Continue minacce di morte dietro il ritiro di Frei dalla Nazionale

L'attaccante rossocrociato sarebbe stato più volte intimato da ignoti a rinunciare alla maglia della selezione. Stadelmann: "In queste condizioni è normale che una persona si arrenda, è un fatto grave"
L'attaccante rossocrociato sarebbe stato più volte intimato da ignoti a rinunciare alla maglia della selezione. Stadelmann: "In queste condizioni è normale che una persona si arrenda, è un fatto grave"
BASILEA - L'abbandono di Alex Frei per molti è stata cosa buona e giusta. Le prestazioni poco brillanti dell'attaccante del Basilea hanno convinto i vertici della Swiss Football League ad accettare le sue dimissioni, insieme a quelle di Streller. Ma dietro l'addio di Frei, che, ricordiamo detiene il record di marcature in nazionale con 40 gol segnati, non ci sono soltanto gli scarsi rendimenti.
Come scrive il Blick, l'ex capitano della Nazionale sarebbe oggetto di minacce di morte. Minacce che avrebbero spinto il giocatore a gettare la spugna e a rivolgersi alla giustizia con una denuncia contro ignoti. Il boss della nazionale Peter Stadelmann ha preferito evitare di andare nei dettagli: "Perdiamo due bravi giocatori e ne sono amareggiato. Ma devo anche dire con sincerità che posso capire la loro decisione. In modo particolare per quanto riguarda quella presa da Alex Frei. Per Frei c'è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ed è normale, in queste condizioni, che una persona si arrenda".
Stadelmann ritiene che questa vicenda rispecchi i problemi del nostro tempo: "L'intero sviluppo di questa storia mi fa pensare. Gli attacchi di una parte del pubblico e della stampa sono faccende molto delicate. La violazione della sfera privata di un giocatore della Nazionale non è che il prodotto della nostra società". Né il diretto interessato né la squadra del Basilea hanno voluto rilasciare dichiarazioni sulle minacce di morte anonime giunte a Frei. Minacce che sono cominciate già alla vigilia di Svizzera - Galles giocata il 12 ottobre scorso. Un mese prima a San Gallo, in amichevole contro l'Australia, Frei fu fischiato per aver sbagliato un rigore.
È Stadelmann a concludere il ragionamento: "Questa situazione in cui un giocatore della Nazionale viene calunniato e trattato senza rispetto mi addolora". Alex Frei nel ruolo della vittima? Non proprio. Anche perché per un giocatore che sputa contro un giocatore avversario o non festeggia un gol segnato da un compagno difficilmente possono nascere sentimenti di simpatia. E qualche fischio se lo è meritato. Fischi, ma non minacce di morte.
Foto d'apertura: Archivio Keystone








