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HAMAS/ISRAELE/STATI UNITI

Oltre 400 morti, la nuova strage di Gaza ha tre obiettivi

Tra i tre target israeliani c'è quello di una pressione militare coordinata con gli Usa su Hamas, Iran e Houthi.
afp
Fonte ats ans
Oltre 400 morti, la nuova strage di Gaza ha tre obiettivi
Tra i tre target israeliani c'è quello di una pressione militare coordinata con gli Usa su Hamas, Iran e Houthi.
TEL AVIV - «Le porte dell'inferno si apriranno», lo aveva detto Trump e lo ha ripetuto durante gli attacchi sulla Striscia della notte scorsa il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. E sulla decisione di far crollare la tregua a Gaza ora ar...

TEL AVIV - «Le porte dell'inferno si apriranno», lo aveva detto Trump e lo ha ripetuto durante gli attacchi sulla Striscia della notte scorsa il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. E sulla decisione di far crollare la tregua a Gaza ora arrivano anche le motivazioni. «Secondo fonti della sicurezza citate dai media israeliani, l'attacco a sorpresa dell'esercito dello stato ebraico a Gaza della scorsa notte ha tre obiettivi principali.

Il primo è creare una pressione militare che superi la situazione di stallo nei negoziati sul rilascio degli ostaggi detenuti nell'enclave palestinese. I bombardamenti aerei sono stati effettuati in luoghi in cui le forze armate e i servizi segreti israeliani ritengono di non aver messo in pericolo la vita degli ostaggi.

Il secondo obiettivo è far capire che Israele agirà non solo contro Hamas come organismo militare, ma anche come governo civile. Nella notte, infatti cinque alti funzionari dell'amministrazione civile e politica dell'organizzazione sono stati eliminati, dimostrando che Israele non fa distinzioni tra i vertici militari e politici del movimento islamista. L'attacco serve anche come segnale ai mediatori, e in particolar modo all'Egitto, che Israele si oppone al fatto che Hamas rimanga come organismo governativo o militare nella Striscia di Gaza «il giorno dopo».

La pressione militare

Terzo obiettivo è quello di creare una forte pressione militare, in coordinamento e in congiunzione con gli Stati Uniti, su tutti gli elementi rimanenti nell'asse della resistenza sciita. Vale a dire, sugli Houthi in Yemen, Hamas e l'Iran. Il coordinamento con gli Stati Uniti deriva, tra le altre cose, dal desiderio dell'amministrazione statunitense di mostrare agli attori regionali e ad altri che la minaccia del presidente Donald Trump di «aprire le porte dell'inferno» non era una frase vuota, e che questi sono passi pratici che esigeranno un prezzo elevato da Hamas, dagli Houthi e anche dall'Iran stesso.

Almeno 404 morti e 562 feriti nei raid israeliani

Nel frattempo il ministero della sanità di Gaza, gestito dal movimento islamista Hamas, ha annunciato sulla piattaforma di messaggistica Telegram che finora 404 morti e 562 feriti sono arrivati negli ospedali della Striscia.

«Finora sono 404 i martiri e 562 i feriti giunti negli ospedali della Striscia di Gaza, a seguito dei molteplici attacchi e massacri commessi dall'occupazione nelle prime ore di oggi nella Striscia di Gaza. Diverse vittime sono ancora sotto le macerie e sono in corso le operazioni di recupero», si legge in un comunicato stampa.

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