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UNIONE EUROPEA

Stop alla dipendenza dalla Russia, ecco il piano Ue. Ma l'Ungheria...

Domani verrà presentato RePowerEu. Eventuali sanzioni non farebbero l'unanimità
Depositphotos (sashk0)
Fonte ATS
Stop alla dipendenza dalla Russia, ecco il piano Ue. Ma l'Ungheria...
Domani verrà presentato RePowerEu. Eventuali sanzioni non farebbero l'unanimità

BRUXELLES - Domani l'Unione Europea svelerà il suo piano, promesso nel 2022, per dire addio ai combustibili fossili russi entro il 2027, chiamato RePowerEu. La Commissione europea svelerà a Strasburgo l'attesa roadmap per chiudere i rubinetti di gas e GNL da Mosca, con il duplice intento di spezzare i legami con una potenza ritenuta ostile e di rafforzare la leva negoziale nei colloqui sui dazi con Washington, offrendo in cambio maggiori acquisti di GNL americano.

Mosca rappresenta ancora il terzo fornitore di gas (16,6%) dopo Norvegia (45,6%) e Algeria (19,3%). Ed è seconda nelle consegne di gnl ai Ventisette (17,5%), dietro soltanto agli Stati Uniti (45,3%), nonostante i piani dell'Ue per emanciparsi sul fronte energetico e trovare rotte alternative.

L'esecutivo di Ursula von der Leyen metterà dunque sul tavolo una comunicazione non vincolante con strumenti legali per aiutare le aziende Ue a liberarsi dagli ultimi legami con il colosso russo Gazprom, con l'uso ad esempio della «forza maggiore» per rescindere i contratti senza incorrere in penali e con misure anti-rinnovo. Tutte soluzioni pensate per superare le famigerate clausole 'take-or-pay', che obbligano le imprese a pagare fino al 95% del gas pattuito, anche se non lo desiderano più. Il documento servirà a sondare le posizioni dei governi nazionali, in attesa di presentare, nei prossimi mesi, una proposta legislativa vera e propria.

Sanzionare il gas russo di importazione sarebbe una via rapida per uscire dalla dipendenza, ma sembra anche la più complessa da raggiungere, dato che Ungheria e Slovacchia non vogliono tagliare i ponti col Cremlino. Tanto che, secondo le ultime indiscrezioni, il commissario UE ungherese Oliver Varhelyi avrebbe sollevato un'obiezione per bloccare la roadmap – già anticipata ad aprile da von der Leyen –, costringendo l'intero collegio a discuterne domani. Il via libera alla comunicazione, comunque, non sembra in bilico.

Sul tavolo resta poi il nodo del nucleare russo: Bruxelles sta valutando incentivi per spingere i Paesi membri verso combustibili alternativi.

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