Le foglie cadono, e le liti scoppiano

Soffiatori di foglie sotto accusa: proteste, referendum e alternative sostenibili al centro della discussione.
La poeticità di una foglia che cade dall'albero ha ispirato molti versi romantici, e riporta alla mente la meraviglia del cambio delle stagioni e della bellezza dorata dell'autunno. I nostri, però, non sono tempi adatti per gli ultimi romantici, e attualmente si parla della caduta delle foglie solo in occasione delle frequenti liti che scoppiano per gli strumenti utilizzati per la loro raccolta. Non deve quindi sorprendere che sia in atto un vero e proprio dibattito globale sulla necessità o meno di bandire l'utilizzo dei classici soffiatori a motore, e le due fazioni in campo si combattono a suon di statistiche e teorie scientifiche per difendere il proprio punto di vista.
Cate Blanchett: «Eliminiamoli» - Per l'attrice premio Oscar Cate Blanchett, i soffiatori di foglie sono addirittura «una metafora di ciò che non va in noi come specie e dovrebbero essere eliminati dalla faccia della Terra». Tanta animosità è giustificata dal fatto che tale strumento sia sostanzialmente inutile dato che, a suo modo di vedere, «soffiamo la merda da un lato all'altro del nostro prato, e poi il vento la soffierà indietro». Quella della Blanchett contro i soffiatori non è una battaglia recente ma risale addirittura al 2007 quando accennò una critica sul tema nel corso di una intervista con W Magazine; da allora l'attrice è tornata più volte sull'argomento come quando, nel 2019, durante la promozione di un suo film, disse: «Se vedo un soffiatore vado dal nulla a mille. Semplicemente non posso. Mi fanno impazzire. Appena ne vedo uno divento come un cane che abbaia e per tutto il pomeriggio sono chiusa nei miei pensieri». Nel 2022, la Blanchett disse che «i giardinieri non sanno quello che stanno facendo, è stupido» e rimarcò il concetto anche nel 2024, fino ad arrivare alla recente intervista durante la trasmissione Subway Takes, nella quale si intervistano dei personaggi famosi nella metropolitana di New York, dove ha sostenuto che i soffiatori sono «brutti, rumorosi e dannosi per le relazioni con i propri vicini. Sono responsabili di danni alle orecchie e di problemi cardiaci perché le persone non rastrellano facendo esercizio fisico».
DepositZurigo ha detto no - La famosa attrice australiana non è certo la sola a essere molto critica con questo attrezzo da giardinaggio, basti pensare che a Zurigo è stato indetto lo scorso 29 settembre un referendum sul tema e il 61,7 dei votanti ha approvato un regolamento che vieta l'uso dei soffiatori a motore e permette solo l'utilizzo di quelli elettrici per un periodo di tempo compreso tra ottobre e dicembre. Anche in questa occasione, si sono scontrate due visioni diametralmente opposte del problema, con i sostenitori dell'iniziativa convinti che i soffiatori a motore siano dannosi per la salute dell'uomo e dell'ambiente faunistico locale, oltre a essere causa di grave inquinamento atmosferico, mentre per gli oppositori sono semplicemente uno strumento che agevola il lavoro di tante persone e che viene bandito da una società oltranzista e amante del proibizionismo. Per Le Monde questo referendum è emblematico di una guerra culturale in corso tra una sinistra intrisa di concetti woke e una destra che forse, proprio grazie al risultato della votazione, si sta prendendo la sua rivincita.
Vietati in molte zone degli Stati Uniti - Anche in Germania e nel Regno Unito si sta valutando l'opportunità di emanare regolamenti più severi contro i soffiatori a combustibili fossili, stabilendo anche i giorni e gli orari di utilizzo. Negli Stati Uniti, dove il problema è particolarmente sentito, l'uso dei soffiatori a motore è vietato in molte città di diversi Stati, quali la California, l'Illinois, il Maryland e il Massachusetts. A Vancouver, il quartiere West End li ha messi al bando fin dal 2004 e nell'ottobre del 2023 anche Westmount a Montreal ha vietato i soffiatori a motore. Nello stesso anno la città di Toronto ha adottato un provvedimento simile permettendo l'uso solo di quelli elettrici.
KeystoneLo studio: «Sono altamente pericolosi» - La contrarietà di coloro che si dichiarano contrari all'utilizzo dei soffiatori a motore si basa su studi scientifici che dimostrano il loro alto potere inquinante e la loro pericolosità per la fauna delle zone in cui vengono utilizzati, oltre a essere molto rumorosi. Sono gravemente inquinanti, quindi, sia dal punto di vista ambientale che acustico, e per tale motivo il loro utilizzo non viene più tollerato da una massa crescente di persone. A livello ambientale, studi condotti dall'università di Yale e da diversi gruppi ambientalisti, dimostrano che i loro motori a due tempi emettono agenti inquinanti, come lo smog e il monossido di carbonio, in quantità anche maggiore di una autovettura. Creano, inoltre, delle nuvole di polvere che contribuiscono alla diffusione di muffe, polline e feci animali andando ad aggravare il problema del particolato, ossia l'insieme di particelle solide e liquide sospese nell'aria, legato a problemi respiratori, quali l'asma. Per Joe Vipond, medico d'urgenza a Calgary, in Canada, ed ex presidente della Canadian Association of Physicians dor the Environment, l'utilizzo di un soffiatore a motore per un'ora di tempo equivale «alla guida di una berlina per 1.750 chilometri». Uno studio condotto nel 2023 dall'Environment America U.S.Pirg e Frontier Group, ha rilevato che l'inquinamento da Pm2.5 porta a milioni di morti premature ogni anno nel mondo, nonché ad altri gravi problemi di salute quali il cancro, problemi di salute mentale e riproduttivi. «Le persone più esposte a questi inquinanti e al rumore di queste macchine - ha detto Vipond alla Cbc - sono le persone che lavorano con loro ogni giorno. E queste sono solitamente persone a basso reddito che sono le meno adatte a evitare questi rischi».
GettyRumore e danni ambientali - Dal punto di vista ambientale, poi, si è osservato che il rumore prodotto durante il loro utilizzo, interferisce con i richiami degli uccelli e l'azione dei predatori, andando a influenzare negativamente sul ciclo di riproduzione e sopravvivenza della fauna del posto. Lo stesso dicasi per l'erosione del suolo che viene indubbiamente aumentata dall'atto di spazzare via, insieme alle foglie, il terriccio sottostante. Secondo importanti studi scientifici, la rimozione delle foglie danneggia gravemente l'habitat di specie impollinatrici come le api, farfalle e falene, così come dei piccoli anfibi e mammiferi come gli scoiattoli. Oltre all'inquinamento ambientale, quello acustico è un altro grave problema legato all'uso dei soffiatori a motore. Secondo uno studio condotto da Erika Walker, della Harvard T.H. Chan School of Public Health, il rumore prodotto dai soffiatori di foglie sarebbe in grado di danneggiare le cellule ciliate dell'orecchio interno. È ormai assodato che i soffiatori a motore producono un ronzio a bassa frequenza che, come detto al Washington Post da Jamie Banks della Quiet Communities, un'organizzazione no-profit dedicata alla riduzione dell'inquinamento acustico, «consente a suoni forti a livelli dannosi di viaggiare su lunghe distanze e penetrare facilmente in pareti e finestre». L'esposizione a breve e lungo termine all'inquinamento acustico è responsabile dell'aumento dei casi di ictus, rischio di infarto e altri gravi problemi cardiovascolari, oltre alla perdita dell'udito.
Soffiatori elettrici e nuove abitudini - La soluzione è quella di passare ai soffiatori elettrici che non emettono inquinanti, sono notevolmente più silenziosi e meno invasivi con la fauna e gli impollinatori del luogo in cui operano. Il problema principale è incentivare le persone a compiere questo passaggio, pensando a una serie di incentivi economici, quanto mai necessari nel caso di grosse aziende fruitrici. Ancora più importante sarebbe cambiare il nostro modo di vedere le foglie, non più come un rifiuto da smaltire ma come una risorsa necessaria al miglioramento della fertilità dei nostri parchi e giardini. Per David Mazejewski, della National Wildlife Federation, «se riducessimo al minimo il nostro prato, aggiungessimo più aiuole e lasciassimo che le foglie giacessero dove cadono, allo avremo meno bisogno di questi giganti soffiatori di foglie ad alta potenza a benzina ed elettrici». La vera svolta, quindi, sarebbe non dover considerare le foglie come un residuo da eliminare, ma lasciare che svolgano la loro funzione naturale di fertilizzante del terreno ed elemento migliorativo della biodiversità, pensando in maniera diversa alla presenza degli alberi nella nostra città.
Appendice 1
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