Processo-lampo per lo schiaffeggiatore di Macron: condannato a 18 mesi

Il procuratore responsabile del caso: «Quel gesto non voleva solo ferire, ma anche umiliare»
Il procuratore responsabile del caso: «Quel gesto non voleva solo ferire, ma anche umiliare»
PARIGI - Il disoccupato 28enne simpatizzante dei gilets jaunes che ha schiaffeggiato il presidente francese Macron durante una sua visita a Valence è stato condannato a 18 mesi di reclusione, di cui 4 da scontare.
Ma non è tutto. Come riferisce Le Monde, sarà privato dei diritti civili per tre anni, del diritto di detenere armi per cinque e non potrà svolgere alcuna funzione pubblica a vita. L'uomo dovrà inoltre essere seguito da uno psicologo.
La pena di 18 mesi di reclusione corrisponde a quanto richiesto dal procuratore incaricato del processo-lampo tenutosi oggi. «Quello schiaffo non voleva solo ferire, ma anche umiliare», ha affermato. Il gesto avrebbe quindi avuto, intrinsecamente, anche un carattere politico.
Dal canto suo, l'imputato aveva ammesso: «Sono stato un po' impulsivo, è stato un atto riprovevole, ma non era premeditato». Tuttavia, «è indubbio che le mie parole (l'incitamento cavalleresco “Montjoie ! Saint-Denis!“, ndr.) hanno avuto un impatto, su Macron, su tutti i gilet gialli e i patrioti».





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