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AUSTRALIA«I social network stanno forse cambiando il mondo, ma non significa che lo debbano gestire»

18.02.21 - 13:28
Il premier australiano Scott Morrison risponde alle mosse di Facebook di rimuovere le notizie dal social.
Keystone
«I social network stanno forse cambiando il mondo, ma non significa che lo debbano gestire»
Il premier australiano Scott Morrison risponde alle mosse di Facebook di rimuovere le notizie dal social.

SYDNEY - «Arrogante e deludente». È con queste parole che il premier australiano Scott Morrison commenta l'azione di Facebook di eliminare le notizie dal social in Australia. 

La misura del gigante blu era stata presa in seguito alla proposta di legge di costringere i big di internet a pagare le notizie che passano attraverso le loro piattaforme. 

Se Google ha già deciso di firmare alcuni accordi con gruppi di media, Facebook ha optato per il pugno duro, eliminando da oggi tutte le notizie e le pagine di informazione presenti sulla piattaforma. Inizialmente erano state oscurate anche le pagine legate alle emergenze, come quelle dei pompieri o dei servizi meteorologici, o ancora legati alla diffusione del virus. Facebook si è poi scusato per l'errore, e le ha pian piano ripristinate. 

«Le azioni di oggi di Facebook di togliere l'amicizia all'Australia, tagliando i servizi di informazione essenziali sulla salute e dei servizi d'emergenza, sono tanto arroganti quanto deludenti» ha scritto il premier Morrison su Facebook (ironia della sorte).  

Uno dei fattori che ha spinto Facebook ad optare per il blocco è la possibilità che altri paesi seguano l'idea dell'Australia. Ma è proprio quello a cui punta anche l'Australia: «Sono in regolare contatto con i leader di altre nazioni su questi temi» si legge sempre nel post di riposta. «Queste azioni non faranno altro che confermare le preoccupazioni che un numero sempre più crescente di paesi sta esprimendo sul comportamento delle aziende BigTech, che pensano di essere al di sopra dei governi, e che le regole non li riguardino. Forse staranno anche cambiando il mondo, ma questo non significa che debbano anche gestirlo. Non ci faremo intimidire». 

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