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L’OSPITE - ARNO ROSSINIJuve in picchiata dallo “scambio” Marotta-Cristiano Ronaldo

29.09.21 - 07:31
Lavora nel 2021 e pensa al 2024: «Un dirigente saggio guarda avanti due-tre anni»
Imago
Juve in picchiata dallo “scambio” Marotta-Cristiano Ronaldo
Lavora nel 2021 e pensa al 2024: «Un dirigente saggio guarda avanti due-tre anni»
Arno Rossini: «Juventus vincente? I tifosi non sono stupidi».
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TORINO - Per anni, quelli degli scudetti consecutivi e delle finali europee, guardando alla Juve - stasera padrona di casa contro il Chelsea in Champions League - si vedeva una società organizzatissima e lungimirante prima ancora che una squadra fortissima. Idee chiare, progetto chiaro, azioni chiare... e i risultati non mancavano. Poi è successo qualcosa. “È finito un ciclo”, hanno detto molti. Già ma cosa significa esattamente “fine ciclo”? La realtà è che, in un momento preciso della storia, qualcosa a Torino si è rotto. Il giocattolo rotto ha smesso di funzionare.

«Io un’idea me la sono fatta - ci ha raccontato Arno Rossini - La svolta, in negativo ovviamente, in casa-Juve è arrivata con la partenza di Marotta e l'arrivo di Ronaldo. Che poi sono collegate, visto che il dirigente ha osteggiato l’ingaggio di Cristiano. Lì sono cominciati i guai». 

Quella è l'origine di tutti i mali?
«Sì, perché una società abituata a muoversi con cautela, con attenzione, a essere pratica, ha improvvisamente deciso di fare il passo più lungo della gamba. È stata ingordigia, boria, fretta... non lo so; fatto sta che con l’acquisto del portoghese qualcosa ha smesso di funzionare».

Stiamo pur sempre parlando di un campionissimo.
«Un diamante raro e prezioso, certo. Per acquistare quello, però, a Torino sono rimasti senza soldi. Si sono ritrovati con il diamante ma senza la vetrina nel quale esporlo. Perché se attorno a Ronaldo non costruisci una squadra forte…».

Sono stati anche sfortunati: la pandemia ha praticamente azzerato gli incassi e reso insostenibile lo stipendio di CR7…
«Certo, sicuro, è stato un insieme di fattori. La realtà è in ogni caso che, avesse continuato a muoversi con la velocità tenuta negli anni precedenti, non avesse voluto strafare, adesso la Juventus non sarebbe in questa situazione. L’azzardo è stato fatto per vincere la Champions League? Non mi pare che ci siano riusciti. Le scelte sbagliate e il dietro front forzato hanno poi fatto perdere competitività alla squadra: ora i rivali sono molto più avanti».

Azzeccando ogni mossa - e non è scontato - quanto tempo ci vorrà per ridurre il gap con chi sta davanti?
«La base è buona ma si deve fare un mercato intelligente e soprattutto avere la pazienza di aspettare che i giocatori crescano. Faccio fatica a vedere la Juventus competitiva per i prossimi 2-3 anni. Tanto serve. Che poi 2-3 anni è, solitamente, quanto “guarda avanti” un dirigente saggio».

Quindi stai lavorando nel 2021 e già pensi al 2024?
«Le decisioni di pancia, improvvise, estemporanee, sono raramente quelle vincenti».

Per risalire i bianconeri hanno scelto Max Allegri il quale, soprattutto alla luce di quanto accaduto quest'estate, con un Europeo vinto ben giocando dall'Italia, sembra predicare un calcio ormai vecchio. È davvero l'uomo giusto al posto giusto?
«Adesso è criticato perché i risultati non sono dalla sua parte, ma è l'uomo giusto. Deve per forza esserlo, perché la Juve ha puntato forte su di lui premiandolo con un contratto lungo e ricco. Ha grande potere nello spogliatoio, conosce l’ambiente e il calcio europeo: riuscirà a fare risultato. Ma serve tempo».

Tempo… non è semplice. La Juventus può dire ai suoi tifosi che non vincerà e che correrà solo per la qualificazione in Champions?
«I dirigenti bianconeri dovrebbero piuttosto dire che, quest’anno, per conquistare la qualificazione la squadra dovrà sudare. E che per l’immediato futuro la situazione non cambierà molto. Agnelli e soci dovrebbero essere onesti, raccontando delle manovre a grande respiro che hanno cominciato. Non possono prendere in giro i loro supporter. Il tifoso non è stupido, una bugia regge forse per una stagione, non certo per molti anni...».

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