lo capisco. In tre anni e mezzo abbiamo raggiunto - nonostante tutto - sempre salvezze tranquille cercando di fare un calcio propositivo e offensivo, lanciando giovani e permettendo al club di guadagnare col mercato in uscita come dimostrano le ultime sessioni. Potevo fare meglio, forse, ma ho dato tutto me stesso e guardo tutti a testa alta senza rimproverarmi nulla. Siamo appena alla quinta giornata, faccio fatica a pensare che tutto questo dipenda solo dagli ultimi risultati o dalla classifica e non sia una decisione covata da più tempo. Peccato».
Le cause dell'allontanamento? Mihajlovic ha spiegato che, contrariamente a quanto si dica, non è dovuto alle sue condizioni fisiche: «Sono buone e in costante miglioramento. Non sto più curandomi, solo controlli salutari e ho seguito tutti gli allenamenti a Casteldebole queste settimane, non sono mai mancato un giorno e nulla mi impedisce di lavorare e di andare in panchina».
Quella vissuta a Bologna è stata un'esperienza che va al di là dello sport: «La mia avventura qui non è stata solo calcio. È stata un'unione di anime, un camminare insieme dentro un tunnel buio per rivedere la luce. Ho sentito la stima per l’allenatore e quella per l'uomo. Salutare tifosi, giocatori, società, città per dire addio è una cosa normale nel calcio, nulla è eterno ma stavolta il sapore che mi lascia il mio voltarmi indietro un'ultima volta è più triste».
Infine il saluto ai bolognesi: «Ci rivedremo, spero presto, sul campo. Qualunque maglia vestirò, non sarò mai un avversario, ma sempre uno di Voi».
Con tutto il bene che gli potrebbero volere, alla fine é un dipendente, a cui richiedono i risultati, così é in tutte le società
Perchè enfatizzate il suo rammarico di lasciare il club al posto di sottolineare il suo legame con città e tifosi ? È triste soprattutto per il fatto di lasciare squadra e città dove si è trovato meglio che in altre. Non tanto per il fatto di essere stato esonerato. Titoli fuorvianti.
Burbero, ma sempre un signore!! Incredibili certe decisioni societarie dopo sole 5 giornate. Dove si pensavano di essere? Forse in vetta alla classifica?
Non conosci i retroscena. Io si, conosco gente del BFC. Ha sempre detto che non voleva essere trattato con compassione. Ci sta. Forza Bologna!
Scusa ma cosa c'entra la compassione? Fammi capire siamo solo alla quinta giornata e tutto va buttato nel ces so? il tempo per sollevarsi e tornare ad essere il Bologna che abbiamo visto e conosciuto c'era. Sinisa ha ragione, lascia l'amaro in bocca e qui c'è premeditazione. Vedremo chi arriverà? Un vero peccato.
Da gennaio vinto 5 partite. Incluso con Inter in maniera rocambolesca. Il Giocattolo si è rotto. Lui stesso, ribadisco, per sua ammissione voleva essere considerato come tutti senza eccezione. Lo ringrazieremo sempre ma era giusto chele strade si dividessero.
Grande Sinisa ❤️